I cortometraggi con un unico personaggio offrono agli spettatori un'esperienza intima e introspettiva, concentrandosi sulla profondità emotiva e psicologica del protagonista. Permettono di esplorare temi universali come solitudine, identità, passione e trasformazione, creando un forte legame empatico con il pubblico. Questa struttura narrativa costringe ad una riflessione più personale, affinché lo spettatore si identifichi completamente con il personaggio, vivendo ogni sua emozione e decisione. Inoltre, la semplicità della trama e l'assenza di distrazioni rendono il messaggio più potente e memorabile. Infine, tali cortometraggi possono ispirare a guardare dentro sé stessi, stimolando domande e riflessioni sulla propria vita e sulle proprie scelte.

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Cortometraggio 1: "L'Ultimo Giorno"

Logline

Un uomo anziano, solo e malato, decide di trascorrere il suo ultimo giorno di vita visitando i luoghi che hanno segnato la sua esistenza, trovando infine pace in un gesto inaspettato.

Personaggio Principale

  • Nome: Giovanni
  • Età: 78 anni
  • Descrizione: Giovanni è un uomo anziano, malato terminale, che ha passato la maggior parte della sua vita in solitudine. È un uomo riflessivo, con un passato ricco di esperienze ma anche di rimpianti. La sua malattia lo ha reso fragile fisicamente, ma il suo spirito è ancora forte e determinato.

Location

  • Casa di Giovanni: Una piccola casa modesta, piena di ricordi ma anche di un senso di abbandono.
  • Parco cittadino: Un luogo dove Giovanni passava le sue giornate da giovane.
  • Caffè storico: Un locale che frequentava con la sua defunta moglie.
  • Spiaggia: Il luogo dove decide di concludere il suo viaggio.

Struttura della Storia

  1. Introduzione: Giovanni si sveglia nella sua casa, guarda una foto della moglie defunta e decide che è il momento di uscire per l'ultima volta.
  2. Prima Tappa - Parco Cittadino: Giovanni visita il parco dove passava le sue giornate da giovane. Ricorda i momenti felici e i sogni che aveva.
  3. Seconda Tappa - Caffè Storico: Si siede al tavolo che condivideva con la moglie, ordinando il caffè che bevevano insieme. Ricorda i momenti passati con lei.
  4. Terza Tappa - Spiaggia: Giovanni arriva alla spiaggia, guarda il mare e decide di scrivere una lettera. La lascia sulla sabbia e si allontana.
  5. Finale: Una giovane donna trova la lettera, la legge e sorride. La lettera contiene un messaggio di speranza e di amore per la vita.

Dialoghi

Casa di Giovanni
Giovanni è seduto su una sedia di legno, di fronte al tavolo della cucina. La luce del mattino filtra attraverso le tende semichiuse, illuminando la foto della moglie defunta che tiene tra le mani. La casa è silenziosa, ma il suo cuore è un tumulto di emozioni.

Giovanni (solo, a bassa voce, quasi sussurrando):
"Oggi è il giorno. Lo sento. Non posso più aspettare... non ho più tempo da perdere."
(Pausa, guarda la foto della moglie)
"Maria, mi manchi. Ogni giorno mi manchi. Senza di te, questa casa è solo un guscio vuoto. Ricordo le tue risate, il profumo del caffè che preparavi la mattina... e ora? Ora c'è solo silenzio."
(Si alza lentamente, appoggiandosi al tavolo per sostenersi)
"La malattia mi ha rubato tutto. Mi ha portato via la forza, la dignità... ma non mi porterà via la scelta. Oggi decido io come finirà questa storia."
(Cammina verso la finestra, guardando fuori)
"Quanti anni sono passati da quando abbiamo comprato questa casa? Sognavamo una vita lunga, piena di viaggi, di nipoti, di giorni felici... invece, eccomi qui. Solo. Con niente se non questi muri che mi ricordano tutto ciò che ho perso."
(Si gira, guardando la stanza)
"Ma forse... forse oggi posso fare qualcosa di buono. Qualcosa che resterà, anche dopo di me. Non voglio che la mia fine sia solo un'altra storia dimenticata. Voglio lasciare un segno, anche piccolo, anche solo per una persona."
(Si avvicina alla scrivania, apre un cassetto e prende una penna e un foglio)
"Scriverò. Scriverò tutto ciò che ho imparato, tutto ciò che mi ha tenuto in piedi anche nei momenti più bui. Forse qualcuno troverà queste parole e capirà che la vita, nonostante tutto, vale la pena di essere vissuta."
(Mette il foglio in tasca, si guarda intorno un'ultima volta)
"Addio, casa mia. Addio, ricordi. Oggi è il giorno in cui lascio tutto questo alle spalle. Non ho paura. Oggi scelgo io come andrà."

