La memoria di Eren
Sceneggiatura di Enrica Zunić (pseudonimo di Enrica Lozito)
Prima dei titoli di testa
INT.CASA DI EREN, NEVRUZ E ILKER. CUCINA.SENZA SUONO.
ILKER seduto al tavolo di cucina sta disegnando su un foglio lungo, una striscia formata da fogli uniti da colla sui lati corti. Disegna un castello. Un cavallo. Una nuvola che ride. Mentre disegna racconta. EREN in ginocchio sulla sedia e china sul foglio ascolta attenta.
INT. AULA DI TRIBUNALE. GIORNO.
Visi di RAGAZZINE e RAGAZZINI seduti in più file, guardano tutti in un'unica direzione di fronte a loro. Tacciono. Le espressioni dei volti sono tese, o impaurite o particolarmente determinate, della determinazione dell’adolescenza.
Sono in tre file, seduti al banco degli imputati.
Intorno, in piedi, ad affollare l’aula, SOLDATI e GUARDIE. UN SOLDATO stringe in mano un grappolo di macchine fotografiche tenendole per le cinghie delle custodie. Pochissimi gli SPETTATORI NON IN DIVISA. Alcuni muniti di blocco per gli appunti.
Ilker, anch'egli con blocco e penna in mano, osserva con attenzione intensa i volti dei giovanissimi accusati.
Che sono immobili e muti.
All’avvicinarsi di UNA GUARDIA un paio di loro ha una reazione istintiva di difesa e terrore.
TITOLI DI TESTA
INT. CASA DI EREN, NEVRUZ E ILKER. SERA.
Stanza d’ingresso d’aspetto semplice.
Nella stanza un attaccapanni, uno specchio e una piccola cassapanca. Non vi sono tappeti sul pavimento e le pareti sono nascoste da strette librerie a giorno piene di libri e carte disposti nel modo disordinato che suggerisce un uso frequente.
Ilker è sulla soglia, appena rientrato. Si sfila il cappotto. NEVRUZ appare nell’ingresso da una porta all’interno della casa, sorride.
Ilker solleva il cappotto per appenderlo all’attaccapanni. Scuote leggermente l’indumento e con la mano gli dà una ripulita attenta.
Nevruz glielo toglie di mano sorridendo.
NEVRUZ
Ne compreremo uno nuovo quando il giornale ti pagherà gli arretrati.
Ilker (ridendo) lo spolvera ancor più ostentatamente.
INT.SCALE ESTERNE DELLA CASA DI EREN.
Eren (una bambina magra e vivace) sale le scale. Sulle spalle ha la cartella. A un pianerottolo si apre una porta. Ne esce IZMER, un vicino di mezz'età.
Eren si ferma a guardarlo. Non sorride.
IZMER
Che fretta!
EREN
(nervosamente)
Oggi è il mio compleanno. Mi aspettano.
IZMER le sorride.
Uh… e quanti anni compi oggi?
EREN
Otto.
Corre via salendo al piano superiore.
Izmer resta sul pianerottolo e poi entra in casa, ma si ferma dietro la porta socchiusa ad ascoltare i rumori del piano superiore.
INT. INGRESSO DELLA CASA DI EREN, NEVRUZ E ILKER.
Eren con una pressione sulla maniglia apre la porta ed entra.
ILKER (F.C) (a voce alta)
Non dovevi andare Tone. Hanno fatto entrare alcune madri apposta… Bambini…. Li avevano torturati. Si vedeva. Tutti i bambini.
DONNA (F.C.)
Mehir ha solo quattordici anni. Il mio bambino…
INT. CASA DI EREN, NEVRUZ E ILKER. STANZA DA PRANZO.
Nevruz, FARIHIE, AMICI VARI stanno bevendo e mangiando da vassoi - pochi - con semplici tartine. Sul tavolo una torta modesta dai colori infantili e qualche regalo dall'involto vivace.
ILKER
Che democrazia è questa dove pubblicare un articolo è un reato come tirare una bomba e dove si torturano i bambini e li si accusa di attività sovversive?
Dove…
Farihie indica in silenzio la porta d'ingresso che si intravede dalla soglia della stanza ed Eren che si sta togliendo la cartella dalle spalle. La porta è ancora aperta. Ilker tace di colpo.
Va verso la bambina aprendo le braccia per accoglierla.
INT. CASA DI EREN, NEVRUZ E ILKER.STANZA DA PRANZO.
