Una storia drammatica si basa su un conflitto che spinge un protagonista a un cambiamento. Questo conflitto può essere interno (un dilemma morale, un desiderio represso) o esterno (una sfida, un avversario). L'azione si sviluppa attraverso una serie di eventi che aumentano la tensione drammatica, portando a un climax e, infine, a una risoluzione. I personaggi sono fondamentali: devono essere credibili, avere obiettivi chiari e subire un'evoluzione nel corso della storia. L'ambientazione e il tempo sono elementi che contribuiscono a creare l'atmosfera e a influenzare le azioni dei personaggi. Infine, una buona storia drammatica deve suscitare emozioni nel pubblico, far riflettere e lasciare un segno duraturo.
Come Creare una Storia Drammatica
- Partire da un Conflitto Centrale:
Il dramma nasce dal conflitto. Individuate una situazione di tensione, un problema irrisolto o un trauma passato che metta a dura prova il personaggio principale. - Personaggi Complessi:
Create personaggi con motivazioni forti, debolezze, segreti e desideri contrastanti. Il pubblico empatizzerà con un protagonista imperfetto. - Arco di Trasformazione del Protagonista:
Il personaggio principale deve cambiare durante la storia, crescere o crollare sotto il peso degli eventi. - Tono e Atmosfera:
Mantenete un tono coerente. La fotografia, la musica, il ritmo delle scene devono riflettere il clima emotivo: cupo, malinconico, intenso. - Temi Universali:
Amore, perdita, identità, colpa, redenzione, morte: i grandi temi della vita danno spessore al dramma. - Ritmo Controllato:
Non affrettate i momenti chiave. Lasciate spazio alla tensione, alle pause e ai silenzi. Il dramma si nutre anche di ciò che non viene detto. - Finale Aperto o Chiuso:
Potete optare per una conclusione risolutiva o mantenere dubbi e ambiguità. L’importante è che il finale rifletta l’essenza del conflitto.
IDEE DI STORIE DRAMMATICHE PER CORTOMETRAGGI
1. Titolo: "Ombra Sulla Tela"
Logline:
Un pittore in crisi creativa vede nella sua tela incompiuta i riflessi del proprio passato doloroso. Un incontro casuale con una giovane donna lo costringe a confrontarsi con il dolore mai elaborato.
Trama:
Marco, pittore quarantenne, non dipinge da mesi. Vive in uno studio polveroso, circondato da tele bianche. Un tempo era un artista rinomato, ora è bloccato dalla morte della sorella, accaduta anni prima. Un giorno, una giovane restauratrice, Sara, entra per caso nel suo studio per chiedere indicazioni. Sara nota una vecchia tela semi-abbozzata: il volto di una ragazza triste. Marco è freddo, la manda via.
Nei giorni seguenti, Sara torna per acquistare una vecchia cornice. Parlando con Marco, intuisce che l’artista non supera un trauma. La tela incompiuta rappresenta la sorella morta in un incidente stradale. Marco ha ignorato il dolore, chiudendosi. Sara gli racconta come lei stessa ha superato la perdita di un padre violento, trasformando la sofferenza in forza. Marco, ispirato dalle parole della ragazza, riprende il pennello.
La notte, Marco dipinge senza sosta, piange, affronta i ricordi. L’alba lo trova esausto ma sollevato. Quando Sara torna, vede la tela completata: il volto della sorella non è più triste, ma sereno. Marco si riconcilia col proprio passato.
Temi Affrontati: L’elaborazione del lutto, la forza dell’arte come cura, la solidarietà tra sconosciuti.
Alternative di Finale: Marco potrebbe non riuscire a completare la tela, abbandonandola alla sua angoscia. Oppure potrebbe distruggerla, liberandosi di un peso ma rinunciando all’arte.
Difficoltà nella realizzazione: Ricreare uno studio d’artista credibile, trovare le giuste tele e dipinti. Soluzione: chiedere a un pittore locale di prestare opere e materiale. Difficoltà nel trasmettere emozioni con pochi dialoghi. Suggerimento: usare primi piani e luce soffusa, musica minima.
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2. Titolo: "L’Ultimo Messaggio"
Logline:
Un padre riceve un messaggio vocale sul telefono della figlia scomparsa e lotta tra speranza e rassegnazione. L’attesa di una risposta che non arriverà mai lo porterà a un gesto decisivo.