Parco Cittadino

Giovanni si siede su una panchina nel parco, guardando i viali alberati. I suoi occhi si perdono tra gli alberi, mentre un sorriso malinconico gli sfiora il volto.

Giovanni (solo, guardandosi intorno):
"Quante volte siamo venuti qui... sembra ieri. Ti ricordi, amore mio? Era proprio su questa panchina che ti ho vista per la prima volta. Eri seduta lì, con un libro in mano, e io non riuscivo a distogliere lo sguardo. Eri così concentrata, così... luminosa. Mi ci vollero due settimane per trovare il coraggio di parlarti. E quando finalmente lo feci, mi guardasti con quegli occhi che sembravano contenere tutto il mondo. Da quel giorno, questo parco è diventato il nostro posto. Qui abbiamo riso, sognato, pianto... Qui, ricordi?, ti ho chiesto di sposarmi. E ora ci sono solo io, a ricordare tutto. Sembra ieri, eppure è passata una vita."

Analisi dell'aggiunta

  1. Nostalgia e affetto: Il ricordo del primo incontro aggiunge un livello di tenerezza e affetto, mostrando quanto Giovanni fosse innamorato della moglie e quanto quei momenti fossero significativi per lui.
  2. Connessione emotiva: Questo flashback crea un ponte tra il passato e il presente, permettendo allo spettatore di capire quanto quel luogo sia importante per Giovanni e perché lo abbia scelto come una delle sue ultime tappe.
  3. Profondità del personaggio: Il ricordo rivela un lato romantico e sognatore di Giovanni, arricchendo la sua caratterizzazione e rendendolo più umano e relazionabile.
  4. Contrasto tra passato e presente: Il contrasto tra la giovinezza piena di speranze e l’età avanzata segnata dalla solitudine e dalla malattia rende la scena ancora più commovente.
  5. Tema del tempo: Il ricordo sottolinea il tema del tempo che scorre inesorabile, un elemento centrale del cortometraggio.

Impatto emotivo

Questa aggiunta trasforma la scena da un semplice momento di riflessione a un’immersione totale nel passato di Giovanni. Lo spettatore non solo sente la sua solitudine, ma vive con lui il ricordo di un amore che ha definito la sua vita. Questo rende il suo viaggio ancora più significativo e il finale ancora più toccante, perché si capisce che, nonostante la perdita, quell’amore continua a vivere nei suoi ricordi.

Caffè Storico

  • Cameriere: "Il solito, signor Giovanni?"
  • Giovanni: "Sì, grazie. Oggi è un giorno speciale."

Spiaggia

  • Giovanni (solo, scrivendo): "A chiunque trovi questa lettera, sappi che la vita è un dono. Non sprecarla."

Finale

  • Giovanna (giovane donna, leggendo): "Grazie, signore. Non dimenticherò le tue parole."


Temi Affrontati

  • Solitudine e malattia: La storia esplora la solitudine e la malattia terminale, mostrando come Giovanni affronta la sua condizione.
  • Ricordi e rimpianti: Attraverso i luoghi visitati, Giovanni rivive i momenti più significativi della sua vita.
  • Speranza e amore per la vita: Nonostante la sua decisione, Giovanni lascia un messaggio di speranza per chi troverà la sua lettera.

Possibili Sviluppi e Soluzioni Alternative

  • Sviluppo: La storia potrebbe essere estesa mostrando più dettagli del passato di Giovanni, magari attraverso flashback.
  • Soluzione Alternativa: Invece di una lettera, Giovanni potrebbe incontrare qualcuno sulla spiaggia con cui condividere i suoi pensieri, creando un finale più interattivo.

Considerazioni

Come faccio a far comprendere che sono un malato terminale?
Il suo testamento spirituale lo ha già scritto o quando lo scrive?

1. Rassegnazione e accettazione
Giovanni ha raggiunto un punto di non ritorno. La sua malattia terminale lo ha portato a confrontarsi con la morte in modo diretto e inevitabile. La frase esprime una rassegnazione pacifica, ma anche una forma di accettazione. Non c’è più paura, ma una consapevolezza lucida che il tempo è scaduto. Sta decidendo di prendere il controllo della sua fine, trasformando un evento passivo in un atto di volontà.

2. Solitudine e isolamento
La casa di Giovanni, piena di ricordi ma vuota di presenze vive, riflette il suo stato d’animo. È solo, circondato solo dal passato. La solitudine è palpabile, e la frase sottolinea che non c’è nessuno con cui condividere questo momento. È un monologo interiore che diventa esterno, quasi come se Giovanni stesse parlando a se stesso per trovare il coraggio di andare avanti.