Farihie e ALTRI. Risate, chiacchiere.
Continua la festa di compleanno di Eren
Eren versa involontariamente il contenuto sciropposo del suo bicchiere sul piano del tavolo e si mette a piangere; Ilker con la punta delle dita modifica la macchia fino a trasformarla nella figura di un animale. Eren smette di piangere.
INT. CASA DI EREN, NEVRUZ E ILKER. PIANEROTTOLO DEL PIANO DELL'APPARTAMENTO DI IZMEr.
Izmer dalla porta socchiusa del proprio appartamento spia l’ingresso degli invitati a casa di Ilker.
INT. CASA DI EREN, NEVRUZ E ILKER. STANZA DA PRANZO. SERA.
Ilker e Nevruz stanno riordinando la stanza.
Buttano via cartacce, bicchieri di carta.
Ilker svuota i vassoi gettando le briciole.
Eren sta giocando con un pupazzo nuovo.
Nevruz si allontana con dei bicchieri sporchi in mano diretta in cucina.
Eren è accanto a Ilker.
EREN
Cosa vuol dire? Papà, cosa vuol dire?
ILKER
Che le profezie si avverano?
EREN
Si, quello che hai appena detto, non sapevo che credevi a queste cose...
ILKER
Immagina un equilibrista che sta per salire sul filo, e mentre si arrampica sulla scala si vede cadere e ha paura. La paura lo farà cadere. Le profezie si avverano. Sempre. Siamo noi a farle avverare.
EREN
Come quando non ho studiato e ho paura di essere interrogata e ci penso mentre vado a scuola e mentre sono in classe e penso che sto per prendere un brutto voto e mi agito e allora il maestro se ne accorge e m'interroga...
ILKER
Sì, proprio così. Ma riprendi fiato piccola mia...
EREN
Tu però dici che il mondo diventerà migliore di adesso. Che saremo più liberi. Perché la tua profezia non si avvera?
ILKER
Forse perché riguarda tutti. E tanti fanno profezie contrarie alla mia...
EREN
Allora, papà, si avverano solo le profezie piccole?
ILKER
Anche quella si avvererà. Ci devi credere.
NEVRUZ (F.C.)
Ilker smettila di raccontare queste stupidaggini a nostra figlia; le ripeterà a scuola!
INT.CASA DI EREN, NEVRUZ E ILKER.PIANEROTTOLO.
I vicini sono fuori dai propri appartamenti e affollano le scale. Ilker indossa maglione e jeans ed è trascinato via da alcuni poliziotti. È ammanettato ed è colpito e spinto. Izmer guarda la scena e ride.
Eren è seduta per terra e sta dondolando il busto.
INT. STANZA DEGLI INTERROGATORI.
Ilker è nudo e appeso alla "croce palestinese". La stanza è affollata, caotica, piena di urla e dalla luce infernale. UN UOMO (UN MEDICO) che ha lo stetoscopio ancora appeso al collo, annuisce a DUE UOMINI in camice e divisa che sono di fronte a lui e a Ilker. Uno dei due stringe fra le mani gli elettrodi per la tortura e si avvicina a Ilker che lo guarda.
TORTURATORE
Ricominciamo.
INT.CASA DI EREN, NEVRUZ E ILKER. STANZA DA LETTO.
EREN
Mamma, è una lettera di papà?
NEVRUZ
Sì.
EREN
Cosa dice?
NEVRUZ
Che lo rivedrai al tuo prossimo compleanno. Che è sicuro. Che devi crederci. Non potrà scriverti per un po’.
La lettera resta fra le mani di Nevruz.
DILLE ANCHE CHE FARÒ DI TUTTO PER FAR AVVERARE QUESTA PICCOLA PROFEZIA.
NON SO QUANDO POTRÒ SCRIVERTI DI NUOVO. MI RIMETTERANNO IN ISOLAMENTO. NON POTRÒ DARE LETTERE A NESSUNO.
INT. CELLA DI ILKER. LUCE ARTIFICIALE
La porta si apre e Ilker è gettato sul pavimento da due militari.
Ilker, disteso, faticosamente si volta su un fianco e guarda una parete.
La parete sembra essere stata imbiancata di fretta. Si sta scrostando in alcuni punti. Il vecchio intonaco forma macchie sotto il nuovo. Le macchie sembrano figure.
Ilker guarda a lungo.
INT. CASA DI EREN, NEVRUZ E ILKER.
