DEBITO D’ONORE - 8° revisione

SOGGETTO CINEMATOGRAFICO DI FRANCESCO SPAGNUOLO

Giuliano sta lacrimando di fronte una lapide.
Accarezza la scritta Tony e Rosa Matano 1945-1980. Una foto li raffigura. Poco distante in un’altra lapide, una foto ritrae un bambino di circa dieci anni: c’è inciso Giuliano Matano 1970-1980. Giuliano china il capo stringendo i pugni…

FLASHBACK: Giuliano ha solo dieci anni, ascolta e vede dalla porta della sua camera suo padre parlare, concitatamente, con altri DUE uomini; uno di spalle chiamato “ZIO BRANCO” e l’altro, che si distingue, si chiama “BRUNO AUTIERI”. Tony Matano è convinto che il giro d’affari di SALVATORE SALIERI sia troppo rischioso per cui è meglio uscirne e dichiararlo nel meeting, che è stato convocato dallo stesso Salieri.
L’indomani Giuliano gioca con la piccola ELENA CARDOSO, sotto il porticato. Elena è il primo amore di Giuliano e la bambina con cui passa molto del suo tempo. Giuliano regala ad Elena un piccolo ciondolo blu. I due bambini si baciano; quando l’attenzione di Giuliano è richiamata dal rombare di una macchina. Tony Matano è rientrato dal meeting.
Giuliano “vola” in direzione di Tony, quando le urla disperate della madre, affacciatasi al balcone di casa, lo raggiungono. Tony, preoccupato, corre verso di lui, pochi istanti dopo sbuca una moto con in sella due uomini armati: Giuliano resta paralizzato dalla paura.
Tony e Rosa, cadono sotto i colpi di una raffica di mitra, Giuliano viene ferito ad una spalla. I due criminali fuggono subito dopo il massacro. Elena è nascosta dietro un muro. Giuliano ha la forza di rialzarsi e arrancare vicino al padre, che respira a fatica. Il suo sguardo innocente e incredulo non riesce a spiegarsi cosa sia accaduto. Tony stringe la mano al figlio, poi gli sussurra qualcosa nelle orecchie, prima di perdere la vita.
Giuliano si guarda intorno, grida con quanta forza ha in corpo ma nessuno accorre in suo aiuto. Sta per svenire sul marciapiede quando un uomo, si affretta ad uscire da un vicolo. Giuliano viene sollevato da terra, l’uomo si guarda intorno, dice qualcosa ma
Giuliano sta perdendo i sensi e non riesce a sentirlo.
Quando riapre gli occhi è su una barca; la sua isola, la Sicilia, è sempre più lontana. Una donna lo sta medicando e con un sorriso cerca di tranquillizzarlo.

Ora Giuliano ha trentacinque anni, è nella sua vecchia casa dove un tempo avvenne il crimine.
I fori dei proiettili sono ancora li nelle mura dell’abitazione, dove tutto in pochi attimi cambiò per sempre la sua vita. Lo sguardo si fa accecato dall’ira.
Giuliano toglie alcuni teloni dai mobili, apre la borsa ed estrae una pistola con una impugnatura pregiata…che infila in un cassetto della scrivania, insieme ad alcuni particolari congegni.

