Fare un cortometraggio strano può implicare un approccio creativo che sfida le convenzioni narrative, stilistiche o tecniche del cinema tradizionale. Questo termine può effettivamente sovrapporsi al concetto di cortometraggio sperimentale, che mira a esplorare nuovi linguaggi visivi, narrativi o tecniche di montaggio.

1. Cosa significa fare un cortometraggio strano?

Un cortometraggio strano si distingue per la sua capacità di rompere con gli schemi narrativi o visivi convenzionali. Può includere caratteristiche come:

  • Struttura narrativa non lineare: La storia potrebbe essere raccontata senza seguire la tradizionale sequenza temporale (inizio, svolgimento, fine), esplorando, ad esempio, salti temporali o trame circolari.
  • Personaggi bizzarri o surreali: I personaggi potrebbero avere comportamenti insoliti, dialoghi astratti o caratteristiche fuori dall'ordinario.
  • Estetica visiva insolita: L'uso di effetti visivi strani, luci particolari, colori intensi o contrastanti, o anche tecniche di ripresa atipiche (come il “fisheye” o il “tilt-shift”).
  • Elementi narrativi onirici o assurdi: Scene che sfumano tra realtà e immaginazione, con l’uso di simbolismi o riferimenti surreali.

2. Come si realizza un cortometraggio strano?

Realizzare un cortometraggio strano richiede di mettere da parte la logica lineare e abbracciare l'intuizione, l'immaginazione e il rischio. Ecco i passaggi principali:

  1. Definire un'idea o un concetto astratto: Parti da un'emozione, un simbolo o un'immagine mentale che vuoi esplorare, senza preoccuparti troppo della trama logica. Ad esempio, potresti voler esplorare la percezione del tempo, un sogno ricorrente o un'emozione ambigua.
  2. Scrivere una sceneggiatura libera o un trattamento: La sceneggiatura può essere più fluida rispetto a quella di un film tradizionale. Puoi creare un moodboard o una serie di suggestioni visive per ispirare le scene.
  3. Sperimentare con la regia e la fotografia: Utilizza tecniche di ripresa non convenzionali (come movimenti di camera lenti e fluidi o inquadrature dal punto di vista degli oggetti). Puoi anche giocare con l’illuminazione, creando contrasti tra luci e ombre o utilizzando colori innaturali.
  4. Montaggio creativo e sonoro: Il montaggio è uno degli strumenti più potenti per creare sensazioni “strane”. Monta le scene in ordine non cronologico, taglia improvvisamente o crea giustapposizioni visive inaspettate. Anche l'uso del suono è cruciale: suoni ambientali distorti, silenzi improvvisi, o una colonna sonora dissonante possono intensificare l’effetto straniante.
  5. Feedback e revisione: Condividi il cortometraggio con un gruppo di persone che possono offrire feedback, specialmente se hanno esperienze nel cinema sperimentale o nell’arte contemporanea. Valuta se le emozioni o i messaggi che volevi trasmettere emergono chiaramente.

3. Perché strano può essere sinonimo di sperimentale?

In un certo senso, definire un cortometraggio “strano” implica che esso non segue i canoni abituali del cinema. In altre parole, uno strano potrebbe essere considerato sperimentale poiché esplora e sperimenta nuove modalità di raccontare o rappresentare. Il cinema sperimentale è infatti caratterizzato dall’assenza di regole rigide, cercando di sfidare lo spettatore o coinvolgerlo su un piano emotivo o estetico insolito.

Quindi, realizzare un cortometraggio strano significa rompere le barriere della narrazione tradizionale per esplorare nuovi modi di espressione. La parola strano indica una sfida ai limiti della comprensione e della percezione, lasciando spazio alla libertà creativa del regista.

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