“Omel I.A.” è un corto cinematografico di genere comedy creato con l’intelligenza artificiale. È stato prodotto, fuori concorso, in occasione della prima edizione del Bagogo Film Festival. Alla fine della serata è stato proiettato anche “Omel I.A.”, per contribuire, in modo concreto, al dibattito intorno alla rapporto tra creatività e intelligenza artificiale. Il tema fa paura e proprio per questo si è scelto di affrontarla. Individuare quali sono i rischi, ma anche i vantaggi, del suo uso, in particolare, nel campo narrativo comico e umoristico. L’iniziativa e l’ideazione sono partiti da Marco Posani, direttore artistico del Bagogo, poi realizzata con un grupo di giovanissimi: Cristiano Pizzi, neo diplomato all’Accademia di Belle Arti di Brera, Jacopo Delle Monache, studente della Scuola di Cinema Luchino Visconti di Milano e Federico Bonomi, universitario alla facoltà di Informatica di Parma. “Dopo nemmeno un mese la versione di Omel I.A. è molto migliorata – spiega Marco Posani -, tanto migliorata da riuscire ad immaginare, che se ne presentassimo una tra un anno, saremo tutti sbalorditi dalla crescita qualitativa. L’esperienza con l’intelligenza artificiale ci ha fatto constatare che il progresso è, letteralmente, quotidiano, ma che non è altro che uno sviluppo informatico”. E, conclude: “L’intelligenza artificiale è perfetta per copiare o per chi vuole copiare, ma non ha reali capacità creative. Tendiamo ad antropomorfizzare il computer, ma questo “esperimento” all’interno del Bagogo Film Festival ci ha convinto che la creatività dell’essere umano lì dentro, nella macchina, non c’è. Tanto meno l’anima. Ma siamo solo all’inizio, speriamo di non essere smentiti in futuro”.
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