“L’ALTRA ME“ di MARIO PRATESI
Scena 1
Giorno , interni redazione di un giornale
Particolari del movimento spedito di una donna per i corridoi della redazione
Inquadrature sporche ,mosse di questa progressione .
Piano piano vengono svelati particolari dell’espressione della donna , e’ tesa ma decisa , ha l’aria di
chi sa dove andare e perche’ .
durante il tragitto saluta un paio di persone e ne urta una inavvertitamente .
Arriva ad un piano con l’ascensore e lungo il percorso gli si fa incontro un fotografo che ha l’aria di
essere un collaboratore .
“aspetta Tony , poi ti spiego ....”
“ ok Anna come vuoi ...”
Lui si rimette quieto a sedere come se conoscesse i risvolti della personalita’ di lei .
Inquadratura su il fotografo che scuote la testa rimettendosi a sedere .
Interno stanza .
La donna sta fissando intensamente un uomo che ha l’aria di essere stressato .
Lei e’ una giornalista , lui il caporedattore
“ che ti salta in mente ...cosi’ di punto in bianco ...non che sia contrario ..anzi ti capisco...pausa(la
fissa ) ...sei sicura ?
“ l’unica cosa di cui sono veramente sicura e’ che dopo 5 anni di nera mi si ripropone ancora di
aspettare ....ma lo sai quante notti all’obitorio .....?”
“lo so ....e allora ? ...pensi che qui sia facile ? ...mi stanno facendo a pezzi e lo sai ...ho provato a
parlarne con Ravelli ma niente ...zero assoluto ...mi spiace ...”
“ be sai che ti dico ...per un po’ esco dal giro ....mi ritiro a scrivere ...seguo il vecchio sogno ...
di storie ne ho viste e sentite da riempire un’enciclopedia ...”
“ fa come vuoi ...” ( un po stizzito e in’apparenza disinteressato il caporedattore si rimette al
computer )
Esterno della stanza , lei sta uscendo , si avvia , gli si rifa’ incontro il fotografo , lei lo stoppa
con un gesto e lo oltrepassa .
Inquadratura dell’espressione attonita del fotoreporter .
Scena 2
Giorno , stanza di una casa ,un bell’appartamento.
In controluce si staglia la figura della donna che si sta stirando , come se stesse assaporando la
liberta’ riconquistata .
Sempre nel silenzio , alle sue spalle appare un’uomo che mentre lei sta guardando serena davanti la
abbraccia, lei si gira e gli sorride . intuiamo che i due vanno a letto ( ? ) .
Scena 3
Esterno cittadino , giorno .
Anna sta girovagando per vetrine , con l’espressione serena della scena precedente , evidentemente
non passa piu’ le notti all’obitorio !
Ad un tratto la sua espressione si fa stravolta , gli occhi sono sbarrati , nella sua testa si fa strada un
incubo.
Il montaggio intervalla inquadrature della donna che sbarella appoggiandosi ai muri , con immagini
di quello che ha in testa .
INCUBO : ....vediamo dall’alto un uomo , in un ambiente fatiscente-degradato , e’ sera , l’uomo e
piegato sulle ginocchia ma ha le braccia appoggiate ad un muro davanti a lui . Le braccia sono tutte
tatuate sullo stile yakuza .L’immagine si muove carrellando ...sino a svelarci il volto dell’uomo
...assolutamente normale ,con gli occhiali.( e’ evidente che l’incubo si compone in un prima e in un
dopo).
Alcune persone la soccorrono mentre lei e’ a terra in lacrime ....
Scena 4
Immagini di interni di una casa , voce fuori campo , i vari punti macchina trasporteranno lentamente
lo sguardo dello spettatore , sino allo schermo di un portatile , dove a quel punto combacera’ il
parlato con lo scritto ( intuiremo che e’ la donna a scrivere ) e poi l’immagine si spostera’ sul pp di
lei che ha il volto solcato da una lacrima .
