Molte persone che vogliono lavorare nel mondo del cinema e dello spettacolo iniziano facendo gli attori all’interno di cortometraggi. Ma anche per avere un buon cortometraggio è necessario affidarsi ad un buon regista. Oltre ai registi tradizionali esistono anche registi che si dedicano essenzialmente a questa forma di arte. Il regista di cortometraggi si distingue da quello tradizionale per alcune caratteristiche.
Un regista di cortometraggi deve avere le idee molto chiare sul tipo di scena che vuole riprendere, ma deve anche avere le idee chiare sul come farlo nella maniera ottimale, perché le produzioni dei corti sono in genere produzioni a basso budget che non possono finanziare tutte le figure e le competenze presenti nel mondo della regia tradizionale.
Un buon regista di cortometraggi deve così conoscere le principali tecniche di ripresa e di montaggio ma molto spesso deve figurare anche come direttore della fotografia, perché quest’ultimo non sarà presente. Inoltre, in genere, il regista di un cortometraggio è anche produttore del corto che sta girando, poiché si tratta di produzioni con un budget limitato.
Fotografia, linguaggio e tecnica del cinema saranno quindi i campi di maggiore competenza raggiunti da una persona che vuole lavorare con successo all’interno di questo settore come regista di cortometraggi. Ma ecco altri consigli e suggerimenti per tutti coloro che aspirano a svolgere questa professione.
Come diventare regista di cortometraggi
Per capire se questa è la professione che fa al caso vostro provate a pensare come farebbe un regista di cortometraggi. Un regista di questo tipo parte sempre da una idea, che sia originale e che possa essere sviluppata in diversi modi. Una volta individuata questa idea provate a svilupparla e a farne il vostro soggetto.
Il soggetto di un cortometraggio deve essere qualcosa di diverso da quello di un film di due ore. Deve essere immediato, comunicare un messaggio, più che suscitare riflessioni che danno luogo a altri pensieri e meditazioni. In un cortometraggio poche sequenze devono essere dimostrative di quello che volete rappresentare. Nella creatività non ci sono regole ferree ma adattate sempre il messaggio al mezzo. Se non avete individuato una idea brillante, scegliete un punto di ispirazione, magari un libro o una lettura che avete fatto e rielaborate questa idea.
Anche per i corti deve essere sviluppata una sceneggiatura. Quest’ultima dovrà essere descritta inquadratura dopo inquadratura, facendo attenzione all’ambientazione, alla prossemica – le movenze e gli spazi – e ai dialoghi dei protagonisti. Si può in minima parte anche lasciare un piccolo spazio all’improvvisazione. Anche nel caso si scriva una sceneggiatura per un corto sarà necessario conoscere i principi fondamentali della scrittura cinematografica, in genere diversa da quella tradizionale.
Dopo aver scritto la sceneggiatura si può passare alla fase di realizzazione, in cui si metteranno in pratica tutte le indicazioni. Per girare un corto si lavora in genere con una sola telecamera e non con più macchine, ma nel caso se ne avessero di più non guasterebbe. In ogni caso tutti i problemi si risolveranno in fase di montaggio digitale, che permette di legare piani e sequenze girate in tempi diversi.