Un cartone animato, o cartoon, è un disegno a tutta pagina realizzato su carta, ripetendo foglio per foglio la stessa immagine precedente, ma con piccole variazioni, in modo da dare l'illusione del movimento al momento della proiezione di una immagine dietro l'altra. All'inizio erano semplici illustrazioni umoristiche in movimento, mentre con il migliorare delle tecniche e l'avvento di Walt Disney, si iniziò a utilizzare questo nuovo mezzo di comunicazione anche per raccontare storie serie e drammatiche, come Biancaneve e i sette nani o Bambi.
Il termine originale (cartoon) fu introdotto negli anni Quaranta del XIX secolo dalla rivista Punch Magazine, che utilizzava disegni caricaturali e umoristici per parodiare i cartoni e gli affreschi del nuovo Palazzo di Westminster. Col tempo divenne il mezzo più usato per parodiare il potere politico. Per quel che riguarda il presente articolo, ci si limiterà alla sola definizione di immagini in movimento: ovvero l'arte dell'animazione. Per gli altri significati insiti nella parole cartone, fare riferimento all'articolo sopra citato.
Una breve storia
Considerati spesso come un prodotto per bambini, in realtà oggi essi spesso si rivolgono all'intera famiglia, diventando anche uno spettacolo utile per riunire e commentare vicende spesso intrise di una morale particolare.
Le origini e le basi delle immagini in movimento si possono tranquillamente far risalire agli spettacoli delle ombre proiettate sui muri, le cui prime tracce si ritrovano già nell'Antico Egitto, o ancora alla lanterna magica di padre Kircher, passando quindi per il fantascopio di Robert, il thaumatropio di Paris, il fenakistoscopio di Plateau e quindi il teatro ottico di Reynaud, considerato il primo animatore (cartoonist) della storia: le sue opere esordirono a Parigi il 28 ottobre del 1892.
Il primo cartone animato propriamente detto, però, è però opera di Emile Cohl (Fantasmagorie). Solo con l'avvento di Walt Disney, però, si ebbe la vera esplosione del cartone animato. Nel 1928, infatti, faceva il suo esordio con Steamboat Willie il personaggio di Topolino, un topo tutto nero e nudo a parte per un paio di pantaloncini rossi con due bottoni gialli ed un paio di scarpe ai piedi: questo cartone non è importante solo per l'esordio di questo vetusto personaggio dei fumetti e dell'animazione, ma soprattutto perché fu il primo in cui il movimento e i suoni venivano sincronizzati in maniera perfetta (fino a quel momento, infatti, il commento sonoro era affidato all'estro di un provetto pianista che, al buio, improvvisava l'accompagnamento musicale al film).
Prima di Topolino, però, pioniere del genere, c'era il Gatto Felix, uno dei pochi personaggi realizzati appositamente. Ideato dal grande Pat Sullivan, il gatto nero esordisce nel 1917 per poi raggiungere il massimo livello di successo negli anni Venti: personaggio abile e scattante, dinamico e astuto, fa del movimento e della mimica i suoi punti di forza.
Nel 1921 fa poi il suo esordio la Out of the Inkwell Films Inc., casa di produzione fondata dai fratelli Max e Dave Fleischer, che si specializza proprio nei disegni animati. La caratteristica peculiare delle loro opere era che, all'inizio, i disegni nascevano dall'inchiostro caduto dal calamaio dell'artista, per poi rientrarvi alla fine della vicenda. Il loro personaggio più di successo fu Ko-Ko, un clown apparentemente innocuo, che butta invece sottosopra le regole comuni. Qualche anno dopo, Ko-Ko verrà ripreso dagli stessi autori, che ne approfondiranno anche la psicologia.
Anche Disney, prima di Steamboat Willie, realizza alcuni prodotti che successivamente gli consentirono di varare questo rivoluzionario cartone. Tra queste prime e abbastanza modeste serie si può citare Alice in Cartoonland, probabilmente uno dei migliori tra i suoi primi lavori. Messosi, quindi, con Ub Iweks, cambia direzione alla sua carriera realizzando dapprima il coniglio Oswald, e quindi il già citato Topolino, che altro non è se non un perfezionamento di questo primo personaggio. Proprio il successo di Oswald prima e Topolino poi spinse Disney a realizzare un numero sempre maggiore di animali antropomorfi, ottimo svago sia per i bambini, sia per gli adulti, che così potevano vedere, insieme ai figli, dei prodotti che criticavano i vizi e le virtù umane senza eccessiva aggressività. Nonostante, poi, la scelta di un disegno caricaturale, molto importante era l'ambientazione, che doveva essere assolutamente realistica.
Nel 1927 esce The jazz singer di Alan Crossland: l'avvento del sonoro fu importante non solo per i film, ma soprattutto per i cartoni, come dimostra il successo di Topolino e di Steamboat Willie. Altra pietra miliare nell'animazione e nella storia del topo disneyano fu Plane crazy, sempre del 1928, che si ispirava alla trasvolata oceanica di Lindbergh dell'anno precedente.
Gli anni successivi vedono l'esordio di vari altri personaggi sullo schermo del cinema. Alcuni, come Popeye, venivano direttamente dal mondo delle daily strips, altri, come Betty Boop, sono realizzati appositamente per esordire sul cinema. Personaggio anticonformista e conturbante, Betty è disegnata riprendendo l'immagine della cantante Helen Kane, allora molto famosa. Betty fa il suo esordio nel 1931, dando origine ad una serie di film che durarono fino al 1939.
Il 19 aprile 1987, durante il The Tracey Ullman Show, c'è la prima apparizione di un cartoon, che a breve diventerà la più lunga situation comedy mai trasmessa negli USA: I Simpson.
tratto da http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Cartone_animato