Trama:
Luigi, 50 anni, vedovo, perde la figlia di 20 anni in un incidente. L’iPhone della ragazza è bloccato, ma dopo mesi di silenzio, un giorno riceve una notifica vocale su quell’account. Luigi tenta di ascoltarla, credendo sia un errore di rete o uno spam, ma la voce sembra quella della figlia. Ansia e confusione: è un archivio vecchio o un messaggio dal passato?
Passa le giornate a cercare un tecnico per sbloccare il file. Intanto sogna la figlia, la ricorda adolescente, scherzosa. La notte non dorme. La tensione cresce. Dopo mille tentativi, riesce ad aprire il messaggio: è un vocale registrato mesi prima dell’incidente, la figlia gli confessa di aver paura del futuro, ma dice di amarlo e di volerlo rendere fiero. Luigi piange: è una dichiarazione d’affetto inaspettata.
Capisce di dover andare avanti, lasciare andare il dolore puro e trasformarlo in memoria viva. Disinstalla le app superflue, chiude il telefono. Esce di casa, respira l’aria del mattino, con un viso solcato di lacrime, ma più sereno.
Temi Affrontati: Elaborazione del lutto, rapporto genitoriale, potere della tecnologia nel mantenere vivi i ricordi.
Alternative di Finale: Luigi non riesce ad aprire il messaggio, restando nel dubbio. Oppure il messaggio si rivela uno scherzo crudele.
Difficoltà Produzione: Trovare un buon attore capace di esprimere dolore senza eccessi. Risolvere: casting attento, prove. Difficoltà nel rendere interessante un dramma in ambienti chiusi. Suggerimento: usare inquadrature intime, luci naturali, suoni ovattati.
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3. Titolo: "Il Silenzio del Pianoforte"
Logline:
Una pianista perde l’udito dopo un incidente. Deve decidere se abbandonare la musica o trovare nuovi modi di sentire il mondo.
Trama:
Clara, 30 anni, pianista talentuosa, subisce un incidente e perde progressivamente l’udito. Il dottore la avvisa: non potrà più sentire le note come prima. Disperata, smette di suonare, copre il pianoforte con un telo. Suo marito, Luca, tenta di incoraggiarla, proponendo esercizi ritmici o l’uso delle vibrazioni. Clara respinge ogni idea, incattivita.
Un giorno, una bambina vicina di casa suona una scala stonata. Clara non sente il suono, ma percepisce le vibrazioni sul pavimento. Questo le accende una scintilla: prende a suonare col tatto. Ricorda le partiture a memoria, sente il corpo vibrare sui tasti. Scopre un modo nuovo di fare musica, non con le orecchie ma col cuore.
Nel concerto di beneficenza, Clara sale sul palco, non sente gli applausi, ma vede i volti emozionati. Sorride. Non ha recuperato l’udito, ma ha trovato un nuovo linguaggio.
Temi Affrontati: Disabilità, resilienza, arte come superamento dei limiti.
Alternative di Finale: Clara rinuncia definitivamente alla musica. Oppure adotta un linguaggio dei segni musicali con altri musicisti sordi.
Difficoltà Produzione: Ricreare la sensazione della sordità: usare audio ovattato, momenti di silenzio assoluto. Difficoltà a trovare una pianista reale? Soluzione: inquadrature di mani di un’altra persona (controfigura).
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4. Titolo: "Dietro la Porta"
Logline:
Un giovane uomo si chiude in una stanza dopo aver perso la madre, rifiutando il mondo esterno. La visita della sorella lo costringerà a decidere se aprire la porta e tornare a vivere.
Trama:
Lorenzo, 25 anni, dopo la morte della madre, vive in clausura nella sua vecchia camera. Non esce, si nutre di cibo lasciato davanti alla porta. La sorella, Marta, lo supplica di aprire. Lui non risponde. I giorni passano, polvere e silenzio. Lorenzo guarda vecchie foto, parla con la voce della madre nella sua mente.
Marta minaccia di chiamare la polizia per forzare la porta. Lorenzo urla, rabbioso: “Non posso, lì fuori non c’è più niente!” Marta lo implora, racconta di aver trovato il diario della madre: lei sperava che i figli vivessero felici. Lorenzo piange in silenzio.
L’indomani, la porta si apre. Lorenzo esce tremante, Marta lo abbraccia. Non tutto è risolto, ma la soglia è superata.
Temi Affrontati: Lutto, isolamento, importanza dei legami familiari.
