Il Cinema in classe studiare Cortometraggi 01 500Parlare di cinema a scuola è fondamentale perché il cinema è un linguaggio universale ed una forma d'arte potente che influenza profondamente la nostra cultura ed il nostro modo di percepire la realtà. Studiare il cinema sviluppa la capacità di analisi critica e di interpretazione delle immagini in movimento, competenze sempre più cruciali in un mondo saturo di contenuti visivi. Insegna agli studenti a comprendere le tecniche narrative, il linguaggio visivo e le implicazioni sociali e culturali dei film. Inoltre, può stimolare la creatività, l'espressione personale e la collaborazione, aprendo nuove prospettive sul mondo e sulle diverse forme di comunicazione. Infine, avvicinare i giovani al cinema come forma d'arte consapevole promuove una fruizione più ricca e significativa.

Parlare di Cinema a scuola non significa soltanto proiettare film: è un’occasione per educare alla lettura delle immagini in movimento, ai meccanismi narrativi, al linguaggio visivo e sonoro, allo spirito critico. Anche in fasce d’età tradizionalmente considerate “troppo piccole” è possibile avvicinare i bambini ai concetti fondamentali del linguaggio cinematografico, attraverso attività ludico‑laboratoriali, semplici esercizi di analisi e la scelta di film adeguati.
In questo articolo vedremo, suddiviso per ordini e gradi di scuola, a partire dalla Scuola dell’Infanzia fino alla Scuola Secondaria di Secondo Grado, quali nozioni si possono introdurre, come proporle e quali film utilizzare per rendere l’apprendimento vivo e significativo.

1. Scuola dell’Infanzia (3–5 anni)

Obiettivi formativi

  • Identificare immagini e suoni familiari (animali, colori, rumori quotidiani).
  • Sperimentare il concetto di “sequenza” (quanto dura un’immagine, poi un’altra).
  • Stimolare la fantasia attraverso storie visive semplici.

Metodi didattici

  • Visione di brevi clip (max 2–3 minuti), seguita da domande sul “cosa avete visto”?
  • Giochi di abbinamento: associare suono e immagine (es. verso di un animale → foto/clip dell’animale).
  • Piccoli storyboard con ritagli di giornale o disegni per ricostruire la sequenza di un racconto.

Film e clip consigliati

TitoloAnnoPerché funzionaTemi principali
Il mio vicino Totoro 1988 Immagini semplici, paesaggi naturali amichevoli. Fantasia, natura, famiglia
Ponyo sulla scogliera 2008 Colori vivaci, personaggi buffi, suoni del mare. Amicizia, coraggio, magia
Wall‑E (primi 3′) 2008 Pochi dialoghi, forte comunicazione visiva. Ambiente, solitudine, speranza


Esempio di Attività: dopo la visione di 1–2’ di Wall‑E, chiedere ai bambini di mimare le azioni del robot e di inventare un breve “racconto mimico” ispirato alle immagini.

2. Scuola Primaria – Primo Ciclo (6–8 anni)

Obiettivi formativi

  • Comprendere il concetto di “personaggio” e “spazio” (prima scena, luogo).
  • Riconoscere musica ed effetti sonori come elemento narrativo.
  • Approcciare la costruzione di una mini‑narrazione filmica.

Metodi didattici

  • Domande guidate sul “chi?”, “dove?”, “quando?” subito dopo la visione.
  • Laboratorio di registrazione: creare piccoli effetti sonori con oggetti di classe.
  • Story‑telling collettivo: inventare insieme la fine alternativa di una scena.

Film e clip consigliati

TitoloAnnoPerché funzionaTemi principali
Toy Story 1995 Personaggi well‑defined, ambientazione semplice (stanza). Amicizia, avventura
Il piccolo principe 2015 Alternanza tra live‑action e animazione, mette in luce l’importanza dei sogni. Crescita, meraviglia
Coco 2017 Colori, musica e cultura messicana attirano l’attenzione. Ricordo, famiglia


Esempio di Attività: dopo Coco, invitare i ragazzi a realizzare in gruppo un “altarino dei ricordi” (disegni, foto immaginarie) per sperimentare il legame tra immagine e memoria, e poi farne un breve video‑racconto.

3. Scuola Primaria – Secondo Ciclo (9–10 anni)

Obiettivi formativi

  • Analizzare inquadrature: primo piano, campo medio, campo lungo.
  • Scoprire il concetto di “punto di vista” (da quale angolatura viene raccontata la scena).
  • Introdurre il montaggio: sequenza vs. ellissi temporale.

Metodi didattici

  • Esercizi di inquadratura con tablet o smartphone: ricalcare primi piani e campi lunghi.
  • Taglia & incolla digitale di brevi clip per creare un montaggio personale.
  • Racconti a scelta: lasciare uno “spazio bianco” in una storia e far scegliere ai ragazzi cosa succede dopo.

