Moriva a Roma il 13 marzo Lucio Fulci paroliere, scrittore, regista, sceneggiatore, attore e produttore italiano, uno dei più grandi e versatili del cinema di genere. I suoi film, spesso prodotti con budget limitati, sono dei veri e propri cult che hanno segnato la storia del cinema mondiale, grazie al suo stile inconfondibile incentrato sullo stravolgimento dei profili classici dei generi cinematografici che provoca e sciocca gli spettatori. Spesso è stato omaggiato nel cinema, nella musica e nei fumetti.
Oltre alla propria carriera cinematografica, Fulci è stato attivo anche come paroliere, scrivendo dei classici della musica leggere quali “24.000 baci” e “Il tuo bacio è come un rock” (ambedue cantate da Adriano Celentano) e come autore di racconti brevi.
Lucio Fulci, infatti, inizia la sua carriera nei musicarelli con I RAGAZZI DEL JUKE-BOX (1959) e URLATORI ALLA SBARRA (1960), entrambi con Celentano, dopo esser stato assistente di regia in alcuni peplum, aver realizzato dei documentari sull'arte ed essersi diplomato al Centro Sperimentale di Cinematografia.
Nato nella capitale, il 17 giugno 1927, poco più che trentenne esordisce, per caso, alla regia nel 1959 con una commedia il cui interprete principale è Totò: I LADRI. L'attore e Fulci già si conoscevano in quanto il regista, qualche anno prima aveva scritto diverse sceneggiature che vedevano Totò come protagonista.
Dagli anni '60 Fulci dirige film comici, parodie (molte interpretate da Franco e Ciccio) e commedie sexy all'italiana, tra cui LA PRETORA, cult che presenta per la prima volta nel 1976 un nudo integrale di Edwige Fenech e che inaugura il filone del poliziesco-giudiziario erotico, grazie anche alle indimenticabili scene della doccia e dei molteplici nudi espliciti.
Nello stesso periodo inizia a dirigere anche alcuni spaghetti western tra cui LE COLT CANTARONO LA MORTE E FU...TEMPO DI MASSACRO (1966) con Franco Nero, scritto da Fernando Di Leo, considerato ancora oggi uno dei western più cruenti della storia. Seguirono ZANNA BIANCA (1973) dedicato alle famiglie e I QUATTRO DELL'APOCALISSE (1975), interpretato da Tomas Milian. Quest'ultimo film è pregno di scene splatter, cannibalismo e stupri.
Negli anni '70 si cimenta nel giallo, altro genere che lo contraddistingue dagli altri registi. Particolari sono UNA LUCERTOLA CON LA PELLE DI DONNA (1971), la cui scena dei cani vivisezionati è rimasta impressa a molti (cani finti costruiti dal grande Carlo Rambaldi), SETTE NOTE IN NERO (1977), dai profondi aspetti psicologici e pieno di momenti onirici, il capolavoro NON SI SEVIZIA UN PAPERINO (1972), thriller ambientato nel profondo sud Italia. Il film ha una grande importanza economica-produttiva in quanto è stato il primo realizzato dalla neo casa di produzione Medusa Film. Grazie a questi film Fulci inizia a dare del filo da torcere a Dario Argento, in quanto i suoi film se pur rientravano nella categoria horror, riscuotevano un ottimo successo di pubblico grazie allo stile macabro, splatter e anticonformista. Fulci è stato un caso particolare, per la sua capacità di uscire dagli stereotipi e creare qualcosa di innovativo che la maggior parte dei film di allora non avevano, alcune sue trovate sono talmente geniali che anni dopo gli viene attribuito il soprannome di “terrorista dei generi”.
Nel 1979, gli arriva casualmente la regia di ZOMBIE 2 che doveva invece essere diretto da Joe D'Amato e da Enzo Castellari. Il film è la svolta all'interno della sua carriera in quanto lo consacra maestro dello splatter, oltre che poeta del macabro con altre pellicole del 1981 come L'ALDILA'..E TU VIVRAI NEL TERRORE e QUELLA VILLA ACCANTO AL CIMITERO.
Negli anni '80 Fulci ha avuto diversi progetti incompiuti a causa di diverse questioni, compresi quelli commissionati dell'Alpha Cinematografica, che gli commissiona alcune supervisioni di pellicole horror, alcune delle quali non vanno in porto. In questo decennio sperimenta anche il fantasy e il post-atomico nei quali inserisce alcune scene horror. Stessa storia accade per il noir-poliziesco LUCA IL CONTRABBANDIERE (1980) il quale contiene scene molto violente e crude.
Gira i suoi ultimi film negli anni '90, nonostante la malattia che già l'aveva colpito nel decennio precedenti.
Muore a Roma, il 13 marzo 1996, mentre sta preparando il suo successivo film horror in collaborazione con Dario Argento, LA MASCHERA DI CERA, poi diretto dal curatore degli effetti speciali Sergio Stivaletti.
Articolo di Eleonora Gasparotto Nascimben per Manifesto 0