L'uso di una focale di 85 millimetri può piacere per diverse ragioni, specialmente nel ritratto e in alcune situazioni cinematografiche. Innanzitutto, questa lunghezza focale tende a comprimere la prospettiva, rendendo meno evidenti le distanze tra gli oggetti e creando uno sfondo più "vicino" al soggetto, il che può risultare esteticamente gradevole e concentrare l'attenzione. Nel ritratto, l'85mm produce una distorsione minima dei lineamenti del viso, offrendo un'immagine più naturale e lusinghiera rispetto a focali più corte che possono allargare o distorcere i tratti. Inoltre, permette di ottenere uno sfocato dello sfondo (bokeh) molto morbido e progressivo, isolando efficacemente il soggetto e creando una sensazione di profondità di campo ridotta, che molti trovano artisticamente appagante. Infine, la distanza di ripresa che l'85mm impone spesso porta a una comunicazione più rilassata e naturale tra il fotografo/cineasta e il soggetto.
Quindi l’85 mm è una delle focali più amate da molti direttori della fotografia, soprattutto per i ritratti: offre una resa dei volti e dello sfocato (bokeh = sfocatura in giapponese) particolarmente piacevole. Ma quando lo si utilizza per girare un cortometraggio, quali sono i reali vantaggi e quali i limiti? Ecco un’analisi approfondita, prima con i punti positivi, poi con i punti negativi, per aiutarti a decidere se l’85 mm è la scelta giusta per il tuo prossimo corto.
Punti Positivi
- Ritratti emozionali
L’85 mm isola il soggetto con un piacevole sfocato dello sfondo, rendendo i primi piani intensi e carichi di emozione, ideale per momenti di introspezione o confessione. - Compressione prospettica
Riduce la distanza percepita tra soggetto e ambientazione, schiacciando leggermente i piani e conferendo alle scene un aspetto cinematografico, perfetto per enfatizzare l’intimità. - Separazione soggetto-sfondo
Grazie all’ampia apertura (f/1.4–f/2.8), il piano di messa a fuoco è stretto, permettendo di staccare nettamente il protagonista dall’ambiente, utile per guidare lo sguardo dello spettatore. - Bokeh morbido e uniforme
Le lenti da 85 mm di qualità producono un bokeh molto piacevole, con sfere di luce rotonde e senza aberrazioni, che donano raffinatezza a scene statiche. - Minimo “naso da coniglio”
Rispetto a focali più corte, la distorsione dei lineamenti è quasi nulla: i volti risultano naturali e proporzionati, particolarmente utile per ritratti ravvicinati. - Controllo della profondità di campo
Con diaframmi ampi, si possono creare transizioni di messa a fuoco molto cinematografiche, passando da un primo piano a uno sfondo totalmente sfocato. - Isolamento dell’azione
In una scena affollata, una ripresa con 85 mm permette di concentrarsi su un singolo gesto o emozione, nascondendo distrazioni ai bordi. - Racconto attraverso dettagli
È perfetto per “cut-in” su dettagli significativi (uno sguardo, un oggetto) rendendo ogni primo piano estremamente evocativo. - Maggiore distanza dal soggetto
Pur ottenendo un primo piano, sei abbastanza lontano da non intimidire gli attori e da poter dirigere meglio la recitazione. - Look “cinema classico”
In molte produzioni tradizionali, l’85 mm è sinonimo di eleganza e qualità: regala subito un aspetto professionale al filmato. - Ottima resa in condizioni di luce scarsa
Le versioni f/1.4–f/1.8 permettono di girare con aperture molto ampie, raccogliendo molta luce senza alzare troppo ISO. - Versatilità in interni ed esterni
È abbastanza lungo da evitare il “fisheye” in spazi stretti, ma non troppo da richiedere troppo spazio per inquadrature ravvicinate. - Transizione fluida tra primo piano e mezzo busto
Cambiando solo leggermente la distanza e la messa a fuoco, puoi passare da un close-up a un mezzo busto senza cambiare lente. - Resistenza ai riflessi
Le ottiche di qualità da 85 mm tendono a gestire meglio flare e controluce, utile per riprese in penombra o controluce creativo. - Identità visiva forte
Usare quasi sempre la stessa focale in un corto crea un linguaggio visivo coerente e riconoscibile, facilitando l’immersione dello spettatore.
Punti Negativi
- Campo visivo limitato
Con un angolo ristretto (~28°), devi muovere molto la camera per riprese di gruppo o per riprendere più personaggi insieme. - Richiede spazio
Per ottenere un’inquadratura sui volti, devi allontanarti di diversi metri, cosa non sempre possibile in location piccole o anguste. - Piani lunghi difficili
In scene di establishing shot o panoramiche ampie, l’85 mm è troppo “lungo”: l’immagine risulta compressa e poco informativa sul contesto. - Sensazione di claustrofobia
Riprese prolungate con questa focale possono far sentire lo spettatore “intrappolato” se non alternate a riprese più larghe. - Più visibile il tremolio
A causa della lunghezza focale, senza stabilizzazione o treppiede ogni piccolo movimento della camera diventa evidente e distraente. - Costo e peso
Le ottiche rapide da 85 mm (f/1.4) sono spesso ingombranti e costose rispetto a zoom o focali più corte. - Profondità di campo troppo ridotta
A f/1.4 il piano di fuoco può ridursi a pochi centimetri: mettere a fuoco in movimento o su due attori vicini diventa complicato. - Limitata creatività di composizione
Se abusata, ogni ripresa tende ad assomigliarsi: manca la varietà visiva che si ottiene passando da 35 mm a 85 mm ad esempio. - Problemi in spazi ristretti
In corridoi o stanze piccole, non puoi allontanarti abbastanza per ritagliare l’inquadratura giusta, finendo per tagliare teste o ombre. - Sfocatura eccessiva
Il bokeh può diventare troppo “plastico”, isolando eccessivamente il soggetto dal contesto al punto da sembrare innaturale. - Richiede illuminazione precisa
Con diaframmi molto aperti, la gestione del fuoco e dell’esposizione diventa più critica: non c’è margine di errore. - Difficile per dialoghi multipli
In una conversazione a tre o quattro persone intorno a un tavolo, non puoi tenere tutti e volti tutti perfettamente a fuoco. - Pianificazione maggiore
Ogni inquadratura va pianificata per non perdere il fuoco, aumentando i tempi di preparazione sul set. - Necessità di supporti
Spesso serve uno stabilizzatore esterno (gimbal, steadicam) per evitare shake, complicando la logistica di cortometraggio low‑budget. - Non adatta a stili “hand‑held” dinamici
Se il progetto richiede riprese nervose e molto movimentate, l’85 mm penalizza la fluidità, specie in spazi ridotti.
L’85 mm è una focale preziosa per il ritratto narrativo e i momenti di forte intimità emotiva in un cortometraggio. Il suo bokeh, la compressione prospettica e la resa naturale dei volti lo rendono ideale per scene drammatiche o introspezioni. Tuttavia, richiede spazio, stabilità ed alternanza di focali se vuoi variare il linguaggio visuale e gestire dark scenarios con più personaggi.
Se il tuo cortometraggio punta su emozioni intense, primi piani incisivi e un look cinematografico classico, l’85 mm può diventare la tua arma segreta. Ma se hai bisogno di flessibilità, movimenti rapidi e inquadrature ampie, valuta attentamente come integrarlo con altre focali o strumenti di stabilizzazione.