Farihie porge a Nevruz un sacchetto strapieno contenente pane e altro cibo.
FARIHIE
Smettila di ringraziare. Tu e la bambina dovete mangiare.
INT. CELLA DI ILKER.LUCE ARTIFICIALE.
Ilker solo, ha lividi sul viso, è seduto sul pavimento accanto a una parete. Sta staccando pazientemente alcuni pezzetti d'intonaco. I movimenti gli strappano gemiti.
Lentamente dalla macchia con piccole modifiche si forma il profilo di un elfo dalle orecchie aguzze.
Ilker sorride.
Si distende sul pavimento e chiude gli occhi per dormire.
INT. CASA DI EREN, NEVRUZ E ILKER.STANZA DA LETTO.
Nevruz è seduta sul letto e accarezza lungamente il cappotto di Ilker disteso con cura sulle coperte.
INT. CASA DI EREN, NEVRUZ E ILKER.CUCINA
Nevruz è inginocchiata di fronte a Eren che è in piedi e che indossa il cappotto di Ilker. Nevruz ne sta imbastendo l'orlo nuovo. La bambina muove le braccia agitando le maniche troppo lunghe per lei. Vicino a Nevruz un cesto per il cucito.
EREN
Mamma cosa vuol dire sciopero della fame?
NEVRUZ
(senza alzare il capo)
Vuol dire non mangiare per protesta, finché non ti danno quello che vuoi. O morire.
EREN
E papà cosa vuole?
NEVRUZ
Vederci.
Nevruz molto lentamente continua a imbastire l'orlo del cappotto. Avvicina la stoffa al viso per vedere meglio. Sbatte le palpebre.
INT. CELLA DI ILKER. LUCE ARTIFICIALE.
Ilker è seduto sul pavimento. Molto dimagrito, ha le guance scavate e un labbro spaccato. È vestito del maglione e dei jeans dell'arresto. UNA GUARDIA è di fronte a lui.
GUARDIA
Preparati, hai visite e cerca di stare in piedi da solo.
Ilker si infila le scarpe con difficoltà.
Ha i piedi sporchi di sangue.
La guardia lo afferra per un braccio e lo solleva per rimetterlo in piedi.
Stringendogli sempre il braccio lo conduce via.
INT. PICCOLO PARLATORIO DEL CARCERE. LUCE DEL MATTINO.
La luce proviene da finestre laterali.
Una griglia separa i visitatori dai detenuti. Nella stanza TRE SOLDATI, Nevruz ed Eren.
Eren si guarda intorno.
Guarda le pareti.
Le finestre.
La rete.
Il profilo dei soldati.
La porta si apre e Ilker entra spinto dalla guardia alle sue spalle. Va verso la rete camminando lentamente e a fatica.
Nevruz è rigidamente immobile. Ha gli occhi sbarrati.
INT. STANZA DEGLI INTERROGATORI. FLASHBACK. SENZA SUONO.
Ilker legato e a gambe sollevate, la bocca aperta in un urlo, è bastonato sulla pianta dei piedi da UN SOLDATO. UN SECONDO SOLDATO sta aprendo la lama di un coltello a serramanico.
FINE FLASHBACK
INT. PICCOLO PARLATORIO DEL CARCERE. LUCE DEL MATTINO.
EREN
Mamma, dov’è papà?
NEVRUZ
Non lo riconosci?
Nevruz accarezza la testa di Eren.
Ilker è davanti alla rete.
Nevruz lo guarda e trae un lungo respiro.
NEVRUZ(voce spezzata e nervosa)
Perché hai fatto tutto questo per poterci vedere? Lo sciopero della fame… i comunicati ai giornali all'estero… Sei pazzo. Potrebbero prendere Eren, adesso sanno che ci tieni tanto... potrebbero... Ricordi cosa è successo a Mehir?!
Ilker la guarda, guarda Eren e distoglie lo sguardo.
Guarda di nuovo la bambina e sorride.
ILKER
Hai visto? Ti avevo assicurato che saremmo stati insieme per il tuo compleanno...
EREN
Ho fatto un disegno per te...
ILKER
Bellissimo. Il regalo avrei dovuto però fartelo io. Il maestro continua a sgridarti perché disegni sempre?
EREN
A casa quando torni?
ILKER
Forse...
NEVRUZ
Non raccontarle bugie Ilker, non raccontargliene.
ILKER
Non lo so, piccola mia, non lo so.
