Spesso mi chiedono come si fa a trasformare un'idea in un cortometraggio. Oppure come si fa a trovare la "migliore" idea. La risposta è difficile, ma allo stesso tempo facile: non esiste la storia migliore di tutte. Ognuno ha in mente tante idee, tante visioni, tante storie, brevi o lunghe, tanti ricordi...
Ma raccontare qualcosa in maniera filmica ha, in linea di massima, una struttura abbastanza rigida da seguire. La storia è importante? Si, certamente, ma è importante anche come la raccontiamo. Che finalità gli vogliamo dare? Si, perchè un film, breve o lungo che sia, deve lasciare un segno. E quindi deve essere raccontata per esaltare la nostra finalità.
Cosa si vuole trasferire al nostro spettatore? Potrebbe essere una storia ottima per me ma non per altri, quindi consiglio di focalizzarsi su come renderla incisiva, completa, pronta a colpire lo spettatore. Insomma che lasci un segno nella maggior parte delle persone che la vedono. Raccontare la storia. Semplicemente? No, dobbiamo prima studiarla, analizzarla, smembrarla, la dobbiamo vivere in prima persona. Non è semplice.
Come è nata la storia? chi la vive? e come sono caratterizzati i personaggi? dove è ambientata? come si evolve? le domande da farsi sono tante, ma a tutte occorre dare una risposta. Una risposta precisa, unica, chiara. Certo non sempre una idea è definita e completa. Dobbiamo continuare a viverla per arrivare alla sua definizione.
La storia deve avere un finale logico, convincente. Lo spettatore si chiede sempre, alla fine, mi piace? perché mi piace? Noi dobbiamo trasformare la nostra storia in immagini visive... trasferire le immagini, le parole, la musica, l'atmosfera, ai nostri spettatori. Che sono gli unici che giudicano il nostro lavoro.
(Renato Francisci 08/08/2020)