Un Chien Andalou 1929 TrasgressivoQuando un film o un cortometraggio si definisce “trasgressivo”? In generale, quando l’opera spezza convenzioni consolidate, provoca la sensibilità di un pubblico o la morale comune, e sovverte i codici narrativi o stilistici dominanti. La “trasgressione” può esprimersi in molte forme: dalla rappresentazione esplicita di temi tabù (sesso, violenza, religione) all’utilizzo di tecniche sperimentali che infrangono le regole di montaggio e regia, passando per un approccio ideologico o politico che mina i valori tradizionali. Essere trasgressivi, in tal senso, non significa essere “gratuitamente scandalosi”, bensì porre quesiti e sfide allo spettatore, costringendolo a ripensare certezze e preconcetti.

L’essenza della Trasgressione in Cinema

  1. Rottura Tematica
    Quando un film affronta temi che la società considera proibiti o scomodi (dall’incesto alla violenza estrema, dal sadomasochismo alle questioni razziali e politiche), si pone in uno spazio di trasgressione. L’obiettivo non è solo scandalizzare, ma anche stimolare una riflessione critica.
  2. Stile e Linguaggio sperimentale
    L’approccio tecnico e stilistico può essere altrettanto trasgressivo: uso di montaggi frenetici, violazioni costanti della quarta parete, narrazioni non lineari, performance estreme degli attori. Queste scelte minano la percezione classica del film come intrattenimento sicuro.
  3. Critica della Società e Sottoversione delle Convenzioni
    La trasgressione spesso scaturisce da una denuncia profonda: i registi possono mostrare aspetti nascosti o ipocriti della società. Se l’intento è svelare meccanismi di potere o di controllo culturale, l’opera acquista un impianto “rivoluzionario”, e così può risultare “proibita” o censurata.
  4. Risposta del Pubblico
    Un film trasgressivo di solito polarizza l’attenzione: c’è chi lo venera come capolavoro coraggioso e chi lo condanna come eccesso inutile. La forza di quest’arte è proprio nel generare dibattito e reazioni forti, lontano dall’indifferenza.

Esempi di Film Trasgressivi

1. “Un Chien Andalou” (1929)

  • Regista: Luis Buñuel
  • Sceneggiatore: Luis Buñuel e Salvador Dalí
  • In cosa è trasgressivo: Uno dei primi corti surrealisti che infrangeva le logiche narrative tradizionali, presentando sequenze scioccanti (famosa la scena del taglio del bulbo oculare) e un approccio onirico che voleva provocare lo spettatore e le sue certezze razionali.

2. “Salò o le 120 giornate di Sodoma” (1975)

  • Regista: Pier Paolo Pasolini
  • Sceneggiatore: Pier Paolo Pasolini
  • In cosa è trasgressivo: Rappresenta la degradazione fisica e morale di un gruppo di giovani sequestrati da fascisti in un castello. Contiene violenze estreme, atti sessuali espliciti e una critica radicale al potere e alla borghesia. Venne censurato in molti Paesi e rimane una pietra miliare della provocazione cinematografica.

3. “Pink Flamingos” (1972)

  • Regista/Sceneggiatore: John Waters
  • In cosa è trasgressivo: Definito “il film più disgustoso mai girato”, esibisce contenuti grotteschi e scandalosi (consumo di escrementi in scena, tematiche sessuali estreme) e personaggi eccentrici. Divenne un cult nel cinema underground, celebrato per la sua sfida diretta alle norme del buon gusto.

4. “A Clockwork Orange” (1971)

  • Regista: Stanley Kubrick
  • Sceneggiatura: Stanley Kubrick (dal romanzo di Anthony Burgess)
  • In cosa è trasgressivo: Raffigurazione esplosiva di una violenza giovanile condotta con spavalderia, e una critica a un sistema di rieducazione coercitivo. La stilizzazione della brutalità, la colonna sonora classica in contrasto, e le riflessioni sulla libertà individuale vs. controllo statale ne fecero un film controverso e a lungo vietato in varie nazioni.

5. “Eraserhead” (1977)

  • Regista/Sceneggiatore: David Lynch
  • In cosa è trasgressivo: Film dal forte timbro onirico, realizzato quasi come incubo in bianco e nero. Trasgressione nel senso di sconvolgimento dei canoni narrativi e di un’estetica grottesca, con creature deformi e paure inconsce. Opera sperimentale che sfida la razionalità dello spettatore.

6. “Kids” (1995)

  • Regista: Larry Clark
  • Sceneggiatore: Harmony Korine
  • In cosa è trasgressivo: Presenta adolescenti newyorkesi in storie di sesso, droghe, HIV e violenza, con toni documentaristici. La mancanza di moralismo e la crudezza delle situazioni generò uno scandalo, ma evidenzia la vita borderline di certi giovani. Mostra una generazione allo sbando, provocando reazioni e censure.

7. “Nymphomaniac” (2013)

  • Regista/Sceneggiatore: Lars von Trier
  • In cosa è trasgressivo: Racconto esplicito della vita sessuale di una donna dipendente dal sesso, con scene di pornografia non simulata e un’analisi fredda di tabù sessuali. Il regista scandalizza il pubblico unendo filosofia e contenuti erotici estremi. Diviso in due parti, generò dibattiti su censura e libertà d’espressione.

8. “La Grande Bouffe” (1973)

  • Regista: Marco Ferreri
  • Sceneggiatore: Marco Ferreri e Francis Blanche
  • In cosa è trasgressivo: Quattro amici decidono di chiudersi in una villa e suicidarsi abbuffandosi di cibo e sesso in maniera spasmodica. È una critica feroce alla società dei consumi, rappresentata come eccesso, disgusto e autodistruzione. All’epoca fu un grande scandalo per i toni e le immagini eccessive.

9. “Antichrist” (2009)

  • Regista/Sceneggiatore: Lars von Trier
  • In cosa è trasgressivo: Sesso e violenza grafica al centro di un dramma psicologico con sfumature horror. Le scene di mutilazioni e le atmosfere tese segnalarono la volontà del regista di disturbare il pubblico. I forti contenuti di misoginia apparente e di lutto resero il film oggetto di divisione critica.

10. “Irreversible” (2002)

  • Regista: Gaspar Noé
  • Sceneggiatore: Gaspar Noé
  • In cosa è trasgressivo: Struttura narrativa invertita e una scena di stupro molto lunga, realistica e violenta. Il film sconcerta per la sua ferocia e per un montaggio ipnotico che induce disagio. Per alcuni è un capolavoro di denuncia, per altri un’operazione scioccante. Sicuramente è un esempio di “trasgressione” con finalità di riflessione su violenza e vendetta.

Quindi, quando un film o un cortometraggio può dirsi trasgressivo? La risposta non è limitata a un solo aspetto: si può trattare di contenuti estremi, di rottura con le norme narrative, di critica radicale alla società, o di contenuti sessuali espliciti. In generale, la trasgressione scaturisce nel momento in cui l’opera rompe i canoni e costringe lo spettatore a riconsiderare i propri limiti di tolleranza, gusto e moralità. Se ne derivano scandalo, shock o riflessione inedita, vuol dire che l’intenzione (o la conseguenza) dell’autore è stata quella di trasgredire e spingere oltre la soglia del convenzionale.