E pensare che nel 2007 ricevette pure un premio dalla Fapav per il suo impegno contro la pirateria. Oggi, alla vigilia del primo ciak di Io, loro e Lara, dove fa un prete piuttosto speciale, Carlo Verdone è ben più scettico di due anni fa sulla possibilità di contrastare il morbo che viaggia su Internet, tramite down-loading o direttamente in streaming. I magazzini di San Marino ricolmi di dvd taroccati, spesso di pessima qualità, sono un ricordo. Oggi c’è la rete. «Una bomba atomica», tuona l’attore-regista: «Ormai Internet ha ucciso tutto. Lo sappiamo come funziona. Prendono il video originale, ci montano l’audio italiano, ancora prima che il film americano esca nelle sale, e il gioco è fatto. La copia è pronta per essere scaricata all'’nfinito».

Lui se ne intende. «Tra gli italiani sono il più piratato. Chieda alla Guardia di finanza. Come difendersi? Mi sono stufato di fare il testimonial. Posso girare uno spot, divertente o minaccioso, ma non serve a niente. Ti fai pure ridere dietro. È la magistratura che deve intervenire. Serve una legge dura, ma non le fanno». Ci sarebbe il modello francese. Due avvisi, il primo via mail, il secondo per lettera raccomandata. Dopo di che, per decisione di un’autorità ad hoc, ci si ritrova scollegati da due a dodici mesi, e in sovrappiù si continua a pagare l’abbonamento.

«Sì, ci sarebbe - sorride Verdone -, peccato che la legge proposta da Sarkozy sia stata appena bocciata dall’Assemblea nazionale. Pensi, anche Costa-Gavras era d’accordo con la misura. Intanto da noi è un disastro. Se la pirateria è il cancro che uccide il cinema, allora perché nessuno fa niente? Perché il governo non elabora una legge severa?». Verdone ormai è scatenato. «Sono danni industriali per milioni di euro, significa fare meno film, chiudere i negozi, i Blockbuster. Non è pensabile che la rete abbia tutta questo potere. Ecco, lo dico, noi non possiamo fare niente se non interviene Obama. Deve muoversi l'America».

Anche per Verdone manca la percezione del reato, specie tra i più giovani. «La percezione è questa: “Faccio come caz... me pare”. Io sono contro. Uno dice: i figli. Ma io i miei li ho educati bene. Vanno al cinema o comprano i dvd. Guardi, non è solo una questione di soldi, che certo incide, c’entra anche la cultura». Domandiamo: e lei, mai scaricato nulla? «Inutile essere ipocriti. Pure io ho scaricato illegalmente, ma solo file musicali introvabili. Non scarico la musica che deve uscire, compro il cd, mi piace l’oggetto. I film men che meno. Cercavo Amore tossico di Caligari. Stava in rete, ma ho resistito». Bravo, però intorno a lei... «Se non si corre ai ripari chiudiamo baracca e burattini. Ne vuole sapere una? Ero a San Pietroburgo per girare Italians, si avvicina una ragazza russa e mi ringrazia. “Ho imparato l’italiano vedendo i suoi film”, dice. E io: “Grazie, dove li ha visti?”. Lei: «Sono in rete”. C’era tutta la mia vita professionale spiattellata lì, illegalmente, in quel sito russo. Una pena infinita».

 Commenti dal sito:

Caro Verdone, non è la pirateria che uccide il cinema italiano, infatti il cinema americano continua ad essere florido ma la mancaza di autori, attori i registi quali pensano solo al compenso. Per quanto riguarda poi la diffusione su internet, se la SIAI fosse meno esosa, qualche dvd in più si potrbbe anche comperare. Un tuo ex estimatore.

Verdone non sa (o fa fintadi non sapere) che la Siae intasca una consistente tassa su ogni CD/DVD venduto e che redistribuisce in misura maggiore agli attori più famosi .... tutto questo danno non lo vedo

Oggi c'è la rete. Tanto i film a 35 Euro l'uno non li compera nessuno. Idem per i CD musicali. Cerchino di cambiare prima di duemila anni invece di invocare sempre le leggi durissime, che non le applica nessuno e non le vuole nessuno. Che mettano i contenuti disponbili in rete a prezzi infinitamente più bassi poi vediamo se la gente scarica illegalmente. La verità è che Internet taglia completamente la catena distributiva e 50 Euro a DVD non sono più giustificati carissimi cialtroni. La verità è che non vogliono cambiare. Che falliscano allora.

7euro e 70 andare al cinema. 1990 la maggior parte delle volte acquistare un dvd nuovo: verdone ragiona con le sue tasche e non con quelle degli italiani. Strano perchè avendo fatto l'attore e il regista per 40 anni dovrebbe sapersi impersonare nell'italiano comune che per acquistare un suo film non può usare mediamente il guadagno netto di 2 ore di lavoro per acquistare un film o portare la famiglia al cinema. Che si batta per prezzi accessibili poi si combatterà la pirateria.

