Non c’è telefono più “intelligente” in questa categoria di prezzo: l’AI e le capacità fotografiche del Pixel lo rendono ancora una volta il “Re della Fascia Media”: sarà ancora il telefono di fascia media che consiglieremo alla maggior parte delle persone. Ma vorremmo tanto si applicasse un po’ di più! Perché ha qualche limite che potrebbe farvi desistere dall’acquisto: vi aiutiamo a capire se Google Pixel 9a fa per voi in questa recensione. Una cosa che resta uguale ai top di gamma è il processore Google Tensor G4. Questo chip offre buone prestazioni generali e, sebbene non sul livello di top di gamma di altri brand (come Qualcomm o Apple), si comporta molto bene anche nei giochi. Dove eccelle, però, è la capacità di elaborazione per le funzionalità di intelligenza artificiale. Non tutte saranno istantanee, ma il fatto che si riesca a fare modifiche AI alle immagini (compresa la Gomma Magica per rimuovere i soggetti) anche senza la connessione è semplicemente impressionante, specie in uno smartphone da 500 euro.
Il comparto fotografico del Pixel 9a è composto da una doppia fotocamera posteriore: un sensore principale da 48 MP con stabilizzazione ottica e apertura ƒ/1.73, e un ultra-grandangolare da 13 MP con campo visivo di 120° e apertura ƒ/2.2. La fotocamera frontale è da 13 MP. Rispetto al sensore principale del Pixel 8a, abbiamo meno Pixel (erano 64MP), ma questo sensore sa raccogliere più luce e i risultati sono generalmente migliori.
Video
I video possono essere registrati in 4K fino a 60 fps con la fotocamera principale (30 fps con l’ultra-grandangolare), con una buona stabilizzazione e qualità generale. Mancano però alcune funzionalità presenti nei modelli più costosi, come il Cinematic Blur e il Video Boost, ma ci sono la Gomma Magica Audio per rimuovere i rumori fastidiosi, la Video Macro e il Panning Cinematografico — che sono davvero divertenti da usare.
Manca un vero teleobiettivo, ma lo zoom digitale fino a 2x e 3x resta buono (anche se potete scattare in 1x e poi ritagliare l’immagine dopo). A 8x, nel mirino vedrete molto rumore — ma dopo lo scatto l’AI fa un ottimo lavoro per sistemare l’immagine (potete vederlo sia nella foto 8x dell’orologio del campanile qui sotto ma, soprattutto, nella più complessa foto del piccione a 6x). Ci sono, però, limiti più grossi nello zoom notturno.
Audio
Gli altoparlanti stereo del Pixel 9a offrono un audio di buona qualità, con un volume massimo adeguato e una discreta separazione stereo. Mancano un po’ di bassi, come succede praticamente sempre con gli smartphone, ma rispetto al passato ci sembra migliorato. La capsula auricolare, che funge da secondo altoparlante, contribuisce a un’esperienza audio bilanciata.
I microfoni sono di buona qualità e garantiscono chiamate chiare. La riduzione del rumore tramite AI funziona bene, eliminando efficacemente i rumori di fondo durante le conversazioni telefoniche.
La marcia in più dell’AI
Ma è soprattutto nell’intelligenza artificiale che il Pixel 9a brilla. Gemini, l’assistente AI di Google, è profondamente integrato nel sistema e offre funzionalità avanzate come la generazione di testi, la risposta a domande complesse e l’assistenza contestuale — anche con i modelli avanzati del chatbot, inclusa la Deep Research. Potete poi usare Gemini Live per avere conversazioni vocali naturali con l’assistente, facendo domande dirette come fareste con un esperto umano. Non sarà mai “schietto” come una persona, ma lo abbiamo trovato ragionevolmente preciso nell’uso quotidiano (anche se, insistendo, potete metterlo in difficoltà).