EREN
(voce di pianto imminente)
Dillo, dillo che saremo insieme per il mio compleanno. Dillo! Dillo! Le profezie si avverano. Si avverano sempre. Dillo! Saremo insieme.
ILKER
Mancano due settimane al tuo compleanno. Ci sono voluti mesi per ottenere questo incontro di oggi.
Eren piange e urla. Urla non più intelligibili. Nevruz la trascina via superando le guardie.
Ilker resta davanti alla rete.
ILKER
(in direzione della porta da cui sono uscite Nevruz ed Eren)
Ci riproverò subito.
INT. CASA DI EREN, NEVRUZ E ILKER. CUCINA. GIORNO.
EREN
Ho chiesto a Fahriye che ci regali un pane in più dalla prossima settimana.
NEVRUZ
Non dovevi farlo. Le dobbiamo già tanto. Senza di lei non mangeremmo bambina mia.
EREN
Ma sarà il mio compleanno e ci vuole anche il pane per papà.
INT. CELLA DI ILKER.
Ilker in piedi davanti al buco del cesso nel pavimento. Orina.
Nello scarico scende il sangue.
Ilker si risistema i calzoni e barcollando si allontana dal cesso appoggiandosi a una parete.
Le gambe gli cedono e con un gemito scivola seduto sul pavimento. Striscia davanti alla parete dalle figure. Piccoli pezzi d'intonaco sono stati staccati per rendere le figure più somiglianti agli elementi che evocavano.
Ilker volge il capo alla parete d'angolo.
Una fascia irregolare d'intonaco sembra una costa che continua in mare aperto. Sul mare una macchia che sembra un gufo che trasporta qualcosa sul dorso. Un qualcosa che sembra un uomo cavalcioni. Un uomo a cui manca un piede e l'occhio.
Ilker faticosamente si solleva e aiutandosi con un altro pezzo d'intonaco stacca l'intonaco a completare la figura.
Le macchie ora sembrano proprio un uomo, dal profilo somigliante a quello di Ilker, che è veramente cavalcioni del gufo e vola su una costa frastagliata come quelle nordiche.
NERO CHE SI DISSOLVE NEL GRIGIO CHIARO UGUALE AL COLORE DELLE MACCHIE.
EST. FACCIATA DELLO R.C.T. DI COPENHAGEN. GIORNO PIENO.
GENTE molto indaffarata che entra ed esce dall'ingresso principale.
INT. CORRIDOIO DELLO R.C.T.
DONNA MEDICA
È turco.
SECONDO MEDICO
Turco?
DONNA MEDICA
Sì, sì, lo ha detto Hans. Gli ha parlato.
SECONDO MEDICO
Come è arrivato qui?
DONNA MEDICA
Delira. Hans non ha capito nulla. Gufi giganti e mare. Incominciamo a curarlo e poi vedremo
INT. CASA DI EREN, NEVRUZ E ILKER. STANZA D'INGRESSO. NOTTE. LUCE ARTIFICIALE.
Nevruz è in pigiama. Farihie ha il giaccone addosso e una piccola valigia che apre in fretta. La valigia è vuota.
FARIHIE
Nevruz devi nasconderti. Vestiti. Prendi il cappotto e le cose per Eren. Ilker è scappato, non si sa come. E’ sparito dalla prigione...
Nevruz si siede sulla cassapanca, le mani intrecciate e strette. Fahriye gliele afferra e le accarezza.
FARIHIE
No, non spaventarti, non lo hanno ucciso. E’ scappato per davvero, perché sembrano diventati matti a cercarlo. Ti nasconderemo, non crederanno mai che tu e la bambina non ne sappiate nulla.
NEVRUZ
Dove sarà? Come lo raggiungeremo?
Eren è sveglia, in piedi davanti alla soglia della stanza da letto. Ascolta. Sorride.
INT. CANTINA - RIFUGIO PER EREN E NEVRUZ. LUCE ARTIFICIALE.
Nevruz sta mangiando molto lentamente una minestra da un contenitore.
Eren posa il proprio contenitore della minestra, vuoto in fretta, e si mette a disegnare su fogli sparsi sul pavimento. Usa mozziconi di pastelli e colora con la velocità dei bambini una larga striscia azzurra. Il mare.
Disegna un cerchio e lo riempie di giallo. Il sole.
Si alza in piedi. Afferra la mano della mamma e la stringe forte. Pronta a volare.
EREN
È il mio compleanno. Papà ci aspetta.
FINE