Con "genere Family" si intendono quei film pensati per essere fruiti da un pubblico familiare eterogeneo, inclusi i bambini. Queste pellicole generalmente trattano tematiche positive, storie edificanti e avventure adatte a tutte le età, escludendo contenuti esplicitamente violenti o inappropriati. L'obiettivo principale è offrire un intrattenimento sano e condivisibile, che possa rafforzare i legami familiari e trasmettere valori positivi. Ecco una lista di suggerimenti per terminare e dare più “grinta” alla tua sceneggiatura di genere family, ambientata in una città odierna e della lunghezza prevista di circa 20 minuti. L’obiettivo è aiutarti a completare il lavoro in modo che la sceneggiatura risulti più incisiva, dinamica e memorabile.
- Identifica una “microsfida” iniziale
Anche se stai scrivendo un corto family, puoi introdurre subito un piccolo conflitto o un obiettivo che i protagonisti devono affrontare. Ad esempio, può essere un problema domestico da risolvere entro poche ore (una visita improvvisa di parenti, un evento scolastico da preparare, ecc.). In questo modo, lo spettatore è agganciato fin dalle prime scene. - Aggiungi un Motore Drammatico Ben Visibile
Spesso le storie family peccano di scarsa tensione. Prova a stabilire un vero elemento di urgenza. Può essere un ultimatum (ad esempio: “Abbiamo un giorno per trovare un biglietto da regalare a papà per il concerto a cui teneva tantissimo”). L’idea è che la famiglia debba unire le forze in tempo utile. - Evidenzia Subito il Carattere dei Personaggi
Nei primi minuti del corto, regala al pubblico piccole scene in cui i personaggi si rivelano con un gesto, una frase o un atteggiamento peculiari. In una storia di 20 minuti, non hai tempo per un arco psicologico lunghissimo, quindi ciascun personaggio deve emergere con tratti ben distinti. - Usa una Struttura in Miniatura (3 Atti)
Anche se è un cortometraggio di 20 minuti, puoi mantenere una struttura classica in tre atti:- Atto 1: Introduzione e conflitto minore
- Atto 2: Sviluppo, ostacoli crescenti, momenti di crisi
- Atto 3: Riconciliazione e conclusione (il momento “family” che scalda il cuore)
- Crea un Conflitto Interno di un Personaggio Principale
Oltre al conflitto “esterno” (l’obiettivo da raggiungere), introduci un conflitto emotivo per il protagonista. Forse il figlio non si sente ascoltato, o la madre è in dubbio su un cambio di lavoro, ecc. Questo sottotrama interna darà spessore e grinta: la vittoria finale sarà doppia (risoluzione del problema e crescita emotiva). - Approfondisci una Dinamica di Famiglia
Le storie family funzionano se c’è una relazione familiare centrale (padre-figlio, madre-figlio/a, fratelli, nonni e nipoti). Scegli la relazione emotivamente più carica e mettila al centro. Se non lo hai già fatto, potresti focalizzarti sul rapporto tra un figlio adolescente e un genitore che lavora troppo, costretti a risolvere insieme un problema. - Aggiungi un Personaggio di Rottura o Spalla Comica
Un personaggio secondario che introduca un tocco di comicità o un antagonismo leggero può fare miracoli per dare ritmo. Ad esempio, un vicino di casa buffo, un amico di famiglia un po’ impiccione, o il fratello minore che crea incidenti a catena. - Segmenti di Piccole Gag o Momenti di Tensione
Se la storia risulta troppo piatta, inserisci brevi momenti di sorpresa o piccoli ostacoli. Ad esempio, uno scambio di battute esilaranti, un malinteso che fa arrabbiare tutti, un piccolo imprevisto (una rottura di un oggetto caro, lo smarrimento di una chiave). Queste micro-crisi mantengono viva l’attenzione. - Sfrutta la Città Odierna come Personaggio
Poiché è ambientato in una città contemporanea, mostra qualche aspetto tipico della vita urbana che incide sulla famiglia (traffico, vicinato rumoroso, spazi ristretti, code). Rendere la città viva aiuta a dare “grinta” e identità visiva alla storia, invece di essere uno sfondo neutro. - Progetta un Culmine Emotivo
