“Pulp Fiction” (1994), scritto e diretto da Quentin Tarantino, è uno dei film più iconici del cinema postmoderno. La sua struttura narrativa non lineare, la ricchezza di riferimenti pop e la capacità di far coesistere momenti di violenza pulp con dialoghi brillanti e ironici hanno contribuito a definire lo stile inconfondibile di Tarantino. Ma soprattutto, “Pulp Fiction” ha rivoluzionato il modo in cui si scrive per il cinema, grazie a dialoghi che riescono a intrattenere di per sé, rivelare i personaggi e mantenere costante la tensione.
Leggi tutto: Cosa posso imparare dal film: Pulp Fiction di Quentin Tarantino?
Will Hunting – Genio ribelle (titolo originale Good Will Hunting, 1997), diretto da Gus Van Sant e scritto da Matt Damon e Ben Affleck, è un film che racconta la storia di Will (Matt Damon), un ventenne orfano con un talento matematico straordinario ma segnato da profondi traumi emotivi e relazionali. Al centro della vicenda c’è il percorso di crescita di Will, sostenuto dal professor Lambeau (Stellan Skarsgård) e dallo psicologo Sean Maguire (Robin Williams). Il film è particolarmente ricordato per i dialoghi intensi e ricchi di sfumature psicologiche. La sceneggiatura – premiata con l’Oscar – bilancia momenti di umorismo, di profonda introspezione e di confronto emotivo, delineando in modo realistico l’evoluzione dei personaggi.
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“Le Iene” (Reservoir Dogs, 1992) è il primo lungometraggio di Quentin Tarantino e rappresenta già in modo evidente la sua cifra stilistica inconfondibile: dialoghi serrati e brillanti, una commistione di violenza e umorismo, una struttura narrativa non lineare e riferimenti alla cultura pop. L’intero film, che parla di un gruppo di rapinatori alle prese con un colpo (finito male) a una gioielleria, ruota in gran parte attorno alle conversazioni tra i protagonisti, svelando progressivamente la trama, le alleanze e i tradimenti.
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"Il silenzio degli innocenti" (The Silence of the Lambs, 1991), diretto da Jonathan Demme e tratto dal romanzo di Thomas Harris, è un thriller psicologico vincitore di cinque premi Oscar (inclusi Miglior Film, Regia, Attrice, Attore e Sceneggiatura non originale). Al centro c’è il delicato rapporto tra Clarice Starling (Jodie Foster), giovane agente dell’FBI, e lo psichiatra cannibale Hannibal Lecter (Anthony Hopkins), il quale fornisce indizi per catturare il serial killer “Buffalo Bill” a patto di scavare nella mente e nel passato di Clarice.
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"Io e Annie" (Annie Hall, 1977) di Woody Allen è considerato uno dei punti più alti della commedia romantica e un capolavoro di scrittura cinematografica. La pellicola ha vinto quattro Premi Oscar (Miglior film, Migliore regia, Migliore sceneggiatura originale e Miglior attrice protagonista per Diane Keaton) e, fra i tanti motivi del suo successo, ci sono sicuramente i dialoghi brillanti, intelligenti e al tempo stesso umanissimi. Woody Allen mescola ironia, intelligenza e autobiografia, rendendo il parlato protagonista della narrazione e veicolo di riflessioni profonde sulle relazioni, sulle nevrosi, sull’amore e sulla vita in generale.
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