A proposito della crisi del cinema italiano e delle sale, di quello che serve (qualità, benedetta qualità) e dell'importanza di ricominciare, di prendere un bel respiro profondo e cambiare prospettiva sulle cose, sulle storie e sul pubblico.
"Il cinema italiano è in crisi perché produce tanto e male, perché non dà modo alle persone di seguire le uscite e di innamorarsi di qualcosa. Perché non ci sono le star e perché non abbiamo capito che una realtà come la nostra non ha bisogno di star: ha bisogno di professionisti. Ci riempiamo sempre la bocca con l’artigianalità del cinema italiano. Perfetto. Torniamo a essere artigiani e meno artisti. Torniamo alla concretezza delle cose".

di Gianmaria Tammaro da linkedin.com

Si legge pure sul sito cineguru.screenweek.it:

Cito altri tre titoli finiti nell’articolo de La verità che hanno seguito un percorso analogo, a cominciare da Prima di andare via, che ormai è diventato “il film che ha fatto 29 spettatori”, come se questa cifra avesse qualche valenza (in un contesto di uscita tecnica, 1 o 300 spettatori non fa differenza). Questo film è poi arrivato su Amazon Prime Video, rimanendo per quattro giorni in top ten. Anche Ipersonnia e Gli attassati sono finiti sulla stessa piattaforma, restando in classifica rispettivamente per 6 e 10 giorni. Insomma, tutt’altro che passati senza lasciare traccia.

Si, può essere, ma non è quello il film che ha preso circa 700.000€ dallo Stato Italiano per essere prodotto? ed allora perchè può essere visto solo pagando una abbonamento mensile ad emittenti come Amazon, che io non ho ???

 

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