Non sono affatto convinto di quello che dice Verdone in questa intervista. La pirateria per conto mio credo abbia addiritura rilanciato certi prodotti. Guardo un sito cinematografico: sui primi dieci film della scorsa settimana sei sono americani e il primo, che tra l'altro è una schifezza, ha incassato 2,112.000 Euro in un fine settimana in Italia. In america ha già incassato 105.700.000 dollari: tanti soldi. Mediamente in italia in un fine settimana incassano 500.000 euro, e la settimana che sto guardando non offre niente di qualità.E' chiaro che un film italiano che non esce dai nostri confini non farà mai certi incassi ; ma state tranquilli che se non fa incassi non viene nemmeno piratato. Insomma la pirateria non andrebbe assunta come alibi per il poco successo commerciale di certi prodotti perchè in realtà l'equazione - pirateria + incassi al cinema proprio non ha senso, anzi.

... Verdone dovrebbe ringrazziare quel sito russo altrimenti non sarebbe nessuno in russia ... ricevono pubblicita' gratis ... dovrebbero essere grati ad internet ... chi ama veramente il cinema e la musica compra alla fine comunque l'originala ... la qualita' si paga ... internet serve come informazione pubblicitaria ... molti artisti senza internet sarebbero degli sconosciutu ... perche dovrebbero vietarmi di scambiare dei prodotti legalmente acquistati ? ... michele

da perfetto ignorante mi domando:perchè se mi va di prestare film e dvd ad un conoscente è perfettamente legale ed online non posso? perchè se vado in biblioteca posso prendere un libro tranquillamente e leggermelo? lo so che non è la stessa cosa,ma il principio è quello... le case discografiche e i burattinai del business del cinema e della canzone dovrebbero capire che 8 euro per una sera al cinema o 20 euro e passa per un CD sono prezzi dell'altromondo...quando mi sento rapinato alla luce del sole,non mi vergogno di scaricarmi un film o una canzone.se dev'essere una faida tra furbi,che vinca il migliore... 

Non è questione di furbizia, la morale non c'entra. È solo una questione di tecnologia: prima di Internet la tecnologia ha reso possibile lo sfruttamento del diritto d'autore dando la possibilità ad attori e musicisti di riprodurre in copie non riproducibili le loro opere che prima erano solo degli eventi di cui si poteva fruire dal vivo. Prima che inventassero le tecniche di incisione e riproduzione gli artisti vivevano di spettacoli dal vivo e guadagnavano molto meno. Prima solo gli scrittori e i pittori potevano produrre copie e guadagnare di più. Sono poi venuti i videoregistratori, le cassette e infine Internet. la tecnologia è cambiata. La questione è tutta nelle compagnie telefoniche che mettono a disposizione a poco prezzo un prodotto Internet dalle possibilità enormi. Devono regolarsi a monte tra Case produttrici, artisti e compagnie telefoniche. L'utente finale non ha alcuna responsabilità morale. Probabilmente il problema non si può risolvere, il mondo sta finendo.

Caro Verdone romano e sinistrorso, siete voi che avete distrutto certi principi presentando come normale l'Italiano furbetto e rendendolo anche simpatico, l'Italiano alla Alberto Sordi, anche tu hai scaricato la musica e allora cosa vuoi? chi è causa adel suo mal..... Io non mi sono mai riconosciuto in quell'Italiano e, nel mio periodo romano, quando cercavo di richiamare ai valori dell'onestà e dei principi del vivere civile mi davano del bigotto o del fascista o, se andava bene, del fesso, ero soltanto onesto. Certo voi tanto buonisti, ma se vi toccano la tasca diventate Savonarola. 

da: http://www.ilgiornale.it

Verdone: "Basta pirateria serve una legge durissima" di Michele Anselmi

E noi come la pensiamo?

Abbiamo sempre detto, e qui lo ripetiamo, che se non si fa cultura cinematografica, non si può pretendere niente! Oggi noi piccole associazioni culturali senza scopo di lucro NON possiamo proiettare a scopo didattico un film di 50 anni fa, come non lo possono fare le scuole! i film classici che hanno fatto grande l'italia nel mondo, non sono minimamente conosciuti dai giovani di oggi, e quindi come possiamo pretendere da loro una cultura cinematografica? Moltissimi film piratati su internet sono inguardabili. Comprare un dvd originale per poter apprezzare un bel film (italiano od estero), un'ottima recitazione, sentire un ottimo sonoro, vedere le belle immagini così come immaginate e create dai registi, è Cultura Cinematografica. E nessuno, nè la classe politica nè la cinematografia fa nulla, quindi....

 

 

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