Alternative di Finale: Lorenzo non apre mai la porta e Marta deve proseguire la sua vita lasciandolo al suo destino. Oppure forzano la porta, trovandolo svenuto ma vivo.
Difficoltà Produzione: Una stanza unica può annoiare. Suggerimento: variare inquadrature, usare luci che cambiano col passare del tempo. Difficoltà nel mostrare il dramma interiore: usare oggetti simbolici, foto, suoni fuori campo.
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5. Titolo: "Il Vecchio Libro"
Logline:
Un anziano bibliotecario scopre un messaggio segreto nel libro preferito di sua moglie defunta. Questo lo porterà a riscoprire i sentimenti che credeva persi.
Trama:
Giorgio, 70 anni, bibliotecario in pensione, trascorre le sue giornate tra scaffali impolverati. La moglie è morta da poco, e lui non legge più. Un giorno, riordinando, trova il romanzo preferito di lei con una pagina piegata. Tra le pagine, una lettera della moglie, scritta prima di morire: “Se leggi questa, significa che non ho potuto dirti addio. Sappi che ti amerò sempre.”
Giorgio trema, vorrebbe piangere, ma è arrabbiato col destino. Non crede più nella felicità. Tentato di strappare la lettera, non lo fa. La notte, sognando la moglie, capisce che quel messaggio è una seconda possibilità di elaborare il dolore. Il giorno dopo, con la lettera in tasca, esce di casa, si siede su una panchina e legge ad alta voce.
Qualcuno lo sente, una passante commossa sorride. Giorgio non è più solo: quel messaggio lo ha spinto a cercare contatto umano. Rientra nella biblioteca, riprende a sistemare i libri con cura. La vita continua.
Temi Affrontati: Lutto, memoria, la forza delle parole.
Alternative di Finale: Giorgio brucia la lettera, scegliendo di non restare ancorato al passato. Oppure la dona a un giovane lettore come simbolo di speranza.
Difficoltà Produzione: Trovare una location antica e tranquilla. Soluzione: usare una piccola stanza con scaffali finti. Difficoltà nel rendere interessante la lettura di una lettera. Suggerimento: intercalare flashback sfocati della moglie.
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6. Titolo: "Una Foto Sbiadita"
Logline:
Un immigrato conserva l’unica foto della sua famiglia rimasta lontana. Dovrà decidere se venderla per soldi o tenerla come unico legame col passato.
Trama:
Karim, 30 anni, lavora come bracciante nella periferia di una grande città. Vive in uno stanzino, ha pochi soldi. L’unico oggetto di valore emotivo è una vecchia foto della moglie e del figlio rimasti nel paese d’origine. Karim è disperato: deve pagare l’affitto o verrà buttato fuori. Un collezionista di oggetti antichi gli offre una somma per la foto, credendola storica.
Karim esita. Quella foto è la sua anima, rinunciare a essa significa tagliare l’ultimo legame. Ma senza soldi, finirebbe per strada. Pensa alla famiglia, a come mandar loro un regalo. Finalmente decide: non vende la foto. Al contrario, lavora di più, risparmia su cibo, soffre la fame. Dopo una settimana di sacrifici, riesce a mandare un piccolo pacco alla famiglia e tiene la foto con sé.
Seduto sul letto, la guarda. Il futuro è incerto, ma ha preservato la sua identità, i suoi affetti.
Temi Affrontati: Identità, radici, sacrificio, dignità.
Alternative di Finale: Karim cede la foto, poi si pente. Oppure la fotocopia per venderne l’originale, salvando il ricordo su una copia.
Difficoltà Produzione: Ambienti poveri, location minimal. Soluzione: girare in un magazzino abbandonato. Difficoltà nel trasmettere disagio economico. Suggerimento: mostrare oggetti rotti, vestiti logori, suoni di strada.
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7. Titolo: "Parole Non Dette"
Logline:
Una donna scrive lettere al padre alcolizzato che non ha mai incontrato. Quando lui muore, dovrà decidere se continuare a odiare o provare a perdonare.
Trama:
Francesca, 28 anni, ha un quaderno pieno di lettere indirizzate al padre, che l’abbandonò da piccola. Non le ha mai spedite, sono sfoghi di rabbia e dolore. Un giorno riceve la notizia: il padre è morto. Francesca non sa come reagire. Rilegge le lettere: insulti, rimpianti, confusione.
