Proviamo a spiegare perché è fondamentale partire da una bella idea per scrivere una bella sceneggiatura e cosa può renderla scadente se non la si sviluppa con la dovuta cura. Diamo anche brevi esempi di idee iniziali interessanti che, però, non hanno raggiunto il risultato sperato, dimostrando l’importanza di andare oltre il concept di partenza.
1. La base di tutta la storia
La sceneggiatura è come un edificio narrativo: l’idea iniziale è il suo terreno. Se il terreno è instabile, anche la struttura più curata crollerà. Senza una buona idea come fondamento, il racconto risulta fragile, inconsistente, incapace di sostenere la tensione drammatica.
Esempio: Un autore ha un’ottima immagine di partenza: un uomo che, ogni notte, va a dormire in un punto diverso della città. Sembra intrigante, ma non c’era alcun conflitto o motivazione: senza uno scopo chiaro, la storia rimane solo un’immagine affascinante, risultando vuota. Lo spettatore si chiederà perchè quell'uomo va a dormire per la strada, e perchè ogni sera cambia luogo, e chi è.... tante domande senza risposta.
2. L’ispirazione guida le scelte narrative
Una bella idea non è solo un concept affascinante, ma anche una guida: determina l’atmosfera, il tono, i personaggi, gli eventi. Senza una solida idea, si rischia di prendere decisioni casuali e incoerenti, generando una scrittura confusa.
Esempio: Uno sceneggiatore parte dall’idea di un viaggio onirico nello spazio interno di un personaggio. All’inizio sembre forte, ma senza chiarire cosa cercava il protagonista, il risultato è una serie di sequenze surreali senza legame, annoiando lo spettatore.
3. Definisce il conflitto principale
Una storia drammatica si fonda sul conflitto. Una buona idea di partenza contiene già nel cuore una tensione od un dilemma che i personaggi dovranno affrontare. Senza ciò, la sceneggiatura manca di mordente e diventa scadente perché non coinvolge emotivamente il pubblico.
Esempio: “Un ragazzo trova un antico amuleto.” Idea potenziale, ma senza un antagonista od una sfida da superare, diventa un semplice esercizio di stile. Un amuleto od un euro, cosa cambia?
4. Orienta i personaggi
Se l’idea di base è solida, i personaggi nascono con obiettivi e ostacoli ben definiti. Un’idea debole genera personaggi piatti e inerti, che non sanno cosa vogliono. Il risultato è una narrazione confusa e noiosa.
Esempio: Lo sceneggiatore ha l’idea di un gruppo di amici che si incontra ogni venerdì in un bar. Interessante come spunto, ma senza un dramma o un obiettivo comune, i personaggi finiscono per chiacchierare a vuoto, senza crescita.
5. Garantisce un filo conduttore
Un’idea forte agisce da bussola. Durante la scrittura, quando ci si perde tra dettagli e sottotrame, l’idea originaria ricentra l’attenzione. Senza questa guida, si accumulano scene inutili e sconnesse, rendendo la scrittura scadente e dispersiva.
Esempio: Un autore ha l’idea di raccontare un’estate in un campeggio. Bella atmosfera, ma senza un evento chiave od un problema stimolante, ha finito per scrivere una serie di scene scollegate: giornate al sole, qualche partita a pallone, nulla di memorabile. Cosa può interessare allo spettatore di tutto questo?
6. Stimola l’immaginazione e l’originalità
Un’idea brillante stimola la fantasia del creatore, spingendolo a trovare soluzioni narrative creative. Un’idea debole non ispira: porta a deboli cliché, situazioni prevedibili, dialoghi anonimi, deteriorando la qualità della sceneggiatura.
Esempio: Un’idea di un uomo che rivive lo stesso giorno infinite volte è intrigante (vedi “Ricomincio da capo”), ma se lo sceneggiatore non trova una variazione originale, può produrre una copia sbiadita, scadente e derivativa. Il finale deve colpire lo spettatore che non si aspetta quel qualcosa di ... nuovo!
7. Aiuta a mantenere la coerenza interna
La buona idea definisce regole, toni e contesto. Se questi elementi non sono chiari fin dall’inizio, si rischia d’introdurre elementi incoerenti, che sabotano la credibilità del racconto.
Esempio: L’autore vuole ambientare una storia drammatica in una metropoli realistica, ma introduce all’improvviso elementi fantasy senza ragione. Questo indebolisce la qualità e confonde lo spettatore. Che genere di film sto guardando? sono due spezzoni di pellicole unite a caso?
