Sera del 31 dicembre. Dopo aver litigato con la sua ragazza, Franco decide di andare da solo al cenone dei suoi amici. In strada accidentalmente urta un vu’ cumpra’ e Franco lo invita ad andare con lui. Alla festa tutti fanno buona accoglienza al marocchino,  finché non sparisce un prezioso bracciale d’oro. Dopo aver ipotizzato uno scherzo di dubbio gusto, i sospetti dei padroni di casa cadono subito su Driss. Sale la tensione e le reciproche accuse di ipocrisia, razzismo e classismo. Le posizioni di Franco e dei padroni di casa, sostenuti dagli altri invitati, si irrigidiscono e la situazione sta per degenerare in una rissa, quando il bracciale viene ritrovato sotto il cassettone. Le scuse di Sandro non bastano a Franco, che decide di andarsene insieme a Driss, riprendendosi la bottiglia di champagne che aveva portato. Appena usciti (manca soltanto mezz’ora alla mezzanotte) squilla il cellulare di Franco: è Manuela che ha voglia di far pace. Franco coglie la palla al balzo e propone di andarla a prendere a casa sua, per poi andare, tutti e tre, a salutare l’anno nuovo al piazzale Michelangelo. Una volta arrivati, Franco accende la radio, un animatore scandisce il conto alla rovescia. Franco e Manuela si guardano negli occhi, promettono di non litigare più e si baciano. Sul sedile posteriore Driss è imbarazzato, non sa più dove guardare, apre la portiera posteriore e scende dall’auto. Franco e Manuela non si accorgono di niente e continuano a baciarsi. Driss si allontana a piedi, sullo sfondo del panorama di Firenze illuminata dai fuochi artificiali. Si guarda intorno, poi s’infila la mano dentro i pantaloni e tira fuori il dopobarba Ghibli, che ha preso dal bagno della casa. Ne svita il tappo e se la porta al naso. Chiude gli occhi ed aspira profondamente: le risate delle persone vicine, i rumori dei fuochi e dei botti si abbassano progressivamente fino a sparire, mentre sale il soffiare del vento. E dal primo piano di Driss, che guarda, senza ormai più vederlo, il panorama di Firenze sotto i fuochi d’artificio, passiamo in lenta dissolvenza ad una immensa distesa desertica, dune illuminate dal sole radente, mentre soffia forte il Ghibli, il vento del deserto. In sovrimpressione appare, con l’aggiunta di una musica arabeggiante, il volto di una giovane ragazza col velo mosso dal vento che si volta e gli sorride.  

 

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