Il tuo corto deve raggiungere un picco di emotività: un litigio che sembra insanabile, un dettaglio che fa emergere tutti i sentimenti nascosti, una confessione. Senza di esso, la conclusione rischia di essere fiacca. Scegli il momento di massimo pathos, preferibilmente verso i 2/3 della storia. - Delinea con Precisione l’Obiettivo Finale
Se vuoi più “grinta”, devi far capire bene cosa i personaggi rischiano di perdere se non raggiungono l’obiettivo. Per esempio: se non recuperano i documenti in tempo, il padre perde la promozione; se non organizzano la festa, la nonna ultranovantenne rimane delusa. Quando la posta in gioco è chiara, lo spettatore sente il pathos. - Inserisci Contrasti Intergenerazionali
In una family story, le differenze tra generazioni e mentalità (ad esempio un nonno molto “old school” e un nipote super tecnologico) creano situazioni buffe o conflittuali. Può emergere un confronto di valori, arricchendo la sceneggiatura. - Accelera il Ritmo con Sequenze Brevi
Per dare dinamismo: scene brevi, passaggi rapidi da un ambiente all’altro, magari un montaggio incalzante in cui la famiglia si divide i compiti (chi compra i dolci, chi recupera un oggetto dal negozio chiuso, ecc.). Queste sequenze quasi “da missione” aggiungono brio. - Usa un Oggetto-Simbolo
Aggiungi un oggetto ricorrente che rappresenti il cuore emotivo (una vecchia foto, un medaglione di famiglia, un biglietto di viaggio). Questo oggetto compare in diverse scene, e alla fine, la sua sorte o la sua riscoperta dà la spinta emotiva conclusiva. - Rendi gli Ostacoli Progressivi
Se l’ostacolo iniziale è risolto troppo in fretta, lo spettatore si annoia. Pianifica un crescendo di problemi, ogni volta più serio o più pressante. Ad esempio, la famiglia trova una soluzione, ma ecco che sorge un nuovo imprevisto ancora peggiore. - Prevedi un Momento di Calma Prima del Climax
Prima della grande risoluzione, inserisci una scena di quiete dove i personaggi si aprono, rivelano le loro paure o desideri. Questo contrasto con la tensione finale rende più impattante la conclusione. - Momento di Riconciliazione
Come in tante storie family, la conclusione deve mostrare un nuovo equilibrio. Prepara il terreno perché la ricomposizione (tra padre e figlio, tra fratelli in lite, ecc.) sia toccante, e non scontata. Qualcuno deve fare un gesto di scusa o di comprensione. - Dai Ruoli Attivi a Tutti i Membri della Famiglia
Spesso capita che solo 1-2 personaggi portino avanti l’azione e gli altri siano sfondo. Se vuoi brio, fa’ che tutti abbiano una piccola missione o un momento in cui risolvono qualcosa. Questo genera varietà di situazioni e di sottotrame. - Cura i Dialoghi con una Miscela di Realismo e Freschezza
Se i dialoghi risultano troppo piatti, la storia si affloscia. Studia un linguaggio che rifletta la personalità di ciascun personaggio, aggiungendo un pizzico di ironia o sarcasmo in alcuni scambi, e momenti più toccanti in altri. - Definisci il Messaggio Finale
Infine, un cortometraggio family spesso veicola un messaggio (unità, accettazione delle differenze, importanza dell’ascolto reciproco). Metti il messaggio in evidenza con una scena conclusiva simbolica: un gesto di solidarietà, un abbraccio collettivo, una frase che riassume la crescita dei personaggi.
Con questi suggerimenti, puoi rivedere la tua sceneggiatura e renderla più vivace, aumentando tensione, conflitti minori e momenti emotivi. Dall’introduzione di un obiettivo chiaro e urgente, a un crescendo di ostacoli, fino a un risvolto emotivo forte, una storia family diventa più avvincente se punteggiata da contrasti, momenti di solidarietà e un messaggio finale che scaldi il cuore. E buona scrittura finale!