Come comporre un’immagine cinematografica?

Ogni singola inquadratura nel Cinema usa la composizione. Ma quelle immagini che ci colpiscono, che ci stupiscono, ci evocano emozioni non solo perché sono belle, ma perché sono portatrici di significato.’

Oggi parliamo di composizione.

Ma cos’è la composizione? 

Quando scattiamo una foto guardiamo nel mirino della macchina fotografica e “componiamo” l’immagine. Ovvero ci preoccupiamo di includere ed escludere alcuni elementi per meglio guidare lo sguardo del pubblico verso ciò che vogliamo far vedere. In questo caso si parla di inquadrature fotografiche.

Questo avviene anche nel cinema, dove si parla invece di inquadrature cinematografiche e, più in generale, nel mondo dell’audiovisivo.

Non da meno, nel video per matrimonio, è importantissimo l’uso che facciamo della composizione.

Non basta inquadrare i soggetti e tenerli sempre al centro dell’inquadratura, dobbiamo sapere come una determitata composizione influenzarà il pubblico a seconda di dove decidiamo di mettere la camera.

Agli albori del cinema la composizione ha tratto ispirazione dal teatro.

I registi infatti componevano le inquadrature (che fosse una commedia o un dramma) basandosi nel modo in cui erano abituati a fare in teatro, con un’esposizione basilare degli attori e degli oggetti, in un piano bidimensionale, dove tutto era esposto in un modo elementare.

Ma la composizione deve essere intesa come uno strumento per accentuare gli elementi più importanti di un’immagine, che guida l’attenzione dello spettatore nel posto giusto.

Si può dire infatti che attrarre l’attenzione dello spettatore è l’intento principale della composizione.

Come comporre un’immagine cinematografica quindi?

Vediamo quali sono gli elementi fondamentali che caratterizzano la composizione:

  • I movimenti

Ciò che si muove attira l’attenzione dello spettatore. Il movimento infatti vince sempre su tutti gli altri elementi. E’ proprio una reazione istintiva, l’occhio segue ciò che si muove. In questa famosa inquadratura cinematografica lo sguardo va subito sul bambino che vola sulla bici, mentre tutto il resto rimane fermo e fa da semplice sfondo.

  • La grandezza

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Ciò che è più grande viene messo in risalto e acquista maggiore importanza all’interno della scena. Hitchcock a tal proposito ha detto: “La dimensione di un oggetto nell’inquadratura deve essere uguale alla sua importanza nella storia”. In questo esempio vediamo un’inquadratura dall’alto, in cui il soggetto è molto più vicino alla macchina da presa rispetto alle figure sullo sfondo. Così facendo il regista sta sottolineando l’importanza di questa figura, che probabilmente sarà uno dei protagonisti della storia.

  • La luminosità 

Le figure più chiare e luminose attirano l’attenzione, soprattutto se lo sfondo è scuro. Nel cinema infatti una figura importantissima è il direttore della fotografia, che si occupa esclusivamente di “illuminare” le scene. Qui possiamo notare che la luce che viene dall’alto fa emergere i visi dei personaggi, mentre lo sfondo è in penombra, aiutando lo spettatore a seguire meglio il dialogo.

  • Il colore

Altro elemento fondamentale, il colore influenza moltissimo l’attenzione dello spettatore. L’occhio infatti è attratto dalle figure che hanno dei colori più caldi se il contesto ha delle tonalità prevalentemente fredde. In molti film si sceglie l’uso di colori complementari o opposti per meglio veicolare la storia e le sensazioni volute al pubblico. In questa inquadratura tutto è blu, tranne il colore della pelle della donna e la sedia rossa, siamo sicuri che la spettatore li noterà entrambi.

  • La nitidezza

Ciò che è “a fuoco” prevale su ciò che è sfocato e poco  nitido. In termini tecnici si parla di “profondità di campo” e si può notare in tutte le scene in cui un soggetto è in primo piamo e lo sfondo è sfocato. In questa inquadratura il regista vuole farci soffermare sul viso del personaggio, per meglio apprezzarne le emozioni. Basta sfocare tutto ciò che c’è dietro e il gioco è fatto!

Altro elemento fondamentale è la disposizione, ovvero dove sono posizionate le figure all’interno del nostro quadro.

  • La disposizione accentrata

Viene usata quando mettiamo il soggetto al centro, spesso usando delle simmetrie. Così facendo il soggetto attrae subito l’attenzione e la mantiene sempre, dando all’inquadratura una certa stabilità.

  • La disposizione gerarchica

Si ha quando vi sono più personaggi all’interno di una inquadratura e ognuno ha un suo “peso”. E’ possibile infatti comporre l’immagine facendo sì che un personaggio sia più vicino alla camera o si muova rispetto ad un altro/altri che sta sullo sfondo o che sia fermo. In questo modo stabiliamo una gerarchia di importanza tra le figure.

  • La disposizione equilibrata

In questo caso le figure hanno la stessa importanza e lo spettatore può passare da una all’altra in modo indifferente. Spesso questo si ha nei dialoghi, dove non c’è una predominanza netta di un personaggio sull’altro.

  • La disposizione sbilanciata

In questo caso si ha che volutamente il vuoto, o lo sfondo o altri elementi hanno più spazio del personaggio. Componendo per esempio l’inquadratura in modo che la figura sia relegata in un angolo o in un lato estremo del quadro si ottiene una sensazione di “squilibrio”, di instabilità, di oppressione.

Decidere il posizionamento dei soggetti (ad esempio degli sposi in un video di matrimonio) attraverso il mirino di una videocamera non è semplicemente una decisione tecnica, è un una decisione espressiva.

Come dice Lewis, comporre un’immagine cinematografica equivale a creare una metafora eterna, infatti il cinema nella sua forma più pura è narrazione visiva, basata sul processo di evocare sentimenti e sensazioni mediante immagini in movimento.

Se vuoi approfondire ti segnalo questo video di Lewis Bond, che spiega molto bene alcuni concetti fondamentali sulla composizione e il suo utilizzo (in inglese).

In questo video Lewis ci parla di Controllo Artificiale-> Controllo estetico (dove dovremmo guardare) e Controllo Primario-> Come guidare le dinamiche di potere (quale soggetto detiene più peso nella narrazione in quel momento temporale).

Se vuoi invece imparare come comporre un’immagine cinematografica in modo efficace per i tuoi video contattami, ti saprò guidare passo passo alla comprensione e all’utilizzo della composizione per i tuoi lavori.

Puoi dare un’occhiata ai miei corsi di videomaking a Roma cliccando qui. Sono specializzato in video per matrimonio, ma i concetti che insegno sono generici e valgono per tutti i tipi di produzioni audiovisive.

Credo che sia per un videomaker di matrimonio che per un filmmmaker è importante padroneggiare l’arte della composizione per poterne sfruttare al massimo la potenza e produrre immagini ‘efficaci’ in termini sia estetici che narrativi. 

Articolo di doweddingfilms.com email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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