Come posizioni lo smartphone e componi le inquadrature influenza enormemente il feeling del tuo cortometraggio. Una buona composizione può far sembrare la scena più professionale e cinematografica, anche senza attrezzature costose. Di seguito alcuni suggerimenti chiave su angolazioni, stabilità e composizione:

  • Mantieni la camera stabile (o con movimenti controllati): Una ripresa traballante distrae lo spettatore e appare subito amatoriale. Poiché l’OPPO A96 non ha la stabilizzazione elettronica (EIS) integrata​, la stabilità dipende tutta da te. L’ideale sarebbe usare un treppiede per smartphone: se ne hai uno, montaci il telefono sopra e assicurati che sia ben fermo. In caso tu non disponga di un treppiede, niente paura: sfrutta quello che hai in casa come supporto. Ad esempio, puoi poggiare lo smartphone su una pila di libri o su un ripiano stabile (mensola, scaffale, armadio) all’altezza giusta​. Anche fissarlo con un po’ di nastro adesivo forte a un oggetto fermo (come il bordo di una libreria o su un treppiedi improvvisato fatto con un bastone di scopa) può funzionare. L’importante è evitare riprese mosse e “traballanti” che darebbero il mal di mare a chi guarda​ poi il tuo cortometraggio. Se devi assolutamente filmare a mano libera, tieni il telefono con entrambe le mani ben salde, gomiti stretti al corpo per ridurre i tremolii​. Muoviti lentamente e solo se richiesto dalla scena. Per esempio, per un movimento fluido, potresti far scorrere il telefono appoggiato su un panno sul tavolo (per una sorta di carrellata/dolly artigianale) anziché camminare tenendolo in mano. Oppure usa una sedia con le rotelle: fissa il telefono su di essa e fatti spingere piano per una ripresa in movimento stabile. In generale, privilegia inquadrature fisse o movimenti molto lenti e controllati. Ricorda: uno spettatore perdonerà magari una leggera imperfezione visiva, ma non tollererà facilmente minuti di video instabile e sfocato​. Meglio sembrare un pò “statico” ma con immagini chiare, che dinamiche ma tremolanti.
  • Altezza e angolazione della camera: Per le conversazioni tra due persone, la camera dovrebbe stare all’altezza degli occhi dei soggetti, a meno che tu non voglia ottenere un effetto drammatico particolare. Evita inquadrature dal basso estremo (a meno di una scelta stilistica ponderata), perché distorcono il viso e possono dare un senso di dominanza o minaccia non voluto; d’altro canto, inquadrature troppo dall’alto fanno sembrare i soggetti più deboli o sottomessi​. Per una scena di litigio, potresti variare leggermente l’angolo per sottolineare i ruoli: ad esempio, durante il litigio se uno dei due ragazzi ha momentaneamente la meglio, potresti riprenderlo con la camera leggermente dal basso per enfatizzare la sua posizione di forza, mentre il secondo ragazzo soccombente lo riprendi leggermente dall’alto per suggerire la sua vulnerabilità. Tuttavia, mantieni questi angoli con moderazione e coerenza. In generale, la soluzione più naturale è posizionare lo smartphone circa all’altezza del viso dei ragazzi, mantenendo l’orizzonte dell’inquadratura dritto. Se usi un supporto improvvisato, assicurati che l’obiettivo non sia né troppo in su né troppo in giù. Un trucco: se i ragazzi sono seduti sul letto, puoi posizionare lo smartphone su una sedia di fronte a loro; aggiungi libri sulla sedia finché l’obiettivo non è all’altezza dei loro occhi.
  • Composizione e inquadrature (regola dei terzi e spazio nella scena): Attiva la griglia dei terzi nelle impostazioni della fotocamera dell’Oppo A96 per aiutarti a comporre meglio​ la scena. La regola dei terzi suggerisce di posizionare i soggetti lungo le linee o in corrispondenza dei punti di intersezione della griglia, anziché al centro, per un’immagine più bilanciata e piacevole​. Ad esempio, se stai girando un campo medio di entrambi i ragazzi seduti a parlare, potresti collocare ciascuno sugli opposti terzi dell’inquadratura, lasciando uno spazio vuoto tra loro che cade al centro – questo spazio diventa il “campo di tensione” durante il litigio.
    Evita troppo spazio vuoto sopra la testa (il cosiddetto “aria in testa”)​: inquadra tagliando poco sopra la testa dei ragazzi, così l’attenzione resta sui loro volti e non sul soffitto. Allo stesso modo, cura i bordi del frame: non tagliare in modo strano parti del corpo (mani mozzate a metà, ecc.) se puoi evitarlo, ed elimina elementi di distrazione sullo sfondo​, se non necessari per la prosecuzione della scena. Prima di iniziare le riprese, guarda nell’inquadratura dello schermo: c’è disordine od oggetti che distraggono (vestiti appesi, oggetti fuori luogo)? Sistemali o toglili per avere uno sfondo pulito o comunque coerente con la scena​.
    Puoi anche aggiungere elementi scenografici che arricchiscano la composizione: ad esempio, un poster sulla parete dietro uno dei ragazzi, oppure libri sparsi sulla scrivania dietro l’altro attore – dettagli che raccontano qualcosa di loro. L’importante è che tutto ciò che si vede appaia intenzionale, necessario per la scena.
  • Dai profondità all’immagine: Un trucco cinematografico è cercare di avere una scena con più piani visivi: primo piano, piano medio e sfondo. Anche se lo smartphone tende ad avere tutto abbastanza a fuoco, puoi comunque creare senso di profondità posizionando oggetti in primo piano leggermente sfuocati, i soggetti a fuoco in secondo piano, e lo sfondo dietro.