Film e clip consigliati

TitoloAnnoPerché funzionaTemi principali
La città incantata 2001 Totale immersione in un mondo parallelo, ricco di dettagli visivi. Identità, coraggio, crescita
Harry Potter e la Pietra Filosofale 2001 Introduzione graduale al mondo magico, utilizzo di campo-lungo per Hogwarts. Meraviglia, amicizia
Inside Out 2015 Visualizza le emozioni con colori e personaggi, ottimo spunto per discussioni. Emozioni, crescita interiore


Esempio di Attività: far disegnare uno “storyboard a tre riquadri” per la scena in cui Riley (Inside Out) sperimenta una delle emozioni, poi discuterne in classe: come cambia la storia se cambio l’inquadratura?

4. Scuola Secondaria di Primo Grado (11–13 anni)

Obiettivi formativi

  • Approfondire linguaggio del montaggio: ritmo, raccordi, montaggio parallelo.
  • Esplorare la colonna sonora come motore emotivo (analisi di scene con e senza musica).
  • Costruire un piccolo cortometraggio di classe (da 1 a 3 minuti).

Metodi didattici

  • Analisi comparativa: stessa scena con due montaggi diversi (es. inseguimento lento vs. veloce).
  • Laboratorio audio‑visivo: i ragazzi realizzano il sound design di un dialogo muto.
  • Progetto di classe: scrittura collettiva di soggetto e sceneggiatura di un mini‑corto.

Film e clip consigliati

TitoloAnnoPerché funzionaTemi principali
E.T. l’extra‑terrestre 1982 Montaggio visivo‑emotivo nella scena della bicicletta, colonna sonora indimenticabile. Amicizia, famiglia
Il viaggio di Chihiro 2001 Uso del montaggio parallelo tra il mondo reale e quello fantastico. Identità, coraggio
The Truman Show 1998 Concetto di realtà mediata, stimola riflessioni critiche sullo schermo. Libertà, identità sociale


Esempio di Attività: riprendere una breve sequenza di 30” in cui un compagno compie un’azione semplice (apre una porta, mangia un frutto) e poi modificarne il montaggio: rallentare, accelerare, alternare piani, per mostrare come cambia la “tensione” della scena.

5. Scuola Secondaria di Secondo Grado (14–18 anni)

Obiettivi formativi

  • Esaminare a fondo concetti di mise‑en‑scène, regia, recitazione sul set.
  • Introdurre temi di storia del cinema, movimenti e autori.
  • Affrontare la critica cinematografica: scrittura di recensioni e analisi.

Metodi didattici

  • Visione di sequenze iconiche (es. il carrello di “Shining”, la corsa in “La dolce vita”).
  • Laboratorio di regia: uso del clapperboard, luci di base, direzione attori.
  • Seminari con ospiti: registi, critici e tecnici raccontano il dietro‑le‑quinte.

Film e clip consigliati

TitoloAnnoPerché funzionaTemi principali
La vita è bella 1997 Equilibrio tra commedia e tragedia, uso del colore (sogno vs realtà). Memoria, amore paterno
Cinema Paradiso 1988 Film‑omaggio al potere del cineforum, montaggio nostalgico e sonoro. Ricordo, passione per il cinema
Il labirinto del fauno 2006 Fusione di fantasy e dramma storico, ricchezza di simboli visivi. Disobbedienza, crescita
Rashomon 1950 Prospettive divergenti e montaggio innovativo, stimola il dibattito. Verità soggettiva


Esempio di Attività
: dopo la visione di 10’ di Rashomon, far scrivere agli studenti due brevi recensioni contrapposte: una dal punto di vista di “chi dice la verità” e una di “chi mente”, per esplorare il concetto di punto di vista e punto di ripresa.

Consigli didattici trasversali

  1. Personalizza le attività in base all’età e agli interessi reali dei ragazzi, integrando musica, arte e tecnologia.
  2. Favorisci il “fare”: anche i più piccoli possono impugnare un tablet e sperimentare l’animazione stop‑motion o il montaggio di una clip.
  3. Collega il cinema ad altre discipline: storia (film storici), geografia (ambientazioni), musica (colonne sonore), italiano (analisi del testo dialogato).
  4. Crea momenti di riflessione: domande aperte, dibattiti in classe, scrittura di micro‑recensioni per stimolare il pensiero critico.
  5. Invita professionisti: un regista, un direttore della fotografia, un doppiatore possono trasformare l’aula in un set e motivare i ragazzi.
  6. Sfrutta le risorse online: workshop, tutorial su YouTube e soprattutto piattaforme come www.ILCORTO.EU che sono siti web che offrono corsi gratuiti per far vedere esempi di tecniche base (come usare la luce, il suono) o come si pensa e si scrive una sceneggiatura.
  7. Valorizza la creatività: non temere errori tecnici nei primi esperimenti, l’importante è imparare il linguaggio e la grammatica del cinema.

Avvicinare i ragazzi al linguaggio cinematografico fin dalla Scuola dell’Infanzia significa dar loro strumenti per diventare spettatori consapevoli, capaci di riconoscere le scelte creative dietro alle immagini e di esprimere un proprio sguardo critico e soprattutto creativo.
Buon lavoro… e speriamo che presto ci sia un:  ciak, si gira!