TITOLO : Storia ne “L’Astoria”…un apostrofo roseo….
GENERE: Sentimentale
AUTORI: Franca e Maurizio

 

Teresa aveva 52 anni, sposata da ben 32, rispettosa dei suoi doveri coniugali, ma vuota d’amore per il marito, era anche una mamma amorevole e una giovane nonna.
A Settembre, come tutti gli anni, accompagnava un gruppo di anziani sulla Riviera adriatica, a Rimini.
Quindici giorni all’Hotel Astoria: soli agognati 15 giorni, unica parentesi di svago in tutto l'anno, lontana dalla sua routine.
Ora di pranzo di uno di questi giorni: Teresa distribuiva dei volantini al suo gruppo e in mezzo ai tavolini da pranzo riservati, ne avevano posizionato , a sua insaputa,uno piu’ piccolo: li seduto stava un uomo di mezza eta', elegante, che mangiava da solo; a fargli compagnia solo un telefonino bluette appoggiato a lato; lo guardava con insistenza, come se aspettasse una telefonata galante e Teresa, da tempo rassegnata a non piu’ infiammarsi, illudersi nel cercare emozioni che le avrebbero fatto battere piu’ forte il cuore, penso’ che dall’altro capo del filo ,una probabile donna era al centro dell’attenzione dell’uomo. Fu un attimo e Teresa,d’impulso, forse spinta da una gelosia emotiva gli chiese se fosse innamorato del suo telefonino… Lui, nego’, guardandola con un mesto sorriso.
Trscorrevano le ore, i giorni,ma il pensiero di Teresa andava sempre a quel tavolino ,a quel telefonino ,a quello sguardo un po’ malinconico…..
Un venerdi’ sera, Teresa prese al piano l'ascensore per raggiungere i suoi commensali,scese elegante e truccata; la porta dell'ascensore si apri' e le apparve lui ! Bello ,raffinato nel vestire, una montatura bluette incorniciava il suo sguardo profondo e colse per un attimo anche il di lui profumo. L’uomo le fece un ampio sorriso e le mostro’ quanto fosse ammaliato dalla sua presenza. Teresa, gratificata da questa atmosfera un po’ surreale,senti’ il cuore sobbalzare , le sue gambe tremare e fu pervasa da una dolce eccitazione .Fu un attimo :il desiderio antico,profondo in lei di amare ed essere amata, ebbe il sopravvento,la vacanza finiva gia’il giorno dopo e la consueta serata danzante incorniciava l’atmosfera di entrambi.Teresa lo invito’ a unirsi al gruppo e lui Pietro,cosi’ si presento’, accetto’ con entusiasmo e in cuor suo avvertiva che la sua lunga solitudine amorosa stava forse finendo.
A notte inoltrata tutti gli anziani del gruppo stavano andando ormai a dormire, ma Teresa , non voleva tornare all’Hotel Astoria,la serata era volata via per lei in un attimo ,l’incanto non doveva svanire,ma come per magia, Pietro le chiese di ballare sulle note di Adriano Celentano : “la mia compagna tu sarai fino a quando tu lo vorrai e vivremo come sai di amore di fiducia e sarà quel che sarà …” Amorosamente Pietro la stringeva forte a se’e le parole della canzone erano per lui un giuramento d’amore. Teresa era su una nuvola!
Rientrando e salutandosi in ascensore si baciarono '; Teresa avverti’ per la prima volta la carnosita’ , il profumo e la dolcezza delle labbra di Pietro e la forte emozione che non aveva mai provato, la fece quasi svenire. Dove l’avrebbe trascinata tutto questo gorgo emotivo? Un forte contrasto di sentimenti la pervase: rinunciare o godere questa favola? Non ci penso’ . Sentiva che questa forte attrazione reciproca , non poteva e non voleva finisse cosi’! Fu una notte d’ amore ,di passione e di follia. Quel gorgo emotivo che li travolse fu anche un un’alternarsi tra lacrime profuse per una forzata prossima partenza e promesse giurate ,non solo voci di amanti , ma di persone che si cercavano da una vita e non volevano mai piu’ perdersi!
La giornata seguente,ultimo giorno di vacanza per Teresa,il Principe azzurro delle fiabe era ancora li per Lei ,in carne ossa :non sogno,ma realta’!
Le ore insieme con Pietro man mano si stavano esaurendo e la partenza,alla sera, era vicino.
Migliaia di chilometri li avrebbero fisicamente separati .
Teresa sapeva che ,lontana, doveva affrontare la dura realta’, il suo contesto, le decisioni future, gli strappi e le ferite famigliari, ma anche se cio’ le creava ansia ,il suo Pietro le dava l’ immensa forza di iniziare la sua ardua” salita “ per ricongiungersi per sempre al suo grande amore.
Pietro dal canto suo,ripiombato in una fisica solitudine,conservava nel suo animo, intatta ,la fiamma amorosa per la “mia Teresa mia” come era solito apostrofarla Era un uomo avido d’amore e si sentiva pronto,caparbiamente ostinato , a trasformare quella fiamma in torcia giammai spengibile.
Quella sera,non fu certo il pesante e secco colpo della portiera della corriera di Teresa in partenza, a decretare per entrambi un addio,ma al contrario un caparbio arrivederci.
Mesi passarono,tra treni ed aerei che li riavvicinavano e li riallontanavano in una inebriante ma sofferta elasticita’ amorosa.
Era maturato il tempo : una lettera di lei lasciata sul tavolo….
Il pesante e secco colpo della portiera della corriera… questa volta uniti, li portava ,verso lidi lontani con i loro bagagli carichi di passati sgualciti e freschi e profumati destini…..
…… e vissero felici e contenti!!!

Franca e Maurizio.

San Marino, 30/04/2020

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