Per creare un antieroe è prima di tutto necessario definirlo. Si tratta di un personaggio che sovverte i canoni di un eroe, non si tratta di un antagonista. Non è un cattivo da etichettare come malvagio, ma uno che non ha le caratteristiche fisiche, intellettuali e morali tipiche degli eroi. Ecco le cinque categorie principali:

1. L’antieroe classico

Sovverte tutti i tratti classici di un eroe: coraggio, intelligenza, stoicismo, bell’aspetto. Questo personaggio è veramente mal equipaggiato per affrontare le sfide proposte dalla storia. È insicuro, ansioso e privo delle normali capacità che ha ogni eroe che si rispetti. Se la trama prevede dei combattimenti, potrebbe essere uno che non ha mai brandito una spada o un’arma in generale e non aver mai gestito una lotta. Anzi potrebbe non aver mai intrapreso un’avventura in tutta la sua vita. Però supera le proprie paure e i punti deboli sono invece punti di forza. Questo è un personaggio moralmente abbastanza giusto. Semplicemente non lo sceglieremmo come un eroe. Un esempio è Bilbo Baggins, non è una cattiva persona, è solo uno a cui piace la sicurezza, la comodità e la ricchezza che non ha.

2. L’antieroe cinico

È un personaggio che conosce perfettamente la differenza tra il bene e il male, ma tende a essere molto cinico. Pensa di non poter fare la differenza con le proprie azioni. È troppo pigro e privo di motivazione per unirsi a una lotta. Anche se potrebbe non avere una moralità cattiva, preferisce occuparsi delle proprie cose piuttosto che aiutare qualcun altro. Anche se ha queste mancanze caratteriali poi si unisce al combattimento, ma di solito per un interesse personale. Un esempio è Han Solo di Star Wars che inizia come un mercenario motivato dal guadagno personale. Infatti, accetta solo di aiutare a liberare la principessa Leia perché gli è stata offerta una ricompensa monetaria.

3. L’antieroe pragmatico

È un po’ come una versione peggiorata di quello precedente.  Quello che lo contraddistingue è l’egocentrismo e l’essere riluttante ad accettare il ruolo da eroe. La differenza è che in realtà ha maggiori possibilità di entrare in azione perché è meno apatico. Tuttavia, è disposto a fare anche cose cattive se lo ritiene necessario. Diciamo che si sporca un po’ le mani. Un esempio è Edmund di Le cronache di Narnia che è estremamente giusto e pragmatico ma allo stesso tempo risulta antipatico e non è disposto a mostrare misericordia a differenza di un eroe tradizionale.

4. L’antieroe disturbato

Ha un grande bisogno di mettersi alla prova in acque moralmente molto torbide. Non avrebbe problemi a commettere crimini se lo ritenesse necessario. Ha il desiderio di fare del bene, ma tende a essere molto disturbato. Potrebbe non aver superato dei traumi oppure potrebbe avere un forte desiderio di vendetta.

Conan il Barbaro è un esempio perfetto di questo antieroe senza scrupoli. È un personaggio che può lottare per la sua sopravvivenza e spesso compie delle imprese eroiche nel corso della storia.

5.  L’antieroe compromesso

Siamo arrivati all’antieroe moralmente più compromesso. Non solo è privo di valori morali, ma può essere anche completamente sinistro. In alcuni casi ha una possibilità di riscatto perché non è malefico come il cattivo della storia. Un esempio è Walter White, uno dei protagonisti di Breaking Bad. All’inizio produce metanfetamina per provvedere al futuro della sua famiglia, ma poi si manifesta un motivo più egoistico. I confini morali si abbattono completamente e alla fine della serie si è trasformato in un vero e proprio criminale. 

di ERICA STORI MEZZACQUI per https://ericastorimezzacqui.com/

Se vuoi conoscere meglio questa e altre tecniche di scrittura, clicca qui

2024 albero su mare v1 1200