All'epoca della sua uscita nel 1975, "I tre giorni del Condor" ricevette recensioni generalmente positive dalla critica e dalla stampa, consolidandosi come un film di spionaggio di successo e una pietra miliare del genere. La logline del film "I tre giorni del Condor" è: Un impiegato della CIA, specializzato nell'analisi di tutte le pubblicazioni letterarie per individuare possibili messaggi nascosti, scopre che tutti i suoi colleghi sono stati brutalmente assassinati e si ritrova coinvolto in una pericolosa fuga cercando di sopravvivere e di svelare il complotto, non sapendo in chi fidarsi.
Ecco alcuni aspetti che furono spesso evidenziati nei giudizi:
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Interpretazioni: Robert Redford, nel ruolo del protagonista, fu lodato per la sua interpretazione convincente, riuscendo a catturare l'essenza di un uomo ordinario trovatosi in circostanze straordinarie. Anche Faye Dunaway ricevette elogi per la sua performance.
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Regia: La regia di Sydney Pollack fu ampiamente apprezzata per aver saputo creare un thriller teso e avvincente, mantenendo un ottimo ritmo narrativo e riuscendo a bilanciare efficacemente tensione e azione.
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Sceneggiatura: La trama fu considerata intelligente e ben costruita, con critici che elogiavano la capacità del film di mescolare elementi di spionaggio con una critica socio-politica, riflettendo le paranoie dell'era post-Watergate.
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Atmosfera: Il film fu apprezzato per la sua capacità di catturare un'atmosfera di tensione e paranoia, elementi chiave del periodo in cui fu rilasciato, rendendolo rilevante e attuale per il pubblico dell'epoca.
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Fotografia: La fotografia del film, curata da Owen Roizman, fu elogiata per aver contribuito efficacemente all'atmosfera tesa e al tono del thriller.
Tuttavia, non mancarono le critiche. Alcuni recensori sollevarono questioni riguardo al trattamento dei personaggi femminili, in particolare il ruolo di Faye Dunaway, che alcuni considerarono problematico per il suo sviluppo e la sua dinamica con il personaggio di Redford. Altri critici potrebbero aver trovato alcuni elementi della trama prevedibili o meno convincenti alla luce dei thriller moderni più complessi.
Nel complesso, "I tre giorni del Condor" è stato e continua ad essere apprezzato sia dalla critica che dal pubblico, spesso citato come un esempio riuscito di thriller di spionaggio degli anni '70 che combina efficacemente intrattenimento, tensione e commento politico.