3. Liberazione e sollievo
Nonostante la tristezza, c’è anche un senso di liberazione. Giovanni ha sofferto a lungo, sia fisicamente che emotivamente. La decisione di "non aspettare più" può essere vista come un atto di sollievo, un modo per porre fine alla sua sofferenza. C’è quasi un’anticipazione di pace, come se stesse per lasciarsi alle spalle un fardello troppo pesante.

4. Nostalgia e rimpianto
La casa è un luogo di ricordi, e la frase è pronunciata in un contesto che evoca il passato. Giovanni sta guardando una foto della moglie defunta, e questo dettaglio aggiunge un livello di nostalgia e rimpianto. Forse sta pensando a tutto ciò che ha vissuto e a ciò che avrebbe potuto essere diverso. C’è un senso di malinconia per una vita che sta per concludersi.

5. Coraggio e determinazione
Nonostante il dolore e la solitudine, Giovanni dimostra un coraggio straordinario. Sta affrontando la sua fine con dignità e determinazione. La frase non è pronunciata con disperazione, ma con fermezza. È un atto di volontà, un modo per riaffermare il controllo sulla sua vita, anche nell’ultimo istante.

6. Connessione con il tempo
Giovanni è consapevole che il tempo è finito. La frase "Oggi è il giorno" sottolinea una scadenza, un momento preciso in cui tutto cambierà. C’è un senso di urgenza, ma anche di inevitabilità. Sta vivendo l’ultimo giorno della sua vita, e questa consapevolezza rende ogni momento più intenso e significativo.

7. Riflessione esistenziale
La frase è anche una riflessione esistenziale. Giovanni sta pensando al significato della sua vita, alla sua mortalità e al suo posto nel mondo. È un momento di profonda introspezione, in cui si chiede se ha vissuto abbastanza, se ha lasciato un segno. Questo lo porta a decidere di concludere la sua vita con un gesto significativo, lasciando una lettera che possa ispirare qualcun altro.

8. Disperazione silenziosa
Nonostante la determinazione, c’è anche una disperazione silenziosa. Giovanni sa che non c’è più nulla da fare, che la sua vita sta per finire. La frase è carica di un dolore contenuto, che non esplode ma rimane sotto la superficie, rendendo il momento ancora più straziante.

9. Amore per la vita
Paradossalmente, la decisione di Giovanni di porre fine alla sua vita è anche un atto d’amore per la vita stessa. Sta cercando di dare un senso alla sua esistenza, anche nell’ultimo istante. La lettera che lascerà sulla spiaggia è un messaggio di speranza, un modo per dire che, nonostante tutto, la vita vale la pena di essere vissuta.

10. Conclusione e rinascita simbolica
Infine, la frase può essere vista come l’inizio di una rinascita simbolica. Giovanni sta per lasciare il mondo fisico, ma il suo gesto finale, la lettera, rappresenta una forma di immortalità. Sta passando il testimone a qualcun altro, trasformando la sua fine in un nuovo inizio per qualcun altro.

In sintesi, questa semplice frase racchiude un universo emotivo: rassegnazione, solitudine, liberazione, nostalgia, coraggio, riflessione esistenziale, disperazione silenziosa, amore per la vita e una rinascita simbolica. È un momento di grande intensità che prepara lo spettatore al viaggio emotivo che Giovanni sta per intraprendere nel corso del cortometraggio.

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Cortometraggio 2: "Il Silenzio della Notte"

Logline

Una giovane donna, insonne da giorni, scopre che il silenzio della notte nasconde un segreto che cambierà la sua vita per sempre.

Personaggio Principale

  • Nome: Elena
  • Età: 28 anni
  • Descrizione: Elena è una giovane donna che soffre di insonnia da settimane. È una persona introspettiva, con un lavoro stressante e una vita personale complicata. La sua insonnia la porta a esplorare il silenzio della notte, scoprendo qualcosa di inaspettato.

Location

  • Appartamento di Elena: Un piccolo appartamento in città, con una finestra che dà su un vicolo buio.
  • Vicolo: Un luogo apparentemente tranquillo, ma che nasconde un segreto.
  • Parco notturno: Un luogo dove Elena cerca di rilassarsi, ma trova solo più domande.

Struttura della Storia

  1. Introduzione: Elena è nel suo appartamento, incapace di dormire. Guarda fuori dalla finestra e nota qualcosa di strano nel vicolo.
  2. Prima Esplorazione: Elena decide di uscire per esplorare il vicolo, trovando un oggetto misterioso.
  3. Seconda Esplorazione: Tornata a casa, Elena non riesce a smettere di pensare all'oggetto. Decide di tornare nel vicolo, scoprendo una porta nascosta.
  4. Rivelazione: Attraverso la porta, Elena scopre un mondo parallelo, dove il tempo si è fermato.
  5. Finale: Elena deve decidere se rimanere in questo mondo o tornare alla sua vita reale.