La madre le dice di lasciare perdere, ma Francesca sente la necessità di dire addio. Va nella casa vuota del padre, trova vecchi poster di concerti, un whisky a metà, e una foto di lei neonata. Capisce che forse lui l’amava, pur essendo incapace di dimostrarlo.
Rientra a casa, apre il quaderno, strappa le pagine piene di rabbia, ne scrive una nuova: poche righe di perdono. Brucia le altre lettere, tenendo solo l’ultima. Il giorno dopo, lascia la lettera sull’uscio della casa del padre, come simbolo di pace.
Temi Affrontati: Abbandono, perdono, rapporto genitore-figlio.
Alternative di Finale: Francesca non perdona e strappa tutto, restando nell’odio. Oppure trova un vecchio biglietto del padre in cui le chiedeva scusa.
Difficoltà Produzione: Servono due location (casa di Francesca e del padre). Mantenere il dramma su oggetti e lettere. Suggerimento: primi piani sulle mani che strappano le pagine, fotografia desaturata per il passato.
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8. Titolo: "Prima della Chiusura"
Logline:
Il proprietario di una piccola libreria, in bancarotta, ha l’ultima sera per decidere se vendere tutto o tentare un’ultima carta disperata per salvare il sogno di una vita.
Trama:
Enrico, 50 anni, gestisce una libreria da decenni. I conti vanno male, la concorrenza online è spietata. Ha un’offerta: vendere e chiudere. È notte, la libreria è deserta, lui sfoglia vecchi registri, guarda i libri che ama. Ricorda i clienti fedeli, i bambini che compravano fiabe, i ragazzi che scoprivano romanzi classici.
Sente al telefono la moglie: “Accetta, almeno non finiremo in miseria.” Enrico posa il telefono, in lacrime. Una giovane cliente, Elisa, bussa tardissimo, chiede un libro di poesie per un amico malato. Enrico trova il libro, lo regala. Il sorriso di Elisa vale più del denaro.
All’alba, Enrico chiama il potenziale compratore: rifiuta la vendita. Decide di riaprire in modo alternativo: scambierà libri usati, organizzerà letture pubbliche gratuite. Non sa se funzionerà, ma non abbandona il sogno.
Temi Affrontati: Resilienza, passione, valore della cultura.
Alternative di Finale: Enrico vende e accetta di lavorare in un supermercato. Oppure muore d’infarto quella notte, lasciando la libreria come eredità morale.
Difficoltà Produzione: Location: una libreria intima. Soluzione: chiedere a una piccola libreria locale di usare lo spazio dopo la chiusura. Difficoltà: rendere visivo il dramma economico. Suggerimento: mostrare fatture, scaffali vuoti, luci basse.
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9. Titolo: "Il Ponte Rotto"
Logline:
Un ex ingegnere, in pensione, passeggia su un ponte in demolizione, ricordando l’incidente che uccise il suo apprendista. Dovrà perdonarsi o buttarsi.
Trama:
Mario, 65 anni, ingegnere in pensione, torna al vecchio ponte che progettò anni prima. Un errore di calcolo causò un crollo parziale e la morte di un giovane collega. Da allora, Mario vive con la colpa. Ora il ponte sarà demolito.
Cammina tra i detriti, ricorda i giorni felici, l’entusiasmo del giovane apprendista. Le lacrime gli rigano il volto. Una guardia lo nota, gli chiede se sta bene. Mario annuisce, ma è turbato. Si sporge sul parapetto rotto, pensieri suicidi lo assalgono.
Poi trova un vecchio casco col nome del ragazzo, dentro un biglietto: “Ho imparato tanto da te, grazie.” Mario comprende che l’apprendista non lo incolperebbe. Si allontana dal parapetto. Al tramonto, se ne va, non più distrutto, ma con la consapevolezza di dover vivere con il ricordo, non nella colpa.
Temi Affrontati: Senso di colpa, responsabilità, espiazione.
Alternative di Finale: Mario si butta dal ponte. Oppure cerca di ricostruire un piccolo ponte in miniatura per ricordare.
Difficoltà Produzione: Trovare un ponte dismesso o location simile. Soluzione: trovare un ponte in periferia, usare inquadrature strette. Difficoltà nel rendere credibile il crollo. Suggerimento: usare detriti, travi finte, suoni di cantiere.
