Rivisitazione panoramica dei racconti di tre ragazzi che confluiscono in un unico prodotto. Uno scorcio rivelatore di una realtà non a tutti nota: quella di una Rimini invernale. Esperienze differenti e slegate tra loro, in termini di luoghi e per via delle relazioni tra gli interpreti coinvolti. Ci si muove tra una discoteca, alla strada dove si incontrano alcuni ragazzi, per giungere alla tenerezza del primo appuntamento.
Tutte e tre le linee narrative, alternate e parallele, convergono solo nel “leitmotiv” di fondo che viene esplicitato nell’epilogo da una battuta di uno dei tre protagonisti: l’orgoglio di mostrare Rimini di inverno. Ci si rivolge a coloro che affollano la nostra riviera nel periodo estivo, affermando che la vitalità e lo spirito dei riminesi, restano vivi anche nel freddo periodo invernale. Proprio il nostro protagonista volgendo lo sguardo verso il mare, come ipnotizzato dalla sua magia, suggerisce agli altri due coprotagonisti come riuscire nel loro intento, senza sapere che è già stato raggiunto attraverso la descrizione dei loro racconti. Vivendo questo racconto, come in una terapia psicanalitica, si riappropriano di una dimensione sottovalutata e trascurata. La battuta finale attribuisce un senso di incompletezza in attesa di un’ epilogo venturo.