Hulk direbbe così (che spacca!), ma come potrebbe essere la logline di un suo film?

Uno scienziato viene colpito dai raggi Gamma che gli conferiscono la capacità di trasformarsi in una creatura dagli incredibili poteri. Altri vorranno il suo stesso dono.

Serve altro?

Forse è meglio fare un passo indietro e spiegare prima di tutto cos’è una logline. In precedenza era usata principalmente nel cinema, stampata sulla copertina delle sceneggiature permetteva ai produttori di scegliere quelle più interessanti.

Già da queste poche righe in molti potrebbero obiettare che si tratta di un metodo troppo netto; ti assicuro che ormai non si fa più così, specialmente in editoria. 

Resta comunque utile per farsi un’idea di base del testo, della storia nuda e cruda ancora di più della Sinossi, serve per capire il genere letterario e ottimizzare i tempi. 

La logline serve all’editore, ancora di più a te

Se qualcuno deve giudicare la storia, è opportuno da subito che sappia almeno la trama generale (la logline, appunto), così potrà decidere se leggere la sinossi – o il testo integrale – oppure lasciar stare. 

Anche tu, oltre all’editore, guadagnerai tempo e consapevolezza. Ormai, quando si invia una email a una casa editrice, si specifica il genere letterario, e si dovrebbe aver studiato le sue collane di libri per evitare inutili perdite di energie (ti consiglio di leggere come presentarsi a un editore).

Ma allora perché dovresti scrivere una logline?

Le ragioni sono:

1. Per avere sempre, in un attimo, la direzione della tua storia. Sapere sempre da dove parti, chi deve fare cosa. Molti esordienti o novelli scrittori non comprendono quanto sia potente questo strumento. Io per esempio la scrivo su un post-it e la attacco sul pc. Mi basta dargli un’occhiata per ritrovare la via perduta. Se il plot della storia è la rotta da seguire, la logline è la bussola.

  • 2. La puoi usare per descrivere al volo la storia, sia su una email o una conversazione su Facebook con un possibile editore, ma anche e soprattutto a voce. Se ti dicessi di raccontarmi, ora su due piedi, il tuo romanzo, saresti in grado di farlo in 15 secondi?

Perché in così poco tempo? 

Immaginiamo uno scenario: sei a una cena e ti presentano una persona che lavora in una casa editrice. Da subito ti dico che questi sfortunati esseri sono subissati da sedicenti scrittori (spesso anche persone che hanno solo il libro nel cassetto, che non hanno mai neanche aperto). 

Sono stufi di venir aggrediti da orde di personaggi noiosi, incompetenti e prolissi convinti che le loro storie siano superlative.

L’atteggiamento di chi lavora nell’editoria – verso chiunque scriva – sarà di scetticismo, nella migliore delle ipotesi. E poi arrivi tu, ti presentano, ci fai due chiacchiere e in 15 secondi racconti il tuo romanzo.

Se, dico se, quella persona lavora di una CE che pubblica romanzi del tuo genere letterario, si aprirà una strada verso una possibile lettura. 

Come si scrive una logline vincente

Deve essere breve, più che puoi. Allo stesso tempo devono essere presenti determinati elementi che permettano a chi la legge di farsi un’idea chiara sulla storia, e una eventuale collocazione di mercato.

Una buona logline:

  • Incuriosisce e diverte. Spinge il lettore a farsi delle domande. Ad esempio com’è capitato che Banner (Hulk) è stato investito dai raggi Gamma? A cosa stava lavorando? Quali poteri incredibili ha ricevuto? Chi sono coloro che vogliono i suoi stessi doni?
  • Colpisce. Perché è affilata, breve e di una semplicità disarmante.
  • I personaggi non pensano, non fanno introspezione: agiscono.
  • Indica da subito, senza perdite di tempo, il genere del romanzo.

Sembra molto semplice fare una logline, non lo è. Non ti accontentare della prima che scrivi, editala di continuo eliminando inutili orpelli, aggettivi e avverbi. La logline è azione, puoi inserire giusto qualche piccola pennellata, ad esempio in quella all’inizio ho inserito “incredibili” (da Incredibile Hulk, appunto).

Uno scienziato viene colpito dai raggi Gamma che gli conferiscono la capacità di trasformarsi in una creatura dagli incredibili poteri. Altri vorranno il suo stesso dono.

Ritengo che per scriverla, ci si debba focalizzare su 3 semplici fattori:

  1. Il Protagonista. Non si dovrebbe mai mettere il nome, tranne casi estremi in cui il protagonista è già noto.
  2. L’Obiettivo.
  3. Il Cattivo

Potrebbe bastare la presenza dell’antagonista per creare la storia che, nel caso di Hulk, vuole i suoi stessi doni, quindi è chiaro che si creerà un conflitto, senza bisogno di specificarlo.

Errori da non commettere

Credo che ti stia piano piano rendendo conto di quanto sia utile farne una, sia per te stesso ma anche come strumento di marketing. Alcune sono davvero ben fatte e ti scatenano, come detto, curiosità ed emozioni.

Però è facile incappare in una serie di errori, dati spesso dall’inesperienza e dalla voglia di dire troppo:

  • Capita che il testo sia troppo generico perdendo la possibilità di emozionare.
  • Una logline troppo lunga, non è una logline (massimo un paio di righe, tre se è una storia complessa).
  • Inserire tanti personaggi, non servono. Come vedi in quella di Hulk ho accennato a uno scienziato e ad “altri”. Limitati a protagonista e antagonista.
  • Specificare troppo, che sia della trama o dei personaggi.
  • Una logline è una serie di azioni (poche), evita domande e dubbi (ricorda la tecnica dello Show don’t tell).
  • Il peggior errore, a mio parere, è svelare il finale: non è una sinossi!

Scrivere una logline è anche un esercizio importante per capire e affinare le tue doti di sintesi. Nell’ambito editoriale quelli più diretti e rapidi devono essere, per forza di cose, proprio gli autori emergenti che desiderano essere ascoltati.

Si ha la malsana convinzione che più si scrive e meglio è quando, invece, un vero autore sa trasmetterti un’emozione con il minor numero di parole possibile.

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