8. Fornisce una motivazione emotiva allo scrittore
Un’idea solida appassiona l’autore, spingendolo a perfezionare la sceneggiatura. Se l’idea non convince nemmeno chi la scrive, la scrittura diventerà scialba, mancante di passione, e il risultato sarà un testo scadente.
Esempio: Uno sceneggiatore ha l’idea di un dramma familiare, ma in realtà non gliene importa molto. Forse non ne ha mai nemmeno vissuta una direttamente od indirettamente. Il prodotto finale risulta piatto, senza emozioni, perché manca la partecipazione emotiva dell’autore.
9. Facilita l’approfondimento dei temi
Una bella idea contiene già un tema forte (lutto, amore, colpa, redenzione). Senza un tema robusto, la storia è superficiale e non lascia alcun segno. La scrittura si riduce a un susseguirsi di eventi privi di un significato più profondo.
Esempio: Un autore inizia con l’idea “Una festa di laurea tra amici”. Se non emerge un tema (maturità, amicizia, tradimento) l’opera sarà solo una sequenza di scene banali. A che pro girarla?
10. Contribuisce alla struttura narrativa
Se l’idea è chiara, la struttura in tre atti (o altre forme) si definisce più facilmente. Un’idea debole non fornisce momenti di svolta, conflitti, climax, rendendo la storia monotona e scadente.
Esempio: Partire da “Due persone parlano al bar” può essere stimolante, ma se non c’è un evento che cambia la loro relazione, la sceneggiatura rimane un dialogo senza scopo.
11. Rende più semplice il coinvolgimento dello spettatore
Un’idea forte cattura fin dalla logline. Senza un concept interessante, lo spettatore non si interesserà, e la sceneggiatura, per quanto ben scritta tecnicamente, apparirà scadente e insignificante.
Esempio: “Un uomo cerca le chiavi della macchina per 20 minuti”: troppo banale, difficile coinvolgere emotivamente. Se non si arricchisce l’idea, rimane insignificante. Le ha perse o dimenticate a casa od in ufficio. Ed allora...?
12. Evita la dispersione in sottotrame inutili
Una buona idea centrale ti aiuta a giudicare ogni sottotrama: è utile o no allo sviluppo del tema e del conflitto principale? Senza questa guida, si aggiungono sottotrame a caso, peggiorando la qualità.
Esempio: Un autore aveva in mente una storia d’amore complicata, ma ha inserito sottotrame su amici, lavoro, sport senza un legame tematico. Il risultato: confusione e perdita di focus dello spettatore.
13. Stimola la ricerca di un finale coerente e soddisfacente
Se l’idea iniziale è forte, il finale logico e coerente emerge più naturalmente. Un’idea debole porta spesso a finali raffazzonati, poco credibili o insoddisfacenti.
Esempio: L’autore che inizia con un’idea generica (“un giovane diventa eroe”) senza specificare i motivi, senza delimitare il personaggio, senza farlo diventare eroe finirà per chiudere con un finale banale e non giustificato.
14. Aiuta a evitare la sterilità stilistica
Quando l’idea è di qualità, anche lo stile di scrittura ne beneficia: i dialoghi sono più incisivi, le scene più suggestive, la narrazione più fluida. Una pessima idea si traduce in sforzi stilistici vani, senza sostanza.
Esempio: Uno sceneggiatore adotta descrizioni poetiche, ma la storia base (un uomo che cammina nel parco) non offre nessuna tensione. Lo stile perfetto della scrittura della sceneggiatura non salva dall’assenza del dramma.
15. Assicura una direzione creativa chiara
Creare una storia drammatica da una grande idea garantisce un’energia creativa coerente. Senza una base forte, tutto sembra scadente perché manca una direzione. Il pubblico percepisce l’assenza di un “perché” e di un “cosa vuoi raccontare”.
Esempio: Un progetto in cui l’autore voleva mostrare “la bellezza della vita quotidiana” ma senza almeno un conflitto od un forte contrasto, si è ridotto a una sequenza di scenette carine ma inconsistenti. E forse lo spettatore ne vive ogni giorno di migliori!
In conclusione, una buona idea di partenza è la spina dorsale di una sceneggiatura: senza di essa, la scrittura diviene scadente, confusa e priva di una direzione emotiva e tematica. Gli esempi citati mostrano come anche spunti interessanti possano fallire se non approfonditi in direzione di un conflitto chiaro, di personaggi con obiettivi e di un tema solido.