Dialoghi

Appartamento di Elena

  • Elena (solo): "Perché non riesco a dormire? Cosa c'è che non va in me?"

Vicolo

  • Elena (solo): "Cos'è questo? Non l'ho mai visto prima..."

Parco Notturno

  • Elena (solo): "Forse qui troverò la pace che cerco."

Rivelazione

  • Voce Misteriosa: "Benvenuta, Elena. Qui il tempo non esiste."

Finale

  • Elena (solo): "Devo decidere... ma cosa è giusto?"

Temi Affrontati

  • Insonnia e stress: La storia esplora l'insonnia e lo stress, mostrando come Elena cerca di affrontare questi problemi.
  • Mistero e scoperta: Attraverso l'esplorazione, Elena scopre un mondo parallelo, aggiungendo un elemento di mistero.
  • Scelte e conseguenze: Elena deve fare una scelta difficile, che avrà conseguenze sulla sua vita.

Possibili Sviluppi e Soluzioni Alternative

  • Sviluppo: La storia potrebbe essere estesa mostrando più dettagli del mondo parallelo e delle sue regole.
  • Soluzione Alternativa: Invece di un mondo parallelo, Elena potrebbe scoprire un segreto nel vicolo che cambia la sua percezione della realtà.

 

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Cortometraggio 3: "L'Ultimo Concerto"

Logline

Un musicista di strada, ormai anziano, decide di suonare per l'ultima volta nella piazza che lo ha visto diventare una leggenda, trovando un'ultima occasione per brillare.

Personaggio Principale

  • Nome: Marco
  • Età: 65 77 anni
  • Descrizione: Marco è un musicista di strada che ha passato la sua vita a suonare nella stessa piazza. È un uomo passionale, con un amore profondo per la musica, ma anche con molti rimpianti per le scelte fatte.

Location

  • Piazza Centrale: Una piazza affollata, dove Marco ha suonato per decenni.
  • Piccolo appartamento di Marco: Un luogo modesto, pieno di strumenti musicali e ricordi.
  • Bar della piazza: Un luogo dove Marco si rifugia tra un concerto e l'altro.

Struttura della Storia

  1. Introduzione: Marco si sveglia nel suo appartamento, guarda i suoi strumenti e decide che è il momento di suonare per l'ultima volta.
  2. Preparazione: Marco si prepara per il concerto, ricordando i momenti più significativi della sua carriera.
  3. Concerto: Marco suona nella piazza, attirando una folla di persone. La sua musica è più intensa che mai.
  4. Rivelazione: Durante il concerto, Marco ha un malore, ma continua a suonare fino alla fine.
  5. Finale: Marco conclude il concerto, ricevendo un applauso fragoroso. Si allontana dalla piazza, sapendo di aver dato tutto se stesso.

Dialoghi

Appartamento di Marco

  • Marco (solo): "Oggi è il giorno. L'ultimo concerto."

Piazza Centrale

  • Marco (solo): "Quante volte ho suonato qui... sembra ieri."

Concerto

  • Spettatore: "Che musica! Non ho mai sentito niente di simile!"
  • Marco (solo, suonando): "Questa è per te, vita mia."

Finale

  • Marco (solo): "Ho dato tutto quello che potevo. Ora posso riposare."

Temi Affrontati

  • Passione e dedizione: La storia esplora la passione di Marco per la musica e la sua dedizione alla sua arte.
  • Rimpianti e redenzione: Marco riflette sulle scelte fatte e trova una forma di redenzione attraverso la musica.
  • Eredità e memoria: Marco lascia un'eredità musicale che sarà ricordata dalla gente della piazza.

Possibili Sviluppi e Soluzioni Alternative

  • Sviluppo: La storia potrebbe essere estesa mostrando più dettagli della vita passata di Marco e delle persone che ha influenzato.
  • Soluzione Alternativa: Invece di un malore, Marco potrebbe incontrare qualcuno che lo convince a continuare a suonare, creando un finale più aperto.


Questi tre cortometraggi offrono storie intense e coinvolgenti, con personaggi unici e temi universali. Ogni sceneggiatura è stata pensata per essere realizzabile in circa 10 minuti, mantenendo un forte impatto emotivo e narrativo.

ATTENZIONE: Queste sono solo bozze iniziali, un insieme di idee da sviluppare. Puoi sceglierne una e personalizzarla ulteriormente aggiungendo dettagli, personaggi secondari e sviluppando o modificando ulteriormente le scene. Se qualcuno ne modifica una e la amplia e poi la realizza, è pregato di comunicarcelo in modo da poter pubblicizzare nel nostro sito la sua nuova sceneggiatura ampliata e poi realizzata.