FLASHBACK: Giuliano è poco più di un adolescente. E’in una casa situata tra le montagne, poco distante dal centro urbano ubicato al di sotto del suo casolare. Il suo padre adottivo, LUIGI SARTORI, colui che lo ha salvato, gli insegna a sparare contro i barattoli, e la difesa personale: insegnandogli a tirare calci, pugni e delle tecniche contro aggressori armati, con tutti i rischi che questo comporta. Lo sguardo di Giuliano è deciso e perentorio, non sbaglia un colpo.
E’ il 18° anno di età di Giuliano e Luigi regala al figlio adottivo una pistola con un impugnatura pregiata. La stessa pistola viene regalata da molte generazioni come simbolo di appartenenza a particolari valori familiari. Per Luigi, Giuliano è pronto per sapere alcune verità sul padre. Luigi Sartori dice di essere stato un grande amico di Tony da piccolo e anche se crescendo le loro vite proseguirono su binari paralleli, niente poteva rompere l’amicizia che un tempo li legava. Giuliano viene a sapere che il probabile mandante dell’omicidio del padre è Salvatore Salieri, una leggenda della mafia siciliana, nonché “obbiettivo” numero uno da colpire.
Una cosa è fondamentale: Se “cade” qualcuno prima di lui, sarà impossibile rintracciarlo e la sua vendetta sarà atroce. Salieri, e’ latitante da anni e si muove come un fantasma, ma se ci si arriva, il suo imperò cadrà e il debito d’onore verrà risanato.

Giuliano esce di casa, trova un locale “LA BAIA” dove chiede al gestore di poter lavorare come “Addetto alla sicurezza”. Il locale è gestito da un uomo che lavora e segue le direttive del suo capo VITO SALIERI; un tipo arrogante e poco ragionevole, tutto il contrario di suo padre Salvatore. Giuliano e Vito fanno conoscenza, nonostante Vito non sembri ammirare troppo Giuliano lo prende in prova per qualche serata.
Intanto si presenta come “Giuliano Sartori”.

La sera successiva, c’è un diverbio all’interno del locale. Un ragazzo, MICHELE, invaghitosi di una ragazza, che sta lavorando,cerca di attirare la sua attenzione con apprezzamenti pesanti. Vito estrae subito un coltello, ma Giuliano se ne accorge, si intromette tra Vito e Michele colpendo duramente quest’ultimo per poi trascinarlo fuori dal locale, Salieri resta impressionato dalla scena per la forza di Giuliano che poco prima sembrava un ragazzo molto riservato. Vito rinfodera il coltello.
Fuori dal locale, Giuliano e Michele si parlano. Giuliano si scusa per averlo colpito allo stomaco, ma stava rischiando più di un pugno, l’altro si alza dolorante e se ne va, non prima di aver ricevuto i complimenti per la messa in scena. Poco dopo Vito conferma il posto a Giuliano:Salieri è caduto nella trappola.
Giuliano rientra, Vito Salieri, sferra un ceffone alla ragazza del locale facendola barcollare a terra. Giuliano si avvicina alla ragazza per sincerarsi delle sue condizioni, quando sussulta: la ragazza ha un ciondolo blu al collo. Quella ragazza è Elena, il suo primo amore.
Gli sguardi dei due ragazzi s’incrociano. Giuliano si allontana velocemente, la ragazza lo chiama per nome, il cuore di Giuliano aumenta il battito cardiaco dall’emozione...Vito poco distante osserva la scena.

FLASHBACK: Giuliano è casa del padre adottivo, è ormai più che trentenne. Luigi lo guarda negli occhi dicendogli di “non far sapere a nessuno chi è lui veramente, altrimenti il debito non verrà mai risanato e quella tomba con il suo nome verrebbe riempita.

Qualche istante più tardi, Vito si congratula con Giuliano, ma allo stesso tempo lo ammonisce di non impicciarsi degli affari di famiglia. Ed Elena, fa parte della famiglia.
Giuliano va a casa…Elena gli sbuca alle spalle. Quella è la conferma che è Giuliano Matano, Elena racconta di aver visto l’uomo che anni prima lo portò via.
I due parlano di Vito Salieri. Elena lo mette in guardia su ciò che potrebbe accadergli. Tra l’altro il padre corre sempre in aiuto del figlio.
Elena vorrebbe fuggire insieme a Giuliano e lasciar perdere la vendetta. Elena sfiora le mani di Giuliano, fa per baciarlo, ma Giuliano ritrae il volto.
Elena, sconfortata, se ne va.
Giuliano si presenta da Vito che lo ha convocato: ha un nuovo compito per lui, fare la guardia del corpo alla sua famiglia, insieme ad un altro che si presenta come BRUNO AUTIERI che Giuliano riconosce: Lo stesso uomo che vide da piccolo a casa sua.

