Le inquadrature forse più utilizzate nelle riprese dai principianti sono il paesaggio ed il ritratto, inteso come riprese di persone in movimento (familiari, amici, ecc). Soprattutto il paesaggio è il soggetto considerato più semplice da riprendere poichè, ai nostri occhi, quando stiamo per riprenderlo, è sempre bellissimo. Ma quando lo rivediamo a casa, ci accorgiamo che tutta la sua bellezza è svanita. Perché?
Ci dobbiamo ricordare sempre che i nostri occhi sono collegati al cervello che dobbiamo considerare un potentissimo computer in grado di trasformare l'immagine vera, così come arriva ai nostri occhi, in una immagine diversa, nitida, sempre messa a fuoco, pulita di ogni sbavatura di colore: quindi differente da quella reale che la nostra telecamera incamera sul nastro o sulla schedina di memoria.
Prima di ogni ripresa dobbiamo riflettere e solo dopo aver elaborato mentalmente una serie di punti, come l'inquadratura, l'eventuale zoommata ( che non esiste nella mente e negli occhi di chi la effettua: teniamo presente che nel cinema sono previsti solo movimenti di camera analoghi al punto di vista dell'osservatore - lo zoom è accettato e contraddistingue lo sport e le news) , la scelta degli elementi di composizione, la giusta esposizione, possiamo premere il pulsante di start.
L'esposizione che viene determinata dalla telecamera non sempre è la migliore: leggendo il nostro libretto di istruzioni leggiamo di avere la possibilità di correggerla. Cosa vuol dire? come si fa?
L'esposizione, sia di una fotografia che delle nostre riprese, è determinata da 2 fattori: il tempo di scatto e l'apertura del diaframma (per la fotografia incide anche il tipo di pellicola). Se cambiamo il tempo di scatto la telecamera può automaticamente determinare il nuovo diaframma; se cambiamo il diaframma, l'apparecchio determina il tempo di esposizione adatto. Oppure possiamo determinare noi entrambi i valori, stando attenti a non sottoesporre o sovresporre la ripresa.
Se noi variamo il tempo di scatto, modifichiamo il modo in cui l'immagine viene ripresa: in caso di sport veloci, dalla corsa ad una ripresa di formula uno, dobbiamo velocizzare il suo valore per avere maggiori dettagli nell'inquadratura; spesso tale tecnica espositiva viene chiamata nel libretto di istruzione: Sport e ci permette di analizzare le riprese effettuate anche fotogramma per fotogramma (rallenty). All'incontrario dobbiamo usare tempi lunghi se vogliamo creare l'effetto mosso.
Il diaframma, invece, è il foro dell'obiettivo che determina la quantità di luce da far passare: ma un diaframma aperto determina una minore profondità di campo, mentre il diaframma più chiuso fa apparire a fuoco un campo maggiore.
Quindi la determinazione dell'accoppiata tempo/diaframma deve essere ben valutata, se vogliamo dare alla nostra ripresa delle caratteristiche determinate (questo è uno dei compiti del direttore della fotografia, in un film).
L'illuminazione è l'altro grosso problema a cui normalmente non si pensa. Ci sono vari tipi di illuminazione: luce diretta, laterale, controluce… La luce diretta è quella meno adatta ad una ripresa, perché non dà il senso della profondità, in quanto rende il soggetto piatto. Quella laterale, invece, fornisce tridimensionalità all'inquadratura, anche se lascia in ombra una parte del soggetto.
Il controluce colpisce il soggetto alle spalle, quindi è scuro dal nostro punto di vista visivo, e bisogna quindi illuminarlo di riflesso, ad esempio con un pannello riflettente chiaro che cattura la luce e la convoglia sul soggetto ripreso; in altre parole un soggetto ripreso in controluce è particolarmente scuro e non visibile, solo con una ulteriore luce frontale o di taglio si riuscirà ad infondere attenzione a questa particolare inquadratura.
La luce ha un colore che cambia: il sole quando sta in alto, nel cielo a mezzogiorno, d'estate, ha un colore più freddo rispetto quello caldo, rosato del tramonto…. tra l'alba ed il tramonto la temperatura colore assume valori estremi: l'alba (in tutte le stagioni) è più fredda in quanto la luce solare contiene frequenze (ovvero raggi) ultravioletti con temperatura colore che ha valor al di sopra dei 5600°K ( la temperatura di colore delle sorgenti luminose è sempre espressa utilizzando la scala assoluta in gradi Kelvin) , il tramonto rappresenta una situazione contraria con raggi infrarossi ovvero con temperatura colore al di sotto dei 5600°K.
Quindi non dobbiamo meravigliarci se il nostro video ha dei colori strani… che accettiamo normalmente solo per il tramonto…
Se effettuiamo riprese in interni, ricordiamoci che la luce cambia ancora di colore, diventando arancione se utilizziamo le lampadine dei nostri appartamenti, quindi per ristabilire i giusti valori visivi, dobbiamo fare il cosiddetto bilanciamento del bianco.
Per evitare errori difficilmente riparabili in riprese è sufficiente ricordare di bilanciare il bianco nell'effettiva condizione di ripresa!!