Abbiamo trovato, girovagando in internet, il sito mowmag.com con un articolo di Francesco Mazza del 30 aprile 2024 intitolato: IL DAVID DI DONATELLO E I FINANZIAMENTI. PERCHE' IL MONDO DEI PREMI CINEMATOGRAFICI E' UNA TRUFFA. A PARTIRE DAI CORTOMETRAGGI. Lo riportiamo nei suoi punti principali per dovere di cronaca... Alla fine, scriverò qualche noterella che riguarda la nostra Associazione Culturale che vi chiediamo di leggere...

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Al David di Donatello ci sono 495 corti in concorso. Nessuno li vedrà mai. A entrare nella cinquina finalista sono sempre opere riconducibili al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma il cui presidente è Sergio Castellitto. I finanziamenti ai film, nonostante le tabelle del ministero, vengono dati a opere già riconosciute dal giro degli amici. E a Cannes è anche peggio...

..... Manca una spudorata conferma come nel caso del Petrocchi, ma è verosimile che pure i giurati del David di Donatello – l’equivalente, per prestigio e tradizione, del premio Strega – non guardino i film in concorso e votino per logiche di appartenenza; ma se per quanto riguarda i lungometraggi siamo nel campo delle ipotesi, per quanto riguarda i cortometraggi possiamo tranquillamente parlare di certezza.

..... Nota: il mondo dei cortometraggi è un caso interessante e molto specifico. Praticamente sconosciuti al pubblico mainstream, per tutti coloro che di cognome non fanno “Castellitto” il corto è ancora il mezzo principale di accesso all’industria, quello attraverso il quale all’estero i giovani di talento si segnalano - negli USA, da Christopher Nolan in giù, sono innumerevoli i cineasti che hanno cominciato proprio grazie a un corto di successo.

Per emergere, un cortometraggio ha bisogno di una vetrina importante, e il principale premio nel nostro Paese è sicuramente il David di Donatello. Dove però, come nel caso del premio Strega, i cortometraggi “in concorso” sono un numero spropositato - quest’anno 495, come verificabile qui: - cosa che rende impossibile una qualunque valutazione sul merito.

Vedere quasi cinquecento cortometraggi e valutarli equivale a leggere ottanta libri: è un’impresa impossibile, che si giustifica solo se i selezionatori sanno in partenza chi sarà ad essere scelto. E infatti, a entrare nella cinquina finalista sono sempre opere riconducibili, in un modo o nell’altro, ai soliti ambienti gestiti dai soliti noti (primo tra tutti, il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, oggi diretto da Castellitto padre).

L'articolo prosegue con riflessioni e dati su uno dei più famosi festival del cinema, uno molto vicino, come distanza, a noi...

Al festival di Cannes il cosiddetto Short Corner è una truffa

C’è da dire che iscriversi a David è, perlomeno, cosa gratuita. Altrove sono più spietati, come ad esempio al festival di Cannesdove da qualche anno si sono inventati la furbata dello “Short Corner”. Provate a cercare “Cannes short corner” su Google: innumerevoli post lo definiscono senza mezzi termini “una truffa”. Si tratta, sostanzialmente, di un grande “ripescaggio”. Ovvero: visto che il tasso di accettazione di corti nel festival di Cannes è pari allo 0,3% (solo un cortometraggio su trecento, tra quelli iscritti, viene effettivamente selezionato) nel corso degli anni diversi esordienti erano scoraggiati a partecipare, preferendo portare le loro opere altrove o caricandole direttamente sul web (che non ha il prestigio di Cannes, ma ha il pregio di essere gratuito). Ma ecco l’introduzione dello Short Corner, una “sezione parallela” dove tutte le opere scartate dalla selezione ufficiale possono partecipare, attraverso il pagamento di 55 euro.

Potete leggere l'articolo integrale grazie al link in fondo all'articolo.
Ma poi nell'articolo si ritorna a parlare dell'Italia.
 

L'imbroglio dei finanziamenti al cinema spiegato bene

Mciò che separa il caso italiano dal resto del mondo, rappresentando una vera e propria anomalia, è il collegamento tra premi come il David di Donatello e il sistema che permette di accedere ai cosiddetti “contributi selettivi per il cinema e l’audiovisivo”: ovvero, ai soldi pubblici.

Il sistema dei “contributi selettivi” arrivò nel 2016 attraverso la “Nuova Legge Cinema” (n.220/2016 art. 26 e 27) e per dare una parvenza di trasparenza fu introdotto un criterio di assegnazione dei contributi basato su un punteggio: alle opere che fanno richiesta di fondi vengono assegnati dei punti, basati su diversi parametri, per valutarne l’effettiva “qualità artistica”. Al raggiungimento di una certa soglia, l’opera si qualifica per ottenere i soldi.

