Sinossi: Un barbone viene aiutato da una sconosciuta accompagnata da un infante. Poco dopo la donna muore in un incidente. Il barbone si prende cura della piccola cambiando completamente vita.
Un barbone molto sporco, vestito in maniera del tutto casuale con pesanti abiti, ma visibilmente ancora giovane, con una voglia viola sulla guancia, sta rovistando tra dei bidoni della spazzatura in un vicolo nascosto e semi buio, sembra un topo. Una giovane donna, Veronica, 30 anni, con in braccio una bambina, sta passando per il vicolo e vedendo il pover’uomo si ferma, estrae dei soldi dalla borsa e gli e li dona, scambiando poche veloci parole, riprendendo poi la strada. Poco dopo il rumore improvviso della frenata di una macchina.
Il barbone, risale il vicolo, trovandosi davanti alla scena di un incidente: un crocchio di persone è intorno ad un’automobile, l’autista dell’auto ha investito Veronica; la giovane donna giace a terra immobile, un lago di sangue si sta allargando sotto la sua testa; il mendicante, con una decisione improvvisa, senza porsi domande, cerca e trova la bambina, la prende con sé sparendo poi nel vicolo.
Sette anni dopo, stesso vicolo – Un signore distinto, con una voglia viola sulla guancia, accompagnato da una ragazza ridente e spensierata stanno passeggiando per la strada, improvvisamente si fermano all’imbocco del vicolo; l’uomo ha visto un barbone che sta rovistando tra i bidoni della spazzatura; da dei soldi alla bimba e l’incarica di portarli al pover’uomo, come la bambina ritorna i due riprendono silenziosi il cammino.
La vicenda si svolge in Genova, in due vicoli e due strade - al giorno d’oggi - in pieno inverno e con uno scarto temporale di 7 anni.
Un barbone, età 30 anni, due occhi neri e vivi sospesi nel mare di fango del suo volto, una voglia viola sul viso (o altro segno facilmente riconoscibile), sporco e lacero, vestito di stracci e con un lungo cappotto addosso, macchiato e bisunto, sta rovistando tra dei bidoni della spazzatura in un vicolo molto buio e squallido, in salita. E’ schivo, si muove furtivamente, con continua paura che qualcuno lo scacci, lo mandi via anche da quella misera grigia vita da topo che gli resta. Estrae del cibo dal bidone, lo annusa, lo butta via continuando immediatamente la ricerca di qualcosa che possa soddisfare la sua fame.
Veronica, età 25 anni, vestita modestamente, con una grossa borsa che le pende da una spalla, un corpo fresco, giovane e un viso marcato dalle prove della vita, ma sorretto da uno sguardo fiero e deciso, imbocca il vicolo con decisione portando tra le braccia un fardello con fare protettivo e nello stesso tempo orgoglioso: è una bambina di pochi mesi avuta dal marito, morto prima che la figlia nascesse. Veronica ha la necessità di vivere-decisa per la figlia, sa che la sua vita è ormai indissolubilmente legata al mondo tramite quel fagotto che tiene tra le braccia, ma sa che il mondo che gli sta di fronte sarà anche frutto del suo amore. Sale per il vicolo in salita e vede il barbone. Dapprima si spaventa poi, ritornata sui suoi passi dà dei soldi al barbone con il quale scambia brevi frasi. Riprende il suo cammino in salita.
Il barbone è rimasto attonito, sta tenendo ancora con una mano il coperchio del bidone, con l’atra i soldi. Ha sentito che non era la solita carità che gli veniva donata, non era il solito scaricarsi-la-coscienza che gli veniva donato, era …. AMORE. Immobile guarda la donna svanire lentamente nella luce in cima al vicolo. Il rumore di una forte frenata provocata da un’automobile lo fa trasalire dal suo stato di dolce meraviglia e precipitare in una nuova condizione: apprensione, curiosità, sensazioni che non provava più da molto, molto tempo. Si incammina verso la luce, in alto.
Quando sbuca dal vicolo, in una strada inondata dalla luce, trova un gruppo (3) di persone che si è raccolto intorno ad una macchina. Avanza e vede Veronica: è distesa a terra, ai piedi della macchina, una grossa pozza di sangue si sta espandendo sotto la sua testa. La donna è morta e subito il barbone, senza cercare altre domande, sapendo esattamente cosa fare, si guarda intorno alla ricerca della bambina. La vede adagiata sul sedile posteriore dell’auto, le va incontro e la prende tra le sue braccia sporche svanendo subito dopo nel buio del vicolo dal quale era spuntato.
Sette anni dopo, stessa strada, stesso vicolo. Un signore 45enne, una voglia viola sul viso, ben vestito, giacca e pantaloni eleganti, dai modi sobri e composti, sta passeggiando per la strada tenendo per mano una ragazza di otto anni allegra, felice, dolce. Passando davanti ad un vicolo buio l’uomo si volta come rispondendo ad un richiamo, osservando vede un barbone, che sta rovistando tra dei bidoni della spazzatura. Estrae il portafoglio dalla giacca e dà una banconota alla bambina che la porta poi al pover’uomo.
Il barbone è rimasto attonito, sta tenendo ancora in mano la banconota. Ha sentito che non era la solita carità che gli veniva donata, non era il solito scaricarsi-la-coscienza che gli veniva donato, era …. AMORE. Immobile guarda l’uomo e la bambina svanire lentamente e silenziosamente in cima al vicolo, nella luce.
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ESTERNO – GIORNO – STRADA - 7 ANNI DOPO |
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Un signore ben vestito sta passeggiando per la strada, giacca, pantaloni e cravatta eleganti, tiene per mano una ragazzina di 8 anni, anche lei elegantemente vestita, indossa un abito multicolore, è allegra, ridente e dolce. Passando davanti al vicolo buio lui si ferma improvvisamente, ha visto un movimento. Scruta con attenzione nella stradina oscura posta in discesa, socchiudendo gli occhi, vede un barbone che sta rovistando tra due bidoni della spazzatura. Prende la bambina per mano e si avvicina al barbone, estrae il portafoglio dalla giacca e dà una banconota alla bambina sussurrandole poche parole a bassa voce e indicandole poi il pover’uomo. La bambina con la banconota in mano si avvia tranquilla verso il barbone. L’uomo rimane ad osservare con attenzione mentre con un gesto distratto si sistema i capelli con una mano scoprendo una voglia viola sulla fronte. Il barbone è rimasto attonito, ma un sorriso gli illumina il volto mentre guarda la bambina e il signore che tenendosi per mano stanno risalendo il vicolo. Li vede scomparire lentamente tra la luce. Ha la banconota ancora in mano e la guarda attentamente. Una scritta è scarabocchiata su un lato. L’avvicina molto agli occhi, socchiusi nello sforzo di decifrazione, farfuglia |
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BARBONE 2 |
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Fab…er ………… est …est suae …. q u i s q u e fortunae … |
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rialzando la testa |
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Fortuna ……… vuol dire fortuna. |
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Rivolge lo sguardo sulla cima del vicolo dove ormai c’è solo luce. |
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DISSOLVENZA |
Musica: Mario Stendardi
Formato: miniDV
Durata: 8'52"