Vfc : “ Lei era sola ,percepiva la propria solitudine , a volte se ne beava , altre volte si rivolgeva a
Dio perche’ facesse smettere questa tortura .Il sentore primigenio della propria solitudine permeava
dai pori della pelle sino alla spina dorsale , allo stomaco , alle viscere.
Sapeva di non averlo voluto , ma di averlo inconsciamente desiderato , era il modo aspro , frontale ,
in cui si presentava che non le piaceva ; in realta’ le sarebbe piaciuto scivolare nel nulla lentamente
, senza accorgersene....
Scena 5
Esterni giorno , una moto corre per strade di campagna ( soggettive e punti macchina fissi di questo
viaggio ) .A bordo ci sono Anna e il compagno , che alla fine arrivano ad un’abbazia
( Vallombrosa).
Come una coppia felice s’incamminano per visitarla, poi il ritroviamo in un prato a prendere il sole.
Lui :” ho parlato con Ravelli .... Anche lui pensa che sarebbe meglio per te tornare al giornale , non
so, ti ho trovata cambiata , poco serena ....”
Anna :” be in effetti sento la mancanza dei morti e degli assassini ....”(palesemente ironica )
Lui : “ dai non scherzare ...dico sul serio ...sei diversa ... cos’hai ? “
Anna : “ non lo so , non riesco a capirlo , l’altro giorno e’ riapparso il solito incubo ricorrente ,
ormai sono anni che mi perseguita ...ma stavolta era diverso , non s’era mai fatto vivo di giorno , e’
stato terribile ....”
Lui : “ ma dai che se torni al lavoro non ci pensi piu’ ....( fa per baciarla )
A questo punto Anna vede fare capolino da dietro un albero l’uomo dell’incubo , caccia un urlo ed
allontana il compagno , il quale cerca di rassicurarla perche’ di fatto l’uomo non c’e’.
Scena 6
Interni , sera , sempre la stanza in cui Anna scrive.
“ chi sei ? .....te lo richiedo a volte non avessi sentito .... Chi sei ? riesco a percorrere solo la strada
della scrittura per scordarmi di te ..e come vedi ..non ci riesco .Magari faro’ successo grazie a te :
mi aiuterai a realizzare il sogno di diventare una scrittrice .Ma non mi lascerai mai ( immagini
dell’uomo dell’incubo che va in giro per la citta’ vestito in maniera borghese ) manco fossimo
sposati . Forse ho avuto un trauma, da bambina , avro’ picchiato la testa , non riesco a ricordare
...forse non voglio ......
Scena 7
Notte , atmosfera inquietante , ululati , musica da brividi , slow motion di una carrellata dentro una
cantina che sembrera’ un antro , sino a trovare l’uomo accovacciato nella posizione all’inizio che si
gira di scatto , con il sangue che gli esce dalla bocca , come un mannaro.
Scena 8
Squilla un telefono , Anna viene svegliata , capiamo che la visione demoniaca era un suo sogno .
Evidentemente sconvolta , aspetta un po’ a rispondere.
“Pronto ?.... ( pausa , ascolta ) te l’ho gia’ detto Ravelli trovati un’altra schiava ...” (attacca)
“ e che cazz....”
Si alza , si stira .La vediamo che si fa un caffe’ ; e’ mattina e cerca di rilassarsi.
Inizia a scrivere , non ce la fa ,si mette quasi a piangere .
“ Non riesco ad essere indifferente ...mi sento svuotata ...mi hai svuotata .Ti detesto talmente da
non poter fare a meno di te ,(pausa) mi hai intossicata , e penso proprio che non esistano cliniche
per questo.A volte mi chiedo se sono davvero pazza , se mi hai fatto impazzire con la tua sola
presenza , ma la risposta e’ no ...drammaticamente no , tu esisti , non solo nella mia mente , hai
anche dei polmoni da cui esali dei fetidi respiri.L’aria attorno a te e’ densa , pesante come
l’atmosfera di Giove .( sente una porta chiudersi , l’espressione di Anna si fa atterrita ,ma non ha il
coraggio di voltarsi . Infatti sullo sfondo c’e’ l’uomo .