SINOSSI

È un cortometraggio che parla delle sette arti e di quanto queste non vegano mai prese in considerazione dalla gente. Tranne quelle poche volte in qui sia critici che pubblico riescono a comprenderne la profondità e quindi viene apprezzata e applaudita. La settima arte, quella del cinema, si sottrae non identificandosi in nessuna persona per dar spazio alle altre. Il Cinema, l’ultima arte che unisce tutte le altre.

SCENEGGIATURA

SCENA 1 – EST. NOT. PIAZZA BRACCI

In Piazza Bracci, completamente deserta, una persona con una polaroid al collo, sta cercando un’inquadratura e la luce giusta: scatta una foto, attende che esca dalla macchina fotografica e la guarda soddisfatto.

Si rimette in cammino.

 

SCENA 2 – EST. NOT. PORTICO DEL COMUNE

Il fotografo vede un pittore dall’aria triste.

Il pittore è seduto su un gradino e sta dipingendo con estrema attenzione ai particolari, davanti a lui il cavalletto e i colori, per terra sono visibili alcuni suoi dipinti, non passa nessuno, il portico è deserto.

Il fotografo prende la sua polaroid e fotografa il pittore e il quadro che lui sta dipingendo.

il quadro, in divenire, rappresenta uno scultore che, assorto nei suoi pensieri, sta lavorando della creta.

 

SCENA 3 – EST. NOT. LABORATORIO DELLO SCULTORE

La scena si sposta sul dipinto e viene inquadrato lo scultore che sta lavorando della creta nel suo laboratorio.

Anch’egli è solo e silenzioso, concentrato sul suo lavoro.

Dalla creta prende forma una giovane ballerina.

 

SCENA 4 – INT. NOT. PALCOSCENICO ITC

Terminata l’opera dello scultore, la ballerina si anima e danza malinconicamente sul palcoscenico: è avvolta nella nebbia e non c’è pubblico in sala.

La ballerina rallenta i movimenti, la camera si sposta e inquadra sullo sfondo un violinista che suona e guarda la ballerina con ammirazione e affetto.

Il violinista termina la sua esecuzione, i passi di danza si interrompono, la nebbia si dirada e la ballerina si inchina davanti a un pubblico che non c’è.

In fondo alla platea si alza un poeta: applaude e, con la voce rotta dall’emozione, inizia a declamare alcuni versi facendo finta di rivolgersi a un pubblico che non c’è.

Finita la poesia, si conclude lo spettacolo: la ballerina, il violinista e il poeta si inchinano, i loro sguardi rassegnati si incrociano e poi lasciano il palcoscenico.

 

SCENA 5 – INT. NOT. CAMERINI ITC

Arrivano la ballerina, il violinista e il poeta, mentre gli altri artisti si stanno svestendo e struccando, e lentamente tutti si spogliano degli strumenti delle loro arti prima di andarsene.

Vediamo il fotografo che ripone la sua macchina fotografica, il pittore che lava i pennelli, lo scultore che si toglie il grembiule, la ballerina che pulisce le sue scarpette, il violinista che accarezza il suo violino prima di riporlo e il poeta che scrive un appunto sul libro di poesie.

In lontananza si sentono degli applausi.

Il violinista alza gli occhi verso l’alto con aria perplessa e indirizza agli altri uno sguardo interrogativo.

Insieme escono nel corridoio per capire cosa sta succedendo.

 

SCENA 6 – INT. NOT. CORRIDOIO ITC

Arriva il custode del teatro che, sbigottito, chiede loro:

  • Ma dove state andando? Il pubblico vi sta aspettando, il teatro tenda è esaurito!

Si guardano con un misto di incredulità e di stupore: non sanno cosa fare.

Il custode li incoraggia:

  • Uscite! Andate a vedere! Dai!

 

SCENA 7 – EST. NOT. GIARDINO ITC

I sei artisti escono.

 

SCENA 8 – EST. NOT. PIAZZA BRACCI

Corrono attraversando la piazza

 

SCENA 9 – EST. NOT. PORTICO

Corrono sotto al portico

 

SCENA 10 – EST. NOT. GIARDINO ITC

Arrivano di corsa nel giardino del teatro, rallentano il passo e felici si guardano.

 

Un fascio di luce proiettato dal teatro tenda verso l’esterno crea un corridoio e mostra loro la strada da percorrere.

La ballerina li invita a seguire la luce.

Si sentono gli applausi, gli artisti entrano nella tenda, la musica li accoglie, le sagome del pubblico nel teatro tenda si alzano.