Gran parte di questi punti viene assegnata in maniera arbitraria (la Commissione del Ministero, i cui membri hanno un’età media di 70 anni, valuta con criteri sconosciuti cose come la “visione del regista” o la “qualità della sceneggiatura”) ma una parte importante viene invece conferita in modo oggettivo, sulla base del cast associato al film in questione.

Il seguito dell'argomento lo potete leggere voi stessi.... il paragrafo finisce con questa frase:

Siamo all’amichettismo elevato a legge dello Stato, nel cuore marcescente di un’industria dove se un domani togliessero le agevolazioni statali il 90% delle case di produzione fallirebbe (assieme al 90% dei ristoranti di lusso del quartiere Prati).

Ma l'articolo del sito continua così:

E a questo proposito posso raccontare un succulento episodio personale.

Nel 2016, grazie a un irripetibile arabesco del destino, il mio cortometraggio Frankie: Italian roulette (la mia tesi di laurea del corso in filmmaking che avevo frequentato a New York, scritto insieme alla leggenda del cinema indie Amos Poe) venne inserito nella cinquina finalista dei Nastri d’Argento, che rispetto ai David sono lievemente più democratici, in quanto presieduti da giornalisti e non da “professionisti del settore”.

A quel punto, anche io avevo i famigerati “punti”! E visto che di Frankie ero co-sceneggiatore, attore e regista ne portavo in dote ben 9. Gli organizzatori dei Nastri - Laura Delli Colli e Maurizio Di Rienzo – si congratularono, dicendo che, grazie ai punti, “i produttori ti chiameranno sicuramente”.

..... non voglio togliervi la soddisfazione di leggere come è andata a finire quella storia, ripeto la trovate al link in fondo alla pagina..... riporto qui solo le ultime 2 frasi con cui termina l'articolo:

In mezzo alla disperazione del momento, ricordo che pensai a Luciano Liggio, il primo capo dei capi della mafia, noto per la frase “Uomini d’onore, si nasce”. Evidentemente, in Italia per gli uomini di cinema vale lo stesso.

Cinema italiano cosa nostra è.

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* Che dire, l'amaro articolo parla di realtà che si sussurrano a bassa voce in tanti ambienti: io vi posso dire per certo che un Giudice dei Cortometraggi del Premio David di Donatello (di cui ero amico) per vari anni mi consegnava i "dvd" dei cortometraggi che riceveva e che doveva giudicare impacchettati intonsi, lui mi diceva che i premi erano assegnati anche prima di bandire il concorso. Succede ancora?

* Ma certe situazioni ambigue ci sono capitate pure nell'ambito di assegnazioni di Contributi regionali a cui abbiamo inviato regolarmente le istanze di partecipazione che però una volta sono "secondo loro" arrivate in ritardo, l'anno successivo si sono perse come pure per il terzo anno. A chi saranno andati tutti quei soldi?

* Ma anche a livello municipale le cose si fanno “aumm aumm”... un bando di 10.000€ per la proiezione di 10 film in piazza, vado perchè interessato e vedo che quell'associazione proietta i film direttamente dai dvd, cosa ampiamente vietata dalla legge, ma approvata da chi nel municipio lo aveva deciso... Come si saranno divisi l'utile di almeno 9.500€?

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 *** Per fortuna ci sono ancora alcuni festival di Cortometraggi che non chiedono tasse di partecipazione nè ricevono fondi comunali, regionali, statali od europei... Come fanno?
Io vi posso dire come facciamo noi dell'Associazione Culturale "ILCORTO.IT", nata per divulgare l'arte del Cinema Breve: noi tutti lavoriamo gratis, ci impegnamo quando possiamo e ci tassiamo quando dobbiamo affittare la sala dove proiettiamo i Vostri Cortometraggi e quando dobbiamo pagare la Siae ed acquistare i premi per il nostro concorso annuale.... 
Forse proprio per questa ragione nei 16 anni del concorso abbiamo ricevuto molte centinaia di cortometraggi all'anno.... 

I giovani registi sanno che non facciamo preferenze e soprattutto non dobbiamo far vincere nessun amico....
E SCUSATE SE E' POCO!

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Il link dell'articolo che ci ha fatto esplodere la voglia di riportarne alcuni brani "interessanti" e di aggiungere alcune note, lo trovate qui: https://mowmag.com/culture/il-david-di-donatello-e-i-finanziamenti-perche-il-mondo-dei-premi-cinematografici-e-una-truffa-a-partire-dai-cotrometraggi