Ne ho scritte un paio, una per un lungo (inedito) e un po’ per corti vari; e per un corto ho vinto un Santa Monica Film Festival! questo solo per dire che la mia risposta è un minimo informata; il mio consiglio é non tentare di scriverla istintivamente perché una sceneggiatura ha regole tutt sue anche solo per la formattazione: senza uno studio della tecnica é molto difficile ottenere qualcosa che sia “accettato” come una sceneggiatura.
Una sceneggiatura è prima di tutto un “manuale di come fare il film”: nella mano di un producer o di un regista questo vuol dire avere a colpo d’occhio tutta una serie di informazioni rilevanti per calcolare, per esempio, un costo spannometrico del film, basandosi su alcuni macro come, il numero di tutti personaggi (che la prima volta che compaiono vengono scritti tutti maiuscoli proprio perché facilitarne la “conta” ; quanti e quali suoni particolari andranno catturati (infatti anche i tutti i suoni sono scritti maiuscoli), quante scene sono di notte va quali di giorno (specificato nell’heading di ogni scena, es ESTERNO - NOTTE - BOSCO),
come le varie scene possono essere raggruppate a livello di girato in modo da ottimizzare costi e presenza di determinati attori sul set, quali props o oggetti o mezzi di trasporto sono necessari (anche questi di solito scritti la prima volta in maiuscolo proprio per “tradurli” in fattibilità tecnica; oltre a tutte queste cose le sceneggiature sono scritte con uno “stile” molto oggettivo, che non entra o comunque non dovrebbe farlo nel merito della regia (perché la regia è “come farlo vedere” è questo è il compito del regista); per finire un sceneggiatura per convenzione deve sforzarsi di rappresentare/comprimere/risolvere ogni pagina del film in modo che occupi statisticamente nell’inferno documento, un minuto di film; infatti la sceneggiatura dovrebbero essere tra le 90 e le 120 pagine perché questi sono i minutaggi “commercialmente vendibili” dei film. Insomma, dietro l’apparente aspetto da romanzo breve le sceneggiature nascondo una marea di tecnicismi e convenzioni che, se non si conoscono, rischierebbero di vanificare lo sforzo (enorme, di solito mesi di lavoro) solo perché il documento non è “conforme” come si direbbe in linguaggio “industriale”; il cinema infatti è un’industria, che produce manufatti molto molto costosi (costo medio di un film italiano, senza molte pretese, 2-3 mln euro; per i film americani può essere 10-20 anche 50 volte maggiore per i colossal; da cui si capisce come ogni cosa ogni parola ogni scena perfino ogni comparsa dev’essere programmato condivisa da varie figure professionali e maestranze, e il tutto chiamato sceneggiatura verrà modificata più volte, in certi casi anche un corso d’opera, cioè sul set.
Esistono testi che insegnano tutte le cose che ho detto, e molte altre che qui non si possono esaurire, tra cui gli aspetti più complessi legati ala struttura stessa della sceneggiatura e al cosiddetto “paradigma”; la lettura di testi tecnici da sola non basta, suggerisco di procurarsi in rete delle sceneggiature sia di film che si sono visti sia di film sconosciuti, per capire come la teoria dei libri viene messa in pratica dai professionisti, con quali licenze ed eccezioni, etc.
Fade a nero
TITOLI DI CODA
FINE :-)
Aggiungo una curiosità che credo aiuti a fare capire come in sceneggiatura tutto sia finalizzato alla realizzazione tecnica. se una scena si svolge a bordo di un auto e la prima sequenza é filmata dal sedile dietro, si scrive INTERNO AUTO ma se nella scena dopo si vogliono mostrare i volto del guidatore e del personaggio seduto sul sedile del passeggero che parlano guadando la strada che scorre dinnanzi a sé, diventa evidente dalla descrizione che i due sono inquadrati frontali é quindi di scrive Esterno auto,, perché le voci interno esterno + posto di riferiscono a ‘ dove sarà la macchina da presa” cioè l’occhio che cattura l’azione.
quindi se in pieno giorno una scena svolge da dentro un bagagliaio che viene aperto si scriverà
INTERNO AUTO DI JOHN - GIORNO -Parcheggio del Seven Eleven
La prima inidicazione dice dove si trova in partenza o durante tutta la scena l’occhio che osserva (e che lo spettatore vedrà comecon i suoi occhi; la seconda ci dice cheègiorno e non bisogna quindi creare set luci da notte (molto più costosi) e la terza la location in cui si svolge effettivamente la scena. se la mpd non vedesse mai che siamo in un parcheggio , se fosse solo lo sguardo terrorizzato di un rapito che guarda i suoi rapitori contro un cielo qualsiasi, si scriverebbe solo
Interno bagagliaio - Giorno, ma se la percezione del rapito fosse che invece è notte allora si scriverebbe notte: perché quello che interessa al produttore è sapere come verrà fatta quella scena a se la può ottimizzare girandola es in uno studio o in una location che non è affatto un parcheggio o addirittura se gli serve un auto intera o solo un mockup che simuli l’interno di un bagagliaio, il che permetterebbe di piazzare la mdp anche sotto le chiappe del malcapitato se a lui o più probabile al regista viene questo sfizio … forte no?
di Alberto Tandoi per quora.com