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10. Titolo: "La Valigia In Soffitta"
Logline:
Una donna torna nella casa d’infanzia per svuotare la soffitta dopo la morte dei genitori, ma una valigia piena di vecchie lettere svela segreti familiari.
Trama:
Elena, 35 anni, dopo il funerale dei genitori, sale in soffitta per sgomberare. Trova una vecchia valigia chiusa a chiave. La forzatura del lucchetto rivela lettere d’amore tra la madre e uno sconosciuto. Elena scopre che il padre non era quello biologico. Shock. Odio, rabbia, poi tristezza.
Ricorda i genitori adottivi come amorevoli, ma ora tutto è confuso. Bruciare le lettere? Tenerle? Elena le legge tutte, piangendo: la madre scelse di non dire la verità per non distruggere la famiglia. Alla fine, la madre scrive: “Spero che Elena capisca che l’amore non è legato al sangue.”
Elena scende, abbraccia il ricordo dei genitori. La verità fa male, ma non cancella l’affetto ricevuto. Ripone le lettere con cura, decide di conservare la valigia come simbolo delle origini complesse ma autentiche.
Temi Affrontati: Famiglia, identità, segreti, perdono.
Alternative di Finale: Elena distrugge tutto e lascia la casa per sempre. Oppure rintraccia il padre biologico.
Difficoltà Produzione: Location soffitta polverosa, trovare oggetti vintage. Soluzione: un magazzino dismesso. Difficoltà nell’esprimere shock interiore. Suggerimento: primi piani, voce fuori campo che legge le lettere.
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11. Titolo: "L’Orologio di Legno"
Logline:
Un uomo eredita un antico orologio di legno dal nonno, al cui interno trova una chiave misteriosa legata a un vecchio capanno. Scoprirà il peso dei ricordi famigliari.
Trama:
Andrea, 30 anni, riceve in eredità l’orologio del nonno, morto da poco. L’orologio non funziona, ma dentro c’è una chiave arrugginita e un biglietto: “Apri il capanno dietro la vecchia casa.” Andrea va al capanno abbandonato, trova vecchi attrezzi, foto del nonno giovane in guerra, lettere che descrivono traumi, rimpianti.
Il nonno aveva rimpianto di non aver espresso amore ai nipoti. Andrea, commosso, pensa ai silenzi tra loro due. Colpevolizza se stesso per non aver parlato di più. L’orologio diventa simbolo del tempo perso.
Torna a casa, rimette a posto l’orologio, lo fa riparare. Mentre le lancette girano, Andrea giura a se stesso di non perdere altro tempo con la sua famiglia viva. Chiama la madre, un cugino lontano. Ricostruisce i legami.
Temi Affrontati: Famiglia, rimpianti, tempo, memoria.
Alternative di Finale: Andrea butta l’orologio, rifiutando il passato. Oppure non apre mai il capanno, restando nel dubbio.
Difficoltà Produzione: Trovare un orologio d’epoca e un capanno credibile. Soluzione: mercatini e ambienti rurali. Difficoltà: poca azione. Suggerimento: puntare sulle emozioni dei primi piani, suoni dell’orologio.
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12. Titolo: "Il Confine della Strada"
Logline:
Un senzatetto e una donna in carriera si incontrano ogni mattina alla fermata dell’autobus, scambiando sguardi diffidenti. Un imprevisto costringerà entrambi a rivedere i pregiudizi.
Trama:
Lucia, 40 anni, manager stressata, passa davanti a un senzatetto, Guido, ogni mattina. Lo guarda con disprezzo, lui risponde con silenzio. Un giorno lei perde il portafogli, Guido lo trova e la segue per restituirlo, ma lei non si accorge.
Guido custodisce il portafogli, sperando di ottenere una piccola ricompensa o almeno un grazie. Lucia, disperata, pensa a un furto, denuncia ai vigili. Poi vede Guido all’angolo, si avvicina: lui le porge il portafogli. Lucia si sente in colpa, gli offre dei soldi. Guido rifiuta, voleva solo ridarle ciò che era suo.
Sconcertata, Lucia capisce l’errore di giudizio. Il mattino dopo, invece di ignorarlo, gli porta un caffè. Non diventano amici, ma si scambiano un sorriso sincero.
Temi Affrontati: Pregiudizio sociale, dignità umana, empatia.
Alternative di Finale: Lucia ignora il gesto e va via. Oppure Guido prende i soldi e scompare, lasciandola ancora più cinica.
