L'Autore è chi ha l'idea della storia, e che normalmente contribuisce alla sua evoluzione come sceneggiatore, molto spesso assieme ad altre persone.
Nella molteplicità delle idee collegate alla principale, bisogna, con metodi e tecniche ormai ben collaudate, ordinarle nella mente ed iniziare a scriverle. Quindi da un'idea generale si passa alla sinossi.
La storia si incomincia a delineare, bisogna strutturarla, capire come attirare l'attenzione del pubblico, trovare (scusate il bisticcio di parole) una "trovata" che sia il perno di tutto il filmato. Si delinea la sua struttura, si costruiscono eventuali intrecci collaterali (naturalmente tutto in base alla tempificazione che si vuole anche dare al nostro filmato). Si inizia a dare una struttura alle scene principali.
Poi ci si addentra nello studio dei personaggi principali, dell'ambientazione. Si costruisce la struttura portante del film. Si sviluppa sempre più la figura del personaggio principale e del suo antagonista. Si creano i personaggi secondari secondo le necessità. Si delineano le ambientazioni sociali e culturali in cui vive il nostro eroe. Quindi da una prima parte in cui si presenta la realtà attuale, si passa alle motivazioni di un conflitto scatenante che serve a dare tono ed evoluzione al film, fino ad arrivare alla risoluzione determinante e vincente.
Abbiamo così creato un copione, l'idea è diventata una sceneggiatura completa, lo strumento di lavoro per tutti quelli che lavorano nei vari reparti del set e della post-produzione.
Dice Elisabetta Manfucci nel suo blog: "Mi capita spesso di incontrare persone che mi domandano: come faccio a fare il lavoro che fai tu? Soggettisti non si nasce, ci si diventa con un duro allenamento. Un esercizio costante che porta a sbobinare decine e decine di telefilm, di film, a visionare pellicole...a riflettere, a ruminare. E' un lavoro che nasce dalla passione per le immagini e dall'organizzarle in un tutto coerente. Ho conosciuto molti soggettisti negli ultimi anni. Ci sono delle caratteristiche che li accomunano. Anzitutto:la passione per le storie. Se devo dire chi è un soggettista lo faccio con una immagine: un menestrello. Corrisponde un pò ai menestrelli che andavano di corte in corte a raccontare storie alla gente ricca. Loro frequentavano molto i bassifondi, là dove la cultura orale è ricca e viva di storie, anche scandalose e pornografiche. Il soggettista funziona allo stesso modo. Ha il gusto per la ricetta completa...non gli basta godere di un particolare: vuole che ci sia proprio tutto, dall'antipasto al dessert. Ogni pietanza deve essere al posto giusto."