FLASHBACK: Giuliano parla con il padre adottivo. Molto probabilmente un uomo di nome Bruno Autieri si è venduto a Salvatore Salieri, tradendo il clan del padre.

Vito impone delle nuove regole. Giuliano deve restare fuori dagli affari personali della famiglia Salieri e quindi lasciar perdere anche Elena. Dovrà preoccuparsi soltanto di badare alla sicurezza di Vito.
Andando via Giuliano nota Bruno Autieri, parlare con alcuni uomini dagli abiti pieni di fango.

Giuliano torna a casa e trova Elena in condizioni disperate. Sulla scrivania c’è un giornale. Sulla prima pagina c’è la foto di un ragazzo “trovato con il corpo carbonizzato in un lago, la carta d’identità lo indica come Michele Sartori” lo stesso che fece baldoria nel locale di Salieri e lo stesso cognome dato da Giuliano a Vito.
Giuliano per il dolore si inginocchia a terra…

FLASHBACK: Giuliano è con il padre adottivo che gli presenta il suo fratellastro più grande: E’ Michele. I due si allenano nelle arti marziali alternando litigate a lunghe passeggiate tra le montagne.

Elena lo prega di andarsene via. Giuliano si convince. Andrà con Elena in un luogo segreto finché le acque non si saranno calmate: ma qualcuno li precede, Bruno Autieri entra nella casa di Giuliano, getta ai suoi piedi una targa con il suo nome, presa al cimitero.
C’è anche Vito Salieri, che lo aveva avvertito. Ma suo padre li vuole vivi.
La ragazza viene presa in consegna da alcuni uomini e portata via insieme a Giuliano.

Giuliano, minacciato dalla pistola di Bruno Autieri, è accompagnato dentro un casolare. Salvatore Salieri ordina ai suoi picciotti di controllare la situazione e di uccidere Elena nel caso accadesse qualcosa di anomalo.
Salieri parla di Tony Matano come un traditore vendutosi ad un altro Clan di cui non ha mai fatto il nome. Nel clan della famiglia Salieri chi tradisce muore.
La sua morte, sancirà la fine della famiglia Matano: Entra “Zio Branco”. Giuliano dà un volto a quella persona che da piccolo riuscì a vedere solo di spalle:Zio Branco è in realtà Luigi Sartori, il suo padre adottivo.

Salieri, ordina a suo figlio Vito di uccidere Giuliano quando è improvvisamente interrotto da un suono proveniente dalla giacca di Luigi Sartori, che grida nella ricetrasmittente di “intervenire”. Con estrema prontezza, Luigi e Giuliano disarmano gli aggressori(i Salieri) immobilizzandoli a terra. Raffiche di spari mandano in frantumi la finestra: Bruno Autieri non ha scampo.

L’echeggiare di un elicottero in lontananza mette fine alle resistenze. Qualche istante dopo l’irruzione della polizia, gli agenti informano Giuliano che la ragazza è stata ritrovata e i malviventi arrestati: “l’operazione debito d’onore è conclusa”, ciò nonostante le mani di Giuliano premono la pistola(tolta al suo aggressore) contro le tempie di Salvatore Salieri che lo istiga ad ucciderlo.

FLASHBACK: Giuliano ha dieci anni, suo padre morente, si avvicina alle sue orecchie, gli sussurra solo alcune parole: “Non cedere all’odio”.

Giuliano, con qualche remora, rinfodera la pistola.

