Avevo 20 anni e all'epoca lavoravo in un famoso bar dell'Eur come banconista.
Si avvicina un tizio, all'apparenza molto distinto e mi fa:
"Mi da una pastarella?"
"Buongiorno signore, per cortesia, dovrebbe fare prima lo scontrino alla cassa"
"Oh, che ti credi che vado via senza pagare? Dammi una pastarella al cioccolato"
"Assolutamente no, signore, io credo che lei pagherà, ma prima di consumare, mi deve portare lo scontrino, per piacere.
"TU NON SAI CHI SONO IO!"
"Sinceramente, no, ma anche se lo avessi saputo, non le darei la pastarella finché lei non mi presenta lo scontrino."
"IO SONO UN MAGISTRATO, TI FACCIO CACCIARE VIA, DIMMI DOV'E' IL PRINCIPALE"
"Lo trova alla cassa del ristorante, cerchi del Signor Tonino."
Dopo un minuto, rientra il tizio, seguito dal proprietario, che comincia a sbraitare"
"Il suo dipendente non mi ha servito quello che gli avevo chiesto!"
Il proprietario mi guarda e mi fa:
"Paolo, per piacere, servi al signore quello che ha chiesto."
Prendo la pastarella, la metto sul piattino con tanto di tovagliolo, e il tizio insiste:
"Lo deve mandare via, è un maleducato"
E il signor Tonino, con molta determinazione disse:
"No, non lo mando via, ha fatto esattamente quello che gli ho sempre detto, mai servire nessuno che non abbia lo scontrino. Per cui, questa pastarella è offerta dalla casa, si prenda il caffè e la smetta di dire ai miei dipendenti come si devono comportare, perché quello è compito mio."
Stranamente, non lo vidi più.
di Paolo D'Andrea per quora.com