    Ad esempio, potresti comporre un’inquadratura da dietro una libreria o la cornice di una porta, con il bordo sfocato visibile ai lati (frame within a frame). Oppure includi volutamente la lampada da tavolo in un angolo dell’inquadratura davanti alla camera, fuori fuoco, mentre i ragazzi sono sullo sfondo: la lampada sfocata fungerà da cornice naturale e aggiungerà profondità alla scena.
    Un’altra idea: se uno dei due ragazzi è in piedi e l’altro seduto, sfrutta i diversi piani – riprendi magari da dietro la spalla di uno (fuori fuoco) per inquadrare l’altro che parla (over-the-shoulder shot). Questo non solo dà varietà visiva ma aiuta anche nella copertura della scena (fondamentale per montare poi il dialogo in modo fluido).
    Alterna campi e piani: all’inizio della scena puoi usare un campo lungo o una ripresa ampia che mostra entrambi interamente e la stanza completa, per stabilire lo spazio visivo generale (establishing shot). Durante il dialogo, inserisci mezzi busti o primi piani dei singoli ragazzi, soprattutto nei momenti di tensione del litigio, per catturare le emozioni da vicino. Questa varietà di inquadrature renderà il corto più coinvolgente e dinamico.
    Quando pianifichi queste inquadrature multiple, ricordati di mantenere la continuità spaziale: stabilisci un’asse immaginaria tra i due attori (la linea dello sguardo) e cerca di non oltrepassarla con la camera (regola dei 180 gradi), altrimenti nei montaggi i ragazzi sembreranno invertire la loro posizione nello schermo. Per esempio, se la camera è principalmente sul lato della porta riprendendo verso la finestra, mantieniti su quel lato per tutte le angolazioni (uno sguardo verso sinistra nell’inquadratura deve restare coerente). Questa è una regola da cinema classico che evita confusione nello spettatore.
  • Uso di supporti casalinghi per la camera: Oltre ai treppiedi improvvisati, puoi ingegnarti con altri supporti: uno scaffale può servire per avere un’inquadratura alta dall’alto (una sorta di panoramica dall’alto della stanza) – ad esempio posizionando il telefono sul bordo di uno scaffale alto potresti riprendere i ragazzi quasi zenitalmente durante un momento particolare del litigio per aggiungere drammaticità (ma stai attendo a non far cadere il tuo smartphone!).
    Puoi allora costruire un supporto angolare con del nastro: fissa lo smartphone ad un oggetto pesante (tipo una pila di libri) in modo che sporga e l’obiettivo punti dove ti serve. Assicurati solo che sia ben ancorato per non cadere. Se vuoi realizzare una carrellata laterale, prova a mettere lo smartphone su un panno morbido o un pezzo di feltro sul pavimento (o meglio sul tavolo) e tiralo lentamente: la frizione ridotta ti darà un movimento fluido. Per seguire i ragazzi che escono dalla stanza, potresti posizionare il telefono su un monopattino od uno skate od un carrello di cucina e spingerlo dolcemente dietro di loro, ottenendo un movimento stabile senza vibrazioni. Insomma, sfrutta creativamente quello che hai: anche un selfie stick (l’asta estensibile per smartphone) bloccato tra oggetti può diventare un’estensione per raggiungere angoli difficili.
    L’obiettivo è ottenere inquadrature interessanti mantenendo la stabilità. Se hai la possibilità, trova qualcuno che ti assista: un amico potrebbe tenere il telefono con due mani e il telefono appoggiato ad un bastone come stabilizzatore, mentre tu dirigi la scena – lavorare in due migliora la precisione dei movimenti. In ogni caso, ricontrolla sempre il girato: fai una prova di pochi secondi e riguardala per accertarti che la composizione e la stabilità vadano bene, così da correggere prima di girare l’intera scena. E ripeti il ciak finchè non sei sicuro che sia tutto perfetto.

Esempio concreto di composizione: Per la nostra scena, potresti iniziare con un’inquadratura fissa ampia: la fotocamera è posizionata in un angolo della stanza (magari su uno scaffale alto), così da vedere il ragazzo A seduto sul letto a sinistra del frame e il ragazzo B in piedi vicino alla scrivania a destra del frame. Questa inquadratura stabilisce dove siamo (stanza da letto) e la posizione relativa dei personaggi. Poi, quando iniziano a parlare, passi ad una alternanza di mezzi busti: per il ragazzo A seduto sul letto, metti la camera all’altezza viso di fronte a lui leggermente a destra (verso dove si trova l’altro ragazzo), in modo che nello sfondo di A si intraveda la finestra; per il ragazzo B in piedi, metti la camera all’altezza viso sua di fronte leggermente a sinistra, così che dietro di lui si veda la porta o la lampada. In questo modo, nel montaggio, taglierai da A a B mantenendo coerenza (entrambi guardano verso l’interlocutore fuori campo). Durante il litigio, potresti avvicinare un’inquadratura: un primo piano del ragazzo A con lacrime di rabbia agli occhi e uno di B con la mascella serrata. Infine, quando escono, seguili con una carrellata: ad esempio, fissa il telefono su un ripiano del corridoio esterno e filma il ragazzo B che passa arrabbiato davanti alla camera uscendo dalla stanza, e poi il ragazzo A lo segue e magari chiude la porta – la camera resta dentro a inquadrare la porta che si chiude. Ciò chiude simbolicamente la scena. Queste scelte sono solo un esempio, ma illustrano come combinare inquadrature statiche e movimenti, piani larghi e stretti, per rendere il racconto visivo più accattivante per lo spettatore.