Luigi Sartori, consegna ai suoi colleghi Vito Salieri. Giuliano alza di peso Salvatore Salieri, ammanettandolo.
All’epoca dell’omicidio, Tony Matano aveva chiesto l’aiuto di Luigi per avere protezione da parte di un amico e qualora gli fosse accaduto qualcosa fece promettere a Luigi di prendersi cura della sua famiglia, in nome della vecchia amicizia. E così è stato.
Giuliano ed Elena si tengono per mano vicino la lapide del padre e della madre. Insieme a Luigi Sartori, sistemano un mazzo di fiori vicino la pietra sepolcrale di Michele. Arriva una macchina scende la donna che curò Giuliano da piccolo, è la sua mamma adottiva. Tutti insieme se ne vanno, Giuliano si volta prima di entrare in macchina e quasi per un istante gli sembra di vedere i suoi genitori sorridergli.

L’odio è un sentimento molto forte, ma c’è qualcosa che va oltre la vendetta: e questa cosa, è la giustizia.

COMMENTO DI G.M.

Questa è una buona traccia di soggetto, che però non ci dice ancora nulla sul film. Un soggetto del genere potrebbe venire trattato in modi molto diversi. Si potrebbe approfondirne per esempio gli aspetti di azione (in sequenze più animate e violente) oppure quelli psicologici (il conflitto interiore del protagonista tra desiderio di giustizia e impulso alla vendetta). Potrebbe insomma essere tanto per chiarire, un action-movie alla Fernando Di Leo, oppure un ritratto psicologico del tipo “Le conseguenze dell’amore”, o qualcosa di assolutamente diverso da entrambi. Dal tuo soggetto risulta la storia, ma trapela poco del modo in cui intendi raccontarla. In un action-movie la dinamica psicologica serve da premessa/giustificazione all’azione che occupa il vero centro narrativo/espressivo. Da questo punto di vista il tuo film manca di scene veramente forti. In un film psicologico il conflitto interiore del protagonista dovrebbe venire esplorato più a fondo. Non basta il flash back iniziale ( che illumina un evento traumatico)bisognerebbe capire meglio chi è il protagonista, perché la voglia di vendetta è scattata in lui molti anni dopo, quali esitazioni si porta dietro il nostro. Questo conflitto dovrebbe venire espresso anche in scene d’azione nelle quali lo scopo del protagonista (entrare in confidenza con il cattivo per potersi vendicare più facilmente) entri in contrasto con i suoi scrupoli morali. C’è una situazione classica nei film che trattano il personaggio dell’infiltrato. Gli viene affidato un compito ripugnante e lui non sa se eseguirlo, fingere di eseguirlo, o rinunciarvi. In situazioni del genere mettiamo in scena concretamente il dilemma:il fine giustifica i mezzi? Per uccidere il cattivo devo imparare ad essere altrettanto spietato? Devo pagare lo scotto di diventare come lui? Fino a che punto posso trattare gli altri come strumenti? Tutte queste domande devono trovare delle situazioni precise che mettano in concreto il protagonista di fronte a delle scelte dalle quali non si può tornare indietro. Tieni anche presente che la violenza della situazione iniziale (il primo Flash Back) in un film del genere comporta necessariamente che le vicende che vivrà successivamente il protagonista siano anche più violente. Ci deve essere un crescendo nella narrazione, non possiamo seminare un’attesa nel pubblico e poi mandarla delusa. In sostanza io credo che la tua traccia iniziale vada bene come scaletta, ma che tu debba adesso pensare a singole scene forti che esprimano e potenzino come dire… la dinamica emotiva del film. Non è abbastanza forte che il protagonista apprenda dai giornali del “corpo carbonizzato”, sarebbe molto più forte che egli si trovasse ad assistere fisicamente all’esecuzione. Che tu voglia scrivere un noir psicologico o un action-movie oppure un telefilm dove ci sia un po’ dell’uno e un po’ dell’altro, in ogni caso le scansioni narrative devono accompagnare il pubblico attraverso una serie di eventi esemplari.

 

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