Difficoltà Produzione: Strada, comparse, suono ambientale. Soluzione: girare all’alba per ridurre rumori. Difficoltà nel rendere empatico un senzatetto senza cliché. Suggerimento: dettagli su oggetti personali di Guido, sguardi.
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13. Titolo: "Le Rose di Carta"
Logline:
Una ragazzina crea rose di carta per adornare la tomba della madre. Il padre, distratto dal lavoro, non capisce la necessità finché non la vede piangere in silenzio.
Trama:
Alice, 12 anni, orfana di madre, vive col padre, Stefano, sempre impegnato. Lei costruisce rose di carta colorate e le porta al cimitero. Il padre non capisce, la crede strana. Un giorno, la segue: vede la figlia appoggiare le rose sulla lapide della madre, parlare piano come se la madre fosse lì.
Stefano è turbato, sente di aver trascurato il dolore della figlia. Quella sera chiede ad Alice perché le rose di carta? Lei risponde: “Non appassiscono, restano qui come un segno d’amore infinito.” Stefano piange, chiede perdono per la distanza emotiva. Insieme creano una rosa di carta più grande, e la portano alla tomba.
Il silenzio è rotto dall’abbraccio tra padre e figlia. Un piccolo gesto che li riavvicina.
Temi Affrontati: Elaborazione del lutto infantile, incomunicabilità familiare, potere dei gesti simbolici.
Alternative di Finale: Il padre non capisce e strappa le rose. Oppure Alice smette di farle, rassegnandosi.
Difficoltà Produzione: Girare in un cimitero. Soluzione: chiedere permessi o ricreare un’area simile. Difficoltà mostrare dolore infantile senza troppe parole. Suggerimento: uso di musica delicata, primi piani sulle mani che creano rose di carta.
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14. Titolo: "La Linea Rossa"
Logline:
Un infermiere traccia una linea rossa sul pavimento di una casa di riposo, separando pazienti autosufficienti da quelli in fin di vita. Una visitatrice mette in dubbio questa divisione.
Trama:
Nella casa di riposo “Sereni Orizzonti”, Marco, infermiere, traccia una linea rossa sul pavimento: un confine simbolico tra pazienti “ancora in piedi” e quelli che vivono a letto, prossimi alla fine. Una giovane volontaria, Chiara, nota la scena e chiede spiegazioni. Marco è cinico: “È per ricordarci dove finirà chi è fortunato.”
Chiara è scioccata, considera la linea un gesto crudele. Parla con un paziente anziano oltre la linea, che conserva un sorriso. La linea non gli importa, dice che ogni persona ha lo stesso valore. Chiara affronta Marco: “Cancella la linea.” Marco resiste, dice che la linea lo aiuta a rimanere emotivamente distaccato.
Di fronte alla sofferenza, però, vede Chiara che abbraccia un malato terminale. Marco capisce: deve superare la paura della morte, non trincerarsi dietro un simbolo. La notte, armato di uno straccio bagnato, Marco cancella la linea rossa. All’alba, i pazienti sono tutti uguali, senza confini.
Temi Affrontati: Paura della morte, dignità umana, empatia in ambienti sanitari.
Alternative di Finale: Marco rifiuta e traccia altre linee, diventando sempre più cinico. Oppure Chiara abbandona la casa di riposo, delusa.
Difficoltà Produzione: Location difficile (casa di riposo). Soluzione: ricreare corridoio in un set o affittare locale. Difficoltà rendere credibile l’atmosfera. Suggerimento: abiti semplici, luci fredde, suoni ovattati.
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15. Titolo: "La Cartolina"
Logline:
Un ragazzo riceve una cartolina da sua madre, partita anni fa senza spiegazioni. Deve decidere se raggiungerla o ignorarla.
Trama:
Andrea, 20 anni, vive col padre silenzioso. La madre se n’è andata dieci anni prima, senza dire addio. Un giorno, una cartolina dall’estero: la madre scrive poche parole, “Mi dispiace.” Andrea è confuso. Ne parla col padre, che reagisce con rabbia. Andrea si sente in trappola.
Passa giorni fissando la cartolina. Ricorda la madre che gli leggeva favole, poi i litigi tra i genitori. Ora potrebbe cercarla, ma teme un rifiuto. Finalmente, decide di andare in stazione e prendere un treno per la città indicata. Davanti al binario, esita.
