Differenza tra Soggettiva ed Oggettiva

Ripresa Oggettiva

La ripresa oggettiva, anche chiamata punto di vista onnisciente, è la tecnica di ripresa cinematografica più comune. Questa tecnica si propone di rappresentare una scena in modo neutrale e imparziale, come se lo spettatore fosse un osservatore invisibile. La telecamera è posizionata in modo tale da non assumere il punto di vista di nessuno dei personaggi, offrendo una visione completa e distaccata degli eventi che accadono.

Vantaggi:

  • Permette una visione complessiva della scena.
  • Mantiene la neutralità e l'imparzialità, consentendo al pubblico di formarsi la propria opinione.
  • Aiuta a stabilire il contesto e l'ambientazione in modo chiaro.

Esempio di utilizzo:

  • "Quarto Potere" (Citizen Kane, 1941) di Orson Welles: Molte scene sono girate in modo oggettivo, permettendo allo spettatore di osservare la grandiosità delle ambientazioni e la complessità delle relazioni tra i personaggi senza essere influenzato dal punto di vista soggettivo di uno specifico personaggio.

Ripresa Soggettiva

La ripresa soggettiva, conosciuta anche come "punto di vista del personaggio", è una tecnica di ripresa che cerca di mostrare la scena dal punto di vista di un personaggio. La telecamera assume la prospettiva del personaggio, facendo sì che lo spettatore veda ciò che il personaggio vede. Questo metodo crea un legame più stretto tra il pubblico e il personaggio, aumentando l'immedesimazione e l'empatia.

Vantaggi:

  • Crea un'intensa connessione emotiva tra il pubblico e il personaggio.
  • Può aumentare la tensione e il coinvolgimento nella storia.
  • Permette di esplorare la psicologia del personaggio in modo più approfondito.

Esempio di utilizzo:

  • "Psycho" (1960) di Alfred Hitchcock: Hitchcock utilizza la ripresa soggettiva in varie scene, come nella famosa scena della doccia, dove la telecamera adotta il punto di vista dell'assassino, aumentando il senso di terrore e coinvolgendo lo spettatore in modo più diretto.

Esempi Classici

Ripresa Oggettiva

  1. "Quarto Potere" (Citizen Kane, 1941) di Orson Welles

    • Scena del Breakfast Table: La scena mostra la progressione della relazione tra Kane e sua moglie attraverso una serie di inquadrature oggettive che rivelano la distanza crescente tra loro. Questa tecnica permette di osservare il deterioramento del loro matrimonio senza prendere il punto di vista di nessuno dei due personaggi.

  2. "La finestra sul cortile" (Rear Window, 1954) di Alfred Hitchcock

    • Scena di apertura: Il film utilizza riprese oggettive per stabilire il contesto del cortile e degli appartamenti circostanti. La telecamera si muove come uno spettatore esterno, offrendo una visione d'insieme che aiuta a comprendere l'intera ambientazione.

Ripresa Soggettiva

  1. "Psycho" (1960) di Alfred Hitchcock

    • Scena della doccia: La ripresa soggettiva è utilizzata per creare un forte impatto emotivo. Lo spettatore vede dal punto di vista dell'assassino, creando una connessione immediata con l'atto di violenza e aumentando il senso di paura.

  2. "La donna che visse due volte" (Vertigo, 1958) di Alfred Hitchcock

    • Scena del campanile: Durante la scena culminante, la telecamera assume il punto di vista del protagonista, Scottie, mentre guarda giù dal campanile. Questa scelta tecnica aumenta il senso di vertigine e il coinvolgimento dello spettatore nelle emozioni del personaggio.

Conclusione:

La scelta tra una ripresa soggettiva e una oggettiva dipende molto dall'intenzione narrativa e dall'effetto emotivo che il regista vuole ottenere. Mentre la ripresa oggettiva offre una visione distaccata e completa della scena, la ripresa soggettiva coinvolge lo spettatore a un livello più personale ed emotivo. Registi come Alfred Hitchcock e Orson Welles hanno magistralmente utilizzato entrambe le tecniche per creare capolavori cinematografici che continuano a influenzare il linguaggio del cinema.

 

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