Dopo una lunga riflessione, strappa la cartolina in due. Torna a casa. Non è pronto. Ma conserva i pezzi nel cassetto: forse un giorno lo sarà.
Temi Affrontati: Abbandono, bisogno di chiarezza, coraggio di affrontare il passato.
Alternative di Finale: Andrea prende il treno. Oppure brucia la cartolina e chiude ogni porta.
Difficoltà Produzione: Ambienti semplici. Difficile rendere interessante la contemplazione della cartolina. Soluzione: close-up sulle mani, luci che cambiano col tempo, uso di voce fuori campo per i pensieri.
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16. Titolo: "Sassi nel Lago"
Logline:
Un anziano getta sassi in un lago ricordando gli amici d’infanzia morti in guerra. Un giovane curioso lo ascolta e impara il valore della memoria.
Trama:
A un lago tranquillo, Giuseppe, 80 anni, lancia sassi nell’acqua, uno per ogni amico perso in gioventù. Un ragazzo in bicicletta, Luca, lo osserva, incuriosito. Domanda: “Perché getta sassi?” Giuseppe risponde che ognuno è un ricordo. Luca non capisce, ma resta.
Col passare dei pomeriggi, Giuseppe narra storie di amicizia, sogni infranti dalla guerra, sorrisi scomparsi. Luca è commosso: scopre un passato doloroso ma ricco di valori. Giuseppe, scaricando i sassi, si alleggerisce l’anima.
Un giorno Giuseppe finisce i sassi, dice: “Ora il lago sa tutto, io posso andare in pace.” Luca porta un fiore e lo posa sullo stesso punto. L’ultimo scambio di sguardi è un passaggio di testimone: il giovane porterà avanti la memoria.
Temi Affrontati: Memoria storica, elaborazione dei traumi di guerra, dialogo intergenerazionale.
Alternative di Finale: Giuseppe muore sul lago. Oppure Luca scatta una foto e la diffonde, narrando la storia al mondo.
Difficoltà Produzione: Riprese sul lago, problemi di audio esterno (vento, acqua). Soluzione: microfoni direzionali, girare in momenti di quiete. Difficoltà di mostrare il passato. Suggerimento: usare flashback sfocati o solo audio di voci lontane.
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17. Titolo: "Il Posto Vuoto a Tavola"
Logline:
Una famiglia riunita a cena, un posto vuoto per il figlio scappato di casa anni fa. Questa sera, il padre deve decidere se togliere quel posto o continuare a sperare.
Trama:
Tavola apparecchiata per quattro, ma uno dei figli se ne è andato due anni fa, senza contatti. La madre insiste a tenere il posto libero ogni sera, il padre è stanco di questa illusione. La sorella minore assiste impassibile.
Durante la cena, tensione. Il padre reclama: “Basta, togliamo il piatto, lui non tornerà!” La madre piange, la sorella urla di smetterla. Un vicino suona al campanello: nessuno risponde, speravano fosse il figlio. Solo il vento.
Alla fine della cena, il padre prende il piatto vuoto. Lo tiene in mano, soppesa la decisione. Poi lo rimette sul tavolo. Non può rinunciare alla speranza. La madre lo abbraccia. La sorella sorride amaramente. Forse domani…
Temi Affrontati: Famiglia, assenza, speranza, accettazione.
Alternative di Finale: Il padre butta il piatto e chiude definitivamente la questione. Oppure il figlio appare davvero alla porta.
Difficoltà Produzione: Scena di interni, tavola imbandita. Difficoltà rendere la tensione senza azione. Soluzione: recitazione intensa, suoni di posate, pause drammatiche.
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18. Titolo: "La Chitarra di Legno"
Logline:
Un adolescente trova la chitarra del fratello morto di overdose, deve decidere se imparare a suonarla o distruggerla.
Trama:
Simone, 17 anni, entra nella soffitta e trova la chitarra del fratello Marco, morto un anno fa per droga. Odia quel ricordo, crede che la musica abbia portato Marco fuori strada. Sta per spaccare lo strumento, ma esita.
Ascolta una vecchia registrazione di Marco che prova un brano dolce. Le lacrime scendono. Prova a pizzicare le corde: suono distorto, lui non sa suonare. Giorno dopo giorno, pratica. Pensa: se imparo, forse capirò Marco.
Al culmine, riesce a suonare un frammento della melodia di Marco. Non cancella il dolore, ma lo trasforma in comprensione. Simone sorride tra le lacrime.
Temi Affrontati: Droga, perdita, ricostruzione del legame attraverso l’arte.
Alternative di Finale: Simone spacca la chitarra, rifiutando il passato. Oppure la vende, ricavandone denaro per un centro di recupero.
Difficoltà Produzione: Mostrare emozione attraverso la musica. Soluzione: usare primi piani sulle mani che imparano accordi. Difficoltà trovare un attore giovane che sembri credibile. Soluzione: casting accurato e prove.
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19. Titolo: "Il Muro di Casa"
Logline:
Una donna torna nella vecchia casa della nonna e scopre che dietro il muro della cucina ci sono vecchi disegni infantili di lei e sua sorella defunta.
Trama:
Chiara, 35 anni, visita la casa della nonna, venduta ad altri. Ora è vuota. Ottiene il permesso di entrare prima della ristrutturazione. Smantellando il muro della cucina, scopre disegni di quando era bambina, firmati da lei e dalla sorella morta anni fa.
Ricorda l’infanzia felice, i giochi, le risate. Piange, tocca i disegni sbiaditi. Sa che verranno coperti dalla nuova vernice. Deve salvare quel ricordo? Fotografa i disegni col cellulare, stacca un frammento d’intonaco, lo porta via con sé.
Fuori, col frammento in mano, Chiara sorride mestamente. Non può fermare il tempo, ma conserverà un pezzo di quel muro, e con esso la memoria della sorella.
Temi Affrontati: Memoria dell’infanzia, elaborazione del lutto, valore degli oggetti.
Alternative di Finale: Chiara lascia i disegni al proprietario, chiedendo di non coprirli. Oppure distrugge tutto, stanca del passato.
Difficoltà Produzione: Trovare una casa vecchia. Soluzione: set artificiale con cartongesso. Difficoltà: rendere evidente l’emozione senza dialoghi. Suggerimento: suoni ambientali, luce calda, close-up sugli occhi lucidi.
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20. Titolo: "La Notte Prima dell’Esame"
Logline:
Uno studente universitario, in crisi, scopre una lettera di suo padre defunto che gli ricorda il vero valore dello studio.
Trama:
Matteo, 22 anni, deve sostenere un esame decisivo domani. Ansia, agitazione, vuole mollare tutto. Al crepuscolo, rovistando in un cassetto, trova una lettera scritta da suo padre morto anni prima. Nella lettera, il padre incoraggia Matteo a non temere il fallimento, la conoscenza vale più del voto.
Matteo piange, ricorda quando il padre lo portava in biblioteca a 10 anni. La lettera gli dà coraggio. Chiude i libri e dorme un paio d’ore sereno. Al mattino, con occhi lucidi, va all’esame, non più terrorizzato dal voto, ma motivato.
Non sappiamo se supera l’esame, ma il suo volto è più determinato. Ha capito qualcosa di più profondo.
Temi Affrontati: Pressione scolastica, eredità morale dei genitori, importanza dell’apprendimento.
Alternative di Finale: Matteo strappa la lettera e abbandona l’università. Oppure dopo l’esame, vede una studentessa nervosa e le presta la lettera.
Difficoltà Produzione: Interni semplici, usare immagini di archivio come ricordi. Difficile rendere drammatico uno studio. Suggerimento: luce soffusa, suoni di penne sul tavolo, respiro affannato.
Queste 20 idee forniscono una base solida per realizzare storie drammatiche a cortometraggio, ognuna con temi universali, conflitti emotivi, eventuali alternative di finale, difficoltà produttive e soluzioni pratiche. Ogni regista/sceneggiatore potrà personalizzare i dettagli, i dialoghi e l’estetica visiva per creare un’opera intensa e coinvolgente.
ATTENZIONE: Queste sono solo bozze iniziali, un insieme di idee da sviluppare. Puoi sceglierne una e personalizzarla ulteriormente aggiungendo dettagli, personaggi secondari e sviluppando o modificando ulteriormente le scene. Se qualcuno ne modifica una e la amplia e poi la realizza, è pregato di comunicarcelo in modo da poter pubblicizzare nel nostro sito la sua nuova sceneggiatura ampliata e poi realizzata.
L'immagine iniziale è un fotogramma dal film Io prima di te (Me Before You) del 2016 diretto da Thea Sharrock tratto dall'